Un cognome importante, un debutto col botto e un futuro già scritto tra le stelle di Hollywood: Nakoa-Wolf Manakauapo Namakaeha Momoa, 17 anni, è pronto a conquistare il grande schermo accanto al suo celebre papà, Jason Momoa, in "Dune 3", l’attesissimo capitolo finale della saga sci-fi diretta da Denis Villeneuve.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sul primo ruolo dell’erede del guerriero hawaiano, che interpreterà il potentissimo Leto II.
Nato il 15 dicembre 2008, Nakoa-Wolf Momoa - per gli amici semplicemente "Wolfie" - è il secondogenito della (ex) coppia d’oro formata da Jason Momoa e Lisa Bonet. Fratello minore di Lola Iolani e fratellastro di Zoë Kravitz, ha sempre vissuto lontano dai riflettori… almeno fino a ora.
Il 2026 segnerà per lui un cambio di rotta importante: il debutto nel kolossal "Dune: Messiah", dove interpreterà un personaggio fondamentale della saga di Frank Herbert. Nakoa-Wolf vestirà i panni di Leto II Atreides, il figlio nato dall’unione di Paul Atreides (Timothée Chalamet) e Chani (Zendaya).
Un ruolo potente, profondo, complesso. Non si tratta di una comparsata: Leto II è uno dei protagonisti assoluti del secondo romanzo della saga e della sua trasposizione cinematografica. In altre parole, il giovane Momoa avrà un bel peso sulle spalle… ma anche l’occasione perfetta per dimostrare di che pasta è fatto.
Accanto a lui, a interpretare la sorella gemella Ghanima, ci sarà Ida Brooke, altra giovane promessa del cinema. E sì, anche papà Jason tornerà sul set di "Dune 3", ancora una volta nei panni del ghola Duncan Idaho, figura chiave nella mitologia della saga.
Il film sarà diretto ancora una volta da Denis Villeneuve, che con "Dune" e "Dune: Part Two" ha conquistato pubblico e critica, portandosi a casa in totale 8 Oscar su 15 nomination. Il terzo capitolo adatterà "Dune Messiah", ambientato 12 anni dopo gli eventi del secondo film, e la sua uscita è fissata per il 16 dicembre 2026. Si tratterà del capitolo più filosofico, politico e spirituale della trilogia, dove la narrazione assume toni epici e mistici.
Leto II e Ghanima sono figli di Paul e Chani, portatori di una genetica superiore e, nel caso di Leto, destinati a un’evoluzione inarrestabile. Senza spoilerare troppo, possiamo dire che il personaggio interpretato da Nakoa-Wolf sarà centrale per il futuro dell’universo narrativo di "Dune". Se Villeneuve decidesse di proseguire con gli adattamenti dei romanzi successivi ("God Emperor of Dune", per esempio), è probabile che rivedremo l’attore anche in futuro.
Al momento non è ancora stato confermato ufficialmente il ritorno di Zendaya e Timothée Chalamet, ma secondo fonti attendibili la produzione starebbe lavorando per mantenere intatto il cast originale. Confermata invece la presenza di Momoa senior, che dopo essere "morto" nel primo film, è tornato nel secondo grazie alla resurrezione del suo personaggio come ghola.
Jason Momoa ha sempre avuto un rapporto profondamente affettuoso e spirituale con i suoi figli. Nonostante il divorzio da Lisa Bonet (ufficializzato nel 2024), l’attore di "Aquaman" ha sempre messo al primo posto la famiglia. Nelle interviste ha spesso parlato del desiderio di crescere figli forti, sensibili e connessi alle proprie radici hawaiane. I nomi scelti per i suoi bambini ne sono una testimonianza: "Nakoa" significa "guerriero", mentre "Namakaeha" - condiviso con lo stesso Jason - evoca l’acqua e lo spirito.
Momoa ha raccontato di aver introdotto Nakoa-Wolf alle arti marziali e in particolare al Kali, tecnica che ha utilizzato nei film. In un’intervista a IndieWire ha persino confessato che alcune mosse sul set di "Dune" erano dei messaggi nascosti rivolti proprio a suo figlio:
Ora che padre e figlio condividono davvero la scena, la cosa assume un significato ancora più simbolico: non solo un passaggio del testimone artistico, ma anche una conferma del profondo legame tra i due. Una sorta di legacy familiare in perfetto stile hollywoodiano.
Il giovane Nakoa-Wolf non è un completo outsider: da anni accompagna il padre a red carpet, eventi e anteprime. Era presente, ad esempio, alla première newyorkese di "The Batman" con la sorella maggiore Lola per supportare Zoë Kravitz. Il passo verso il cinema sembrava quindi solo una questione di tempo.