24 Jun, 2025 - 10:11

Come possono le lavoratrici dipendenti richiedere il bonus mamma 2025?

Come possono le lavoratrici dipendenti richiedere il bonus mamma 2025?

Il 2025 porta importanti novità per le lavoratrici madri, grazie all’introduzione di un nuovo bonus economico pensato per sostenere chi concilia lavoro e famiglia. Vediamo nel dettaglio a chi spetta il bonus mamma 2025, quali sono i requisiti, come funziona la procedura di richiesta e cosa cambia rispetto agli anni precedenti.

Come richiedere il bonus mamma 2025?

Una delle principali novità riguarda la modalità di richiesta: non sarà più il datore di lavoro a occuparsi della procedura, ma la domanda dovrà essere presentata direttamente dalla lavoratrice all’INPS, tramite i canali digitali ufficiali.

Procedura passo-passo

  • Preparare la documentazione necessaria:
  • Codice fiscale della lavoratrice e dei figli a carico
  • Ultimo modello ISEE aggiornato
  • Dati anagrafici dei figli
  • Informazioni contrattuali (per le dipendenti) o visura (per le autonome)
  • Accedere al portale INPS (www.inps.it)
  • Entrare nella propria area personale tramite SPID, CIE o CNS
  • Cercare la sezione dedicata al "Bonus mamme lavoratrici 2025"
  • Compilare il modulo online con tutti i dati richiesti
  • Inviare la domanda entro la scadenza che sarà indicata dal decreto attuativo
  • Attendere la liquidazione
  • Il bonus verrà erogato in un’unica soluzione a dicembre 2025, direttamente in busta paga o tramite accredito sul conto corrente, in base alle modalità indicate in fase di domanda.

Quando e come verrà pagato il bonus mamma?

Il pagamento avverrà a dicembre 2025, in un’unica soluzione di 480 euro netti. Per le lavoratrici autonome, l’erogazione seguirà le modalità previste per le indennità occasionali o di maternità.

Cosa cambia rispetto al passato?

La principale differenza rispetto agli anni precedenti è che la richiesta non sarà più gestita dal datore di lavoro, ma direttamente dalla lavoratrice attraverso il portale INPS. Inoltre, la misura si rivolge specificamente alle dipendenti a tempo determinato e alle autonome, mentre per le dipendenti a tempo indeterminato con tre o più figli resta la decontribuzione in busta paga.

In attesa del decreto attuativo

Al momento, si attende l’adozione del decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia. Solo dopo la pubblicazione del decreto, l’INPS fornirà le istruzioni operative dettagliate e sarà possibile presentare la domanda.

Cos’è il bonus mamma 2025?

Il bonus mamma 2025 è un contributo economico di 480 euro annui, erogato in un’unica soluzione a dicembre, destinato alle lavoratrici con almeno due figli a carico e un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro. La misura, recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri, rappresenta una modifica rispetto al precedente esonero contributivo, trasformando il beneficio in un bonus diretto erogato dall’INPS.

Si tratta di 40 euro al mese per 12 mesi, completamente esenti da prelievi fiscali e contributivi, quindi netti. Il bonus non è imponibile né ai fini fiscali né ai fini contributivi.

A chi spetta il bonus mamma 2025?

Il bonus è rivolto alle seguenti categorie di lavoratrici:

  • Lavoratrici dipendenti con contratto a tempo determinato
  • Lavoratrici autonome (partite IVA, collaborazioni coordinate)
  • Madri con almeno due figli fiscalmente a carico
  • Reddito da lavoro (o ISEE) non superiore a 40.000 euro annui

Sono escluse le lavoratrici domestiche (colf, badanti, babysitter) e le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, che continueranno a beneficiare della decontribuzione prevista per chi ha tre o più figli.

Per le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con tre o più figli resta invece in vigore la decontribuzione fino a 3.000 euro annui, applicata direttamente in busta paga dal datore di lavoro.

Requisiti principali

  • Almeno due figli a carico (per le dipendenti a termine e autonome)
  • Reddito da lavoro o ISEE non superiore a 40.000 euro
  • Contratto di lavoro a tempo determinato o attività autonoma
  • Esclusione dei rapporti di lavoro domestico

 

LEGGI ANCHE