26 Jun, 2025 - 10:44

Proroga Pec per amministratori, qual è la nuova scadenza? Modalità e sanzioni per chi non si adegua

Proroga Pec per amministratori, qual è la nuova scadenza? Modalità e sanzioni per chi non si adegua

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è ormai uno strumento imprescindibile per gli amministratori di società, professionisti e imprese. Recentemente, il termine per la comunicazione dell’indirizzo PEC al Registro delle Imprese ha subito una nuova proroga, offrendo più tempo per adeguarsi agli obblighi normativi. Ma fino a quando c’è tempo? E quali sono le modalità operative e le sanzioni previste per chi non si mette in regola?

Nuova scadenza: quando scade la proroga?

La proroga per la comunicazione della PEC da parte degli amministratori è ufficiale. Secondo quanto riportato da InvestireOggi, la nuova scadenza è stata fissata al 30 settembre 2025. Questo termine riguarda tutti gli amministratori di società che non hanno ancora provveduto a comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata al Registro delle Imprese. La proroga è stata introdotta per consentire a chi non si è ancora adeguato di regolarizzare la propria posizione senza incorrere immediatamente nelle sanzioni previste dalla normativa vigente.

Modalità di comunicazione della PEC

La comunicazione dell’indirizzo PEC deve essere effettuata tramite una pratica telematica al Registro delle Imprese, utilizzando i servizi messi a disposizione dalle Camere di Commercio. La procedura è semplice e può essere svolta direttamente dall’amministratore, da un intermediario abilitato o dal proprio commercialista. È necessario accedere al portale del Registro delle Imprese, compilare il modulo specifico e allegare la documentazione richiesta, compreso l’indirizzo PEC attivo e funzionante.

Per chi deve ancora attivare una PEC, è possibile rivolgersi a uno dei gestori autorizzati, acquistare una casella e procedere all’attivazione in tempi rapidi. Solo dopo aver ricevuto la conferma dell’attivazione si potrà comunicare il nuovo indirizzo al Registro delle Imprese.

Sanzioni per chi non si adegua

La normativa prevede sanzioni amministrative per gli amministratori che non comunicano la PEC entro il termine stabilito. In particolare, si rischia una multa che può variare da 206 a 2.064 euro per ogni amministratore inadempiente. La sanzione viene irrogata dalla Camera di Commercio competente e può essere evitata solo se la comunicazione avviene entro la nuova scadenza prorogata.

Oltre alla sanzione pecuniaria, la mancata comunicazione della PEC comporta ulteriori conseguenze operative: le società che non hanno una PEC regolarmente registrata rischiano di non poter ricevere comunicazioni ufficiali da parte della Pubblica Amministrazione o di altri soggetti, con possibili ripercussioni sulla validità delle notifiche e sulla gestione degli adempimenti societari.

Perché la PEC è obbligatoria?

L’obbligo di comunicazione della PEC nasce dall’esigenza di garantire trasparenza, efficienza e tracciabilità nei rapporti tra imprese, amministratori e Pubblica Amministrazione. La PEC ha valore legale e permette di inviare e ricevere documenti con la stessa validità di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Per questo motivo, la mancata comunicazione rappresenta non solo una violazione formale, ma anche un rischio concreto per la gestione della società.

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