L’estate rossonera si apre con un clamoroso cambio di rotta: l’approdo ormai imminente di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan promette una rivoluzione tecnica e tattica. Tra le prime conseguenze, potrebbe concretizzarsi un'uscita eccellente: quella di Theo Hernandez. Il terzino francese, da tempo separato in casa con il club e in scadenza di contratto nel 2026, ha manifestato una certa insoddisfazione e, complice una trattativa di rinnovo arenata sulle richieste da 6 milioni netti a stagione, sembra pronto a voltare pagina.
In questo contesto prende piede un’ipotesi che solo fino a qualche settimana fa appariva come pura fantasia di mercato: uno scambio diretto con la Juventus, che coinvolgerebbe Dusan Vlahovic. Fantamercato? Non più. Le due società hanno iniziato a parlarsi davvero. Al momento si tratta di sondaggi, nulla di formalmente avviato, ma l’idea piace a entrambe e le condizioni per un incastro perfetto iniziano a delinearsi.
Dietro le quinte, Juventus e Milan stanno valutando con grande attenzione lo scenario. Il motivo è semplice: Theo e Vlahovic rappresentano, ognuno per la propria squadra, un lusso complicato da gestire. Entrambi in scadenza nel 2026, entrambi desiderosi di un cambiamento e – dettaglio non secondario – entrambi stimati dagli allenatori delle rispettive “nuove” destinazioni.
Dal punto di vista economico, lo scambio avrebbe una logica granitica: valutando ciascun giocatore intorno ai 30 milioni di euro, i due club potrebbero registrare una piccola plusvalenza e, soprattutto, evitare di perdere a zero un asset di grande valore tra uno o due anni. Per Milan e Juve, insomma, sarebbe l’occasione di liberarsi di un problema trasformandolo in un’opportunità concreta.
Certo, restano alcuni nodi da sciogliere, in particolare sul fronte degli ingaggi: Theo chiede 6 milioni netti – cifra abbordabile per la Juve – mentre Vlahovic percepisce attualmente fino a 12 milioni, un ostacolo serio per il Milan. Tuttavia, con un contratto lungo e una formula strutturata, anche l’ingaggio del serbo potrebbe diventare sostenibile.
Massimiliano Allegri non ha mai nascosto la sua stima per Dusan Vlahovic. Anche nel corso della sua ultima esperienza bianconera, l’allenatore livornese ha spesso sottolineato quanto il serbo rappresentasse il prototipo dell’attaccante ideale per il suo modo di intendere il gioco: fisico, tecnico, capace di attaccare la profondità ma anche di fare da riferimento centrale. La ricerca del Milan, del resto, si orienta proprio su un centravanti in grado di garantire almeno la doppia cifra stagionale e di sostenere un attacco che negli ultimi mesi ha vissuto di troppe incognite.
In un contesto dove Giroud ha salutato, Jovic non ha convinto e Okafor è stato troppo incostante, Vlahovic rappresenterebbe una certezza. Allegri avrebbe finalmente il suo terminale offensivo di riferimento, senza costringere la società a investimenti onerosi sul mercato in entrata. Un affare che, dal punto di vista tecnico, soddisferebbe le esigenze dell’allenatore e permetterebbe al Milan di alzare immediatamente il livello della propria prima linea.
Siamo ancora alle fasi embrionali di un’operazione che, per complessità e portata, richiederà tempo e negoziazioni approfondite. Eppure, il solo fatto che Juventus e Milan abbiano iniziato a parlarsi con serietà racconta di una possibilità concreta. Non si tratta più di un’idea buttata lì, ma di una pista reale, logica, sostenuta dalla volontà dei protagonisti. Resta da capire se i due club riusciranno a trovare un punto d’incontro definitivo sia con i giocatori che tra di loro.
Ma se davvero Vlahovic e Theo Hernandez dovessero scambiarsi la maglia, ci troveremmo di fronte a uno dei trasferimenti più significativi del mercato italiano degli ultimi anni. Un affare che, almeno sulla carta, potrebbe risolvere problemi strutturali per entrambe le squadre e rilanciare le ambizioni di Allegri e del nuovo Milan. Ora tocca ai dirigenti trasformare l’idea in realtà.