Giuseppe Cruciani, volto noto della radiofonia italiana e conduttore de "La Zanzara", è abituato a esporsi senza filtri su temi controversi e personali. Tuttavia, dietro la sua immagine pubblica di provocatore e di "cattivista", si nasconde una dimensione privata fatta di affetti, distanze e fragilità familiari. Nell’intervista del 1 luglio 2025, Cruciani ha raccontato con sincerità il difficile rapporto con la madre, segnato dalla malattia e dalla lontananza.
Nell’intervista, Cruciani rivela che la madre soffre da alcuni anni di una forma di degenerazione cerebrale. Questa condizione, che non viene specificata nei dettagli clinici, è tipica delle patologie neurodegenerative che colpiscono la terza età, come l’Alzheimer o altre forme di demenza. Cruciani spiega che la madre vive in una casa per anziani a Pescara, città dove risiede anche sua sorella, che si occupa di lei quotidianamente.
"Da qualche anno ha una forma di degenerazione cerebrale, sta in una casa per anziani a Pescara, dove vive mia sorella. Non la chiamo, per non destabilizzarla, riportandola a una vita che non le appartiene più. La vado a trovare una volta l’anno".
Queste parole restituiscono il quadro di una donna che ha perso il legame con la realtà e con la vita di prima, tanto che anche una semplice telefonata rischierebbe di turbarla. La scelta di Cruciani di recarsi a trovarla solo una volta all’anno nasce dal rispetto per questa nuova dimensione della madre, che ormai vive in un mondo tutto suo.
Il conduttore non nasconde il dolore e la difficoltà di questa situazione. La distanza fisica – Cruciani vive e lavora a Milano, mentre la madre si trova a Pescara – si somma a quella emotiva, imposta dalla malattia. Cruciani ammette di non chiamarla mai, proprio per non destabilizzarla, e di limitarsi a una visita annuale. Una scelta che può apparire fredda, ma che, nelle sue parole, è un atto di rispetto verso la madre e il suo stato attuale.
Questa distanza, però, non cancella i ricordi e l’influenza che la madre ha avuto su di lui. Cruciani racconta che la madre lavorava con il padre, occupandosi dei conti, e che i due sono stati legati da un amore profondo per tutta la vita. Dal punto di vista caratteriale, dice di aver ereditato da lei l’oculatezza nella gestione del denaro e una certa sobrietà nei gusti personali.
La malattia della madre si inserisce in un contesto familiare già complesso. Cruciani ha spesso parlato del suo rapporto con i genitori, sottolineando come la madre si sia sentita a volte in imbarazzo per il suo lavoro e per il linguaggio diretto e spesso volgare che usa in radio. In un’intervista precedente, aveva raccontato che la madre si vergognava un po’ perché le amiche si scandalizzavano per il suo turpiloquio, e che gli aveva rimproverato di averlo fatto studiare "per poi dire parolacce".
Nonostante queste divergenze, Cruciani ha saputo coinvolgere la madre anche nel suo lavoro: una volta, durante una diretta radiofonica, la chiamò per rispondere a un ascoltatore che lo aveva insultato, trasformando quel momento in un siparietto ironico e affettuoso.
Il racconto di Cruciani sulla madre malata offre un’immagine inedita del conduttore: non più solo il provocatore che domina la scena radiofonica, ma anche un figlio alle prese con la sofferenza e la fragilità dei legami familiari. La sua scelta di vedere la madre una volta all’anno, di non chiamarla per non turbarla, è la testimonianza di una sofferenza composta, di un rispetto silenzioso per chi non può più condividere la vita di prima.
In un mondo in cui l’esposizione mediatica è spesso sinonimo di invulnerabilità, Cruciani mostra invece la normalità del dolore, della distanza e della difficoltà di affrontare la malattia di un genitore. Un aspetto che, al di là delle polemiche e delle provocazioni, lo avvicina a molti dei suoi ascoltatori, offrendo uno spaccato autentico di umanità.