29 Jun, 2025 - 12:35

Congedo parentale a ore: a chi spetta, come funziona e quanto dura

Congedo parentale a ore: a chi spetta, come funziona e quanto dura

Il congedo parentale a ore rappresenta oggi una soluzione preziosa per chi cerca di conciliare lavoro e famiglia.

Introdotta nel 2012 con una specifica manovra di bilancio, questa modalità più flessibile consente ai genitori di utilizzare il congedo non solo a giorni interi, ma anche a ore, offrendo maggiore libertà di organizzazione.

Comprendere come funziona questo strumento è fondamentale per sfruttarne appieno i vantaggi e gestire al meglio gli impegni quotidiani: ed è proprio quello che faremo in questo articolo.

Chi può richiedere il congedo parentale a ore

Il congedo parentale a ore è disponibile per tutti i genitori con contratto di lavoro dipendente (di figli naturali, adottivi o affidatari) fino al compimento del 12° anno del figlio. Il diritto scatta dalla nascita o dall’ingresso del bambino in famiglia.

La durata complessiva del congedo è stata aggiornata per adeguarsi a una direttiva europea del 2019, rafforzando le tutele per chi deve bilanciare lavoro e famiglia.

Oggi, se il congedo è fruito da un solo genitore, non può superare gli 11 mesi. Quando, invece, è condiviso da entrambi, la durata totale resta di 10 mesi, con un limite individuale di 9 mesi per ciascuno. Nel calcolo sono inclusi mesi, giorni e ore di congedo.

A differenza dei permessi per l’allattamento, il congedo parentale a ore può essere utilizzato contemporaneamente da entrambi i genitori, garantendo maggiore flessibilità nella gestione dei tempi familiari.

Come funzionano le ore del congedo

I permessi per l’allattamento e il congedo parentale a ore sono due cose diverse e non vanno confusi.
I permessi giornalieri per l’allattamento sono concessi solo nel primo anno di vita del bambino e permettono ai genitori di assentarsi per 1 o 2 ore al giorno, a seconda dell’orario di lavoro.

Il congedo parentale a ore, invece, può essere usato fino a un massimo di 10 mesi complessivi, che diventano 11 per le famiglie monoparentali.

Come usare il congedo e quante ore si possono prendere dipende dal contratto collettivo di lavoro (CCNL) di riferimento. La legge del 2013 ha dato la possibilità di usare il congedo anche a ore, ma ha lasciato ai contratti di lavoro il compito di definire i dettagli.

Se il contratto non specifica nulla, vale la regola generale: si può prendere al massimo la metà dell’orario lavorativo giornaliero.

Congedo parentale a ore: ecco quanto spetta

Ai lavoratori dipendenti che usufruiscono del congedo parentale, viene riconosciuta un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera, sia che il congedo venga fruito a ore sia a giorni, entro precisi limiti stabiliti dalla legge.

Le ultime modifiche normative hanno esteso da 6 a 9 mesi il periodo di congedo coperto da questa indennità, pur mantenendo invariati i massimali complessivi previsti per entrambi i genitori.

In pratica, ogni genitore ha diritto a 3 mesi di congedo non trasferibili, mentre altri 3 mesi possono essere ceduti all’altro genitore, sempre con un’indennità al 30%.

Oltre a ciò, le leggi di Bilancio del 2023, 2024 e 2025 hanno introdotto una maggiorazione dell’indennità, applicabile anche al congedo parentale frazionato a ore, rendendo questo strumento più flessibile e conveniente per le famiglie.

Come richiedere il congedo parentale a ore

Per richiedere il congedo parentale a ore, è possibile utilizzare la procedura online disponibile sul sito ufficiale, oppure optare per altre modalità contattando il numero verde o tramite i servizi telematici dei patronati.

È importante presentare la domanda prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto: in caso contrario, l’indennità sarà riconosciuta solo per i giorni successivi alla data di invio della richiesta, con il datore di lavoro che anticipa l’importo direttamente in busta paga.

Nella domanda il genitore deve indicare la modalità di utilizzo del congedo, specificando se intende applicare quanto previsto dal contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) o il criterio generale, secondo cui le ore di permesso corrispondono alla metà della giornata lavorativa.

Inoltre, deve indicare le giornate in cui intende usufruire del congedo e scegliere se optare per l’indennità al 30% oppure quella maggiorata.

Congedo parentale a ore: cosa sapere

Il congedo parentale a ore, introdotto nel 2012, permette ai genitori con contratto dipendente di bilanciare meglio lavoro e famiglia, utilizzando il congedo anche a ore anziché solo a giorni interi.

Possono richiederlo genitori naturali, adottivi o affidatari fino al 12° anno del figlio, con una durata complessiva aggiornata a seguito di una direttiva europea: 11 mesi per un genitore solo, 10 mesi totali se condiviso.

Le modalità di fruizione dipendono dal contratto collettivo, mentre l’indennità riconosciuta è pari al 30% della retribuzione, con possibilità di maggiorazioni recenti. La domanda si presenta preferibilmente online e va inoltrata prima dell’inizio del congedo.

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