20 Jun, 2025 - 16:23

"Il maestro e Margherita" dov'è ambientata la storia tanto odiata (poi amata) in Russia?

"Il maestro e Margherita" dov'è ambientata la storia tanto odiata (poi amata) in Russia?

Boicottato, ostracizzato, adorato, osannato. Il film di Michael Lockshin - a voler usare la grafia inglese - "Il maestro e Margherita" è finalmente arrivato al cinema. Da ieri, 19 giugno 2025, la pellicola è arrivata nelle sale italiane dopo vicissitudini degne del miglior romanzo d'avventura, solo per poter vedere la luce. 

Una corsa a ostacoli lunga anni, una produzione internazionale zoppicante, cambi di regia e posticipi infiniti. Ma oggi, possiamo dirlo: la lunga attesa è stata finalmente ripagata: il capolavoro di Bulgakov ha una nuova vita - e una nuova veste - anche sul grande schermo. Ecco tutti i luoghi che hanno fatto da sfondo a film e romanzo.

Mosca, Mosca, Mosca: il cuore (inquieto) del romanzo

Per capire dove è ambientato "Il maestro e Margherita", bisogna seguire Bulgakov come una guida turistica d’eccezione. Mosca è la vera protagonista del romanzo, una Mosca magica, beffarda, satirica e surreale. Ed è anche il fulcro su cui ruota il film di Lockshin, che ha fatto di tutto per rispettarne l’anima (e la topografia).

Nel romanzo, i luoghi sono precisi, concreti, eppure trasfigurati: dai famigerati laghetti del Patriarca (dove tutto ha inizio con l’arrivo di Woland) a Bolshaya Sadovaya, dove si trova il celebre seminterrato del Maestro. Poi ci sono il Teatro della Varietà, la casa Spaso dove si svolge il ballo di Satana, il Giardino di Alessandro, Arbat, il negozio di valuta Torgsin, la casa Pashkov (da cui Woland osserva Mosca), e l’ospedale di Stravinsky, individuabile solo seguendo in senso inverso il tragitto del taxi di Riukhin. Bulgakov dissemina indizi ovunque, con l’astuzia di uno scrittore in guerra con la censura sovietica.

E non è un caso che molti di questi luoghi siano diventati veri e propri punti di pellegrinaggio letterario. A Mosca esistono tour interamente dedicati a "Il maestro e Margherita", e la città ha finito per abbracciare l’eredità ingombrante di un romanzo che per anni ha cercato di dimenticare. Odiato in vita, Bulgakov si è preso la sua rivincita postuma.

Il film di Lockshin, girato in buona parte proprio a Mosca, riporta questi luoghi sullo schermo con una cura quasi maniacale. Si respira l’atmosfera cupa, grottesca e seducente di una capitale sovietica sospesa tra reale e irreale. A sostegno del realismo, anche location come la casa Pashkov e le piazze del centro sono state sfruttate per ricostruire l’ambiente urbano degli anni '30, con una fedeltà rara.

San Pietroburgo e Budapest: il trucco c’è (e si vede)

Eppure non tutto è come sembra. Come spesso accade nel cinema russo, San Pietroburgo è stata usata per "interpretare" Mosca. Sì, proprio lei: l’ex capitale imperiale, con i suoi palazzi neoclassici, le prospettive infinite e i canali scenografici, si presta alla perfezione per evocare un’URSS alternativa, elegante e misteriosa. Sebbene nel romanzo non compaia mai davvero, sullo schermo San Pietroburgo si fa Mosca: visivamente potente, storicamente carica, e architettonicamente perfetta.

Ma la vera sorpresa è Budapest. Sì, perché "Il maestro e Margherita", versione cinematografica 2024, è stato girato anche in Ungheria. E qui le cose si fanno davvero interessanti.

Il Castello di Buda e il Bastione dei Pescatori prestano le loro mura a una Mosca trasfigurata; il viale Andrassy, con i suoi palazzi aristocratici, diventa la scenografia di una capitale che non esiste più; il modernissimo Bálna Budapest - una struttura futuristica sul Danubio - introduce un tocco straniante perfetto per l’estetica onirica del romanzo. Il risultato? Una Mosca reinventata, ma credibile, dove ogni location diventa personaggio.

Lockshin e il suo co-sceneggiatore Roman Kantor hanno saputo fondere luoghi reali e immaginari, ricostruendo sia l’anima del libro che quella del suo autore. Il film infatti intreccia la trama de "Il maestro e Margherita" con episodi tratti dalla vita di Bulgakov, rendendo l’esperienza cinematografica un doppio livello di lettura. Un metaromanzo per immagini, fedele e infedele allo stesso tempo.

La lunga strada verso il cinema: dal 2018 al 2025

La storia della realizzazione del film è quasi bulgakoviana di per sé. Annunciato nel 2018 con Nikolai Lebedev alla regia, il progetto sembrava subito ambizioso: due produttori di peso (Ruben Dishdishyan e Igor Tolstunov), un budget notevole e grandi aspettative. Poi lo stallo. Nel 2020 Lebedev abbandona, e al suo posto arriva Michael Lockshin, già regista del riuscito "Pattini d'Argento". Con lui, il progetto riparte da zero: nuova sceneggiatura, nuovo approccio, nuovo cast.

Il film cambia addirittura titolo: da "Woland", in origine. Ma nel 2023 - tra problemi di distribuzione, pandemia, guerra e l’uscita della Universal Pictures dalla Russia - anche il nome torna alle origini. Il film diventa ufficialmente "Il maestro e Margherita" e si prepara all’uscita. Annunciato prima per gennaio 2023, poi fine 2023, poi gennaio 2024, arriva in Italia solo nel giugno 2025.

Le riprese si erano svolte tra luglio e ottobre 2021. Oltre a Mosca e San Pietroburgo, come detto, molte scene sono state girate a Budapest, che ha regalato anche angoli ideali per rappresentare la Gerusalemme immaginata da Bulgakov. Luoghi come il Castello di Buda o le terme Széchenyi diventano scenografie per le visioni bibliche di Pilato, con un effetto visivo mozzafiato.

E Malta? Presente nel piano iniziale, è poi scomparsa. Nonostante sia una meta amatissima dal cinema per la sua versatilità storica, Malta non compare nella versione finale del film.

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