25 Jun, 2025 - 16:15

Gennaro Fiscarelli scomparso da Cerignola, la madre: "Mi dicano dov'è mio figlio"

Esclusiva di
Tag24
Gennaro Fiscarelli scomparso da Cerignola, la madre: "Mi dicano dov'è mio figlio"

Sono passati otto mesi dalla scomparsa di Gennaro Fiscarelli, avvenuta a Cerignola, in provincia di Foggia, il 5 ottobre 2024, in circostanze allarmanti.

Trentadue anni e una vita davanti, per un ragazzo di cui oggi resta soltanto un ricordo, un articolo di giornale, un servizio televisivo e una voce che circola in paese.

Il tempo passa, ma i familiari non riescono a darsi pace: c’è un posto vuoto nella quotidianità della casa, una persona in meno a tavola per il pranzo e la cena, una camera da letto senza più il suo legittimo proprietario.

È la storia di un vuoto, quella del ragazzo, su molteplici strati: interiore, burocratico e cittadino.

Un giovane in meno nel tessuto vivo della comunità pugliese. Un cartellone affisso per tenerne vivo il ricordo, ma niente di più.

Giuseppina, la madre di Gennaro, è mentalmente provata: per alcuni, suo figlio è soltanto una figurina nel lungo catalogo di scomparsi d’Italia.

Un argomento di gossip, un racconto scambiato davanti a un caffè al bar, una partita a carte o una chiacchierata durante una passeggiata in piazza.

Tag24 ha intervistato in esclusiva il genitore di Gennaro: l’appello è rivolto ai carabinieri, ai RIS di Roma, alle autorità competenti e alle istituzioni locali e nazionali.

Gennaro Fiscarelli scomparso: le maledette malelingue a Cerignola

Si rammenta che le testimonianze contenute in questo articolo sulla scomparsa di Gennaro Fiscarelli derivano da una comunicazione diretta tra Tag24 e la madre del 32enne.

«Mio figlio è un pensiero costante, quotidiano; la sua assenza è un dolore che non auguro a nessuna madre, a nessun genitore», racconta commossa Giuseppina a Tag24.

«Sono consapevole che il mio Gennaro probabilmente non c’è più, ma resto basita dai commenti trasversali che ricevo dalle persone in paese…»

«Delle malelingue… in un momento così delicato: un ragazzo scomparso, di cui non si è più saputo nulla, nemmeno un possibile corpo da recuperare e seppellire…»

«La gente parla, e il mio amato figlio è diventato una pagina di giornale, una chiacchiera superficiale tra cittadini a Cerignola…».

Le indagini in corso: cosa sta accadendo? 

«Ho sentito il mese scorso i carabinieri, a cui sono sempre grata per il loro impegno».

«Però mi chiedo: dopo tutto questo tempo, a che punto sono le indagini? Cosa sta accadendo?»

«Siamo ancora in attesa di risposte dai R.I.S. di Roma: non ho ancora ricevuto i risultati delle analisi sugli oggetti di Gennaro, che comprendono anche quelli appartenenti ad altre persone…»

«C’è il suo smartphone, con le chat tra mio figlio e sicuramente amici, conoscenti e potenzialmente le persone che possono avergli fatto del male…».

Perché il caso di Gennaro richiede così tanto tempo? 

«Ci sono moltissimi casi di cronaca che non hanno richiesto tutto questo tempo; inoltre, parliamo di un trentaduenne scomparso…», afferma Giuseppina.

«Come mai la storia di Gennaro richiede così tanto tempo? Parliamo di una persona cercata viva o morta?», sottolinea.

«Mi appello ai carabinieri di Cerignola, alle istituzioni, ai cittadini che possono sapere qualcosa su ciò che gli è accaduto».

«Parlatene, anche anonimamente, anche se non volete spiegarci il perché di quanto accaduto: restituitemi il corpo, ciò che resta di lui. Voglio vederlo un’ultima volta e offrirgli la sepoltura che merita».

«Non è un gioccatolo, ma un essere umano, un ragazzo con un cuore che batteva forte, con una vita davanti che forse adesso non potrà più vivere…».

Il vuoto lasciato da Gennaro: il dolore dell'assenza

«Sono una madre disperata, mi creda: vedere la camera da letto senza di lui, i pranzi e le cene con una sedia vuota a tavola… i suoi baci sulle guance con cui mi riempiva, gli abbracci…»

«Mio figlio è nato da me e sarà sempre con me, qualunque cosa gli sia accaduta: lui e il fratello sono il mio cuore».

«Non posso cancellare Gennaro dalla mia mente: è vivo nella mia anima e lo sarà per sempre».

Gossip nero o silenzio?

“Sono intorno a noi, in mezzo a noi: sono come me ma non parlano con me”, cantava il rapper Frankie Hi-Nrg Mc nel brano “Quelli che ben pensano” del 1997. 

Una frase che sembra parlare proprio di chi sa cosa è successo a Gennaro ma sceglie il silenzio, la distanza, l’omertà.

«Se non volete aiutarmi — e mi rivolgo a una parte dei cittadini cerignolani — almeno abbiate la decenza di non parlare di Gennaro per farne oggetto di mero gossip nero».

Dov'è il corpo di mio figlio? Posso ancora trovarlo?

«Dietro questo articolo, tra le strade della vostra stessa città, c’è una madre a cui forse il figlio è stato ucciso: riuscireste voi a vivere con un peso così enorme sulle spalle?»

«Qualcuno sa cosa è accaduto al mio Gennaro, e questo è chiaro come il sole: continuerete a vivere come se niente fosse, nella vostra bolla di omertà?»

«A frequentare gli stessi posti — bar, supermercati, ristoranti, pizzerie — pur sapendo di aver tolto la vita a un ragazzo? Chiedo verità e giustizia, qualsivoglia essa sia».

«Gli assassini, qualora mio figlio sia morto — e, mi creda, la speranza che sia ancora tra noi è poca — vivono come se fare una cosa del genere fosse la normalità: ma non è così».

«Dov’è il corpo di mio figlio? Posso ancora trovarlo? Se sì, qual è il luogo esatto in cui è stato sotterrato?» conclude Giuseppina, addolorata, spezzata ma sempre in piedi, fino alla fine di questa drammatica storia. 

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