Testa al prossimo appuntamento elettorale del 2025: il voto in Puglia, Marche, Campania, Veneto, Toscana e Valle d'Aosta. Dopo l'atteso stop al terzo mandato e le successive tensioni nel centrodestra sul dossier elettorale, il centrosinistra sta intensificando le trattative per possibili alleanze nei territori dove si andrà alle urne nei mesi autunnali. Domani, 27 giugno 2025, come si apprende, è convocata una riunione del Consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle, durante la quale si discuterà principalmente delle strategie relative alle alleanze.
Il Consiglio nazionale pentastellato potrebbe esprimersi già nelle prossime ore sulle elezioni regionali, con possibili intese in Veneto. Proprio in questa regione potrebbe essere scelto un candidato civico sostenuto dal Partito Democratico, tra i nomi circola Giovanni Manildo, avvocato trevigiano ed ex sindaco di Treviso dal 2013 al 2018. Nelle Marche, dove è in campo l’europarlamentare dem Matteo Ricci, la campagna elettorale è già iniziata da qualche giorno.
Si proseguono anche i dialoghi in Puglia, dove potrebbe candidarsi l’ex presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Più complessi risultano invece i nodi legati a Toscana e Campania. In quest’ultima regione si profila la candidatura di Roberto Fico, ex presidente della Camera, come punta di diamante dei 5 Stelle, ma al momento non si registra alcun accordo con il governatore Vincenzo De Luca. La situazione resta dunque molto incerta, e nemmeno la trattativa su una lista sostenuta dall’attuale governatore o sugli assessori è decollata.
Inizia la campagna elettorale in tutte le Regioni interessate. Il Movimento Cinque Stelle auspica che, con il blocco al terzo mandato, si possa accelerare la definizione delle alleanze territoriali. In Toscana, il governatore Eugenio Giani ha indicato, al termine della Conferenza delle Regioni, che il voto potrebbe tenersi il 12 o il 19 ottobre.
Tuttavia non si registra ancora un’intesa con il M5S, e si aggiunge inoltre la questione di Italia Viva, in difficoltà dopo le tensioni con Azione e i pentastellati. Un equilibrio che proprio in Toscana non dovrebbe essere compromesso ma che potrebbe mettere a repentaglio altre Regioni.
Lo sa bene Matteo Renzi, che commendando le ultime elezioni, ha sottolineato:
Il leader di Italia Viva è intenzionato a portare avanti un'alleanza nei territori ma deve esserci anche la volontà del Movimento Cinque Stelle. Un possibile confronto porterebbe solo benefici al centrosinistra in vista del voto del 2027 alle elezioni nazionali.
Poche speranze, per il centrosinistra, di coinvolgere Azione nelle alleanze locali. Il segretario Carlo Calenda sembra aver preso le distanze dal campo largo per via del pessimo rapporto creatosi nel tempo con il presidente dei 5s Giuseppe Conte. Sarà così anche a livello locale? Non resta che attendere quello che potrebbe succedere nelle Marche: Ricci vorrebbe i calendiani dalla sua ma i pentastellati sono ancora infuriati per il voltafaccia. Per ora, sembra che Azione possa sostenere il centrodestra nelle Marche.
Nel frattempo la questione preoccupa anche Roma. Il deputato di Avs, Peppe De Cristofaro, ha invocato un tavolo tra Pd, M5S e il suo partito per organizzare il da farsi in vista del voto regionale.
Il centrosinistra sembra favorito in queste elezioni in almeno tre Regioni: in Campania, dove dovrebbe essere candidato l'ex presidente della Camera, Roberto Fico, i sondaggi indicano il centrosinistra come vincitore. Fiducia anche per la Puglia dove il successore di Michele Emiliano dovrebbe essere l'ex sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Toscana quasi confermata con la ricandidatura dell'attuale governatore Giani che nei sondaggi è favorito. Sfida aperta nelle Marche dove l'attuale presidente di Regione del centrodestra Acquaroli è in leggero vantaggio su Ricci. Incognita Veneto dove né centrodestra né centrosinistra sembrano aver preso una decisione sui candidati.