Evidentemente, dal suo punto di vista, bisogna battere il ferro finché è caldo. E quindi: dopo aver attaccato Ilaria Salis in cerca di voti per confermare la sua immunità parlamentare, il Generale Roberto Vannacci torna a mettere l'attivista di estrema sinistra nel mirino perché questa volta ha osato criticare il matrimonio di Bezos a Venezia.
Così facendo, secondo l'europarlamentare della Lega, Salis ha dimostrato ancora una volta la sua incoerenza: si è lamentata del fastoso matrimonio mentre però vende il suo libro su Amazon, la piattaforma del magnate americano fresco sposo.
Ah, gli uomini tutti d'un pezzo di una volta! Ma anche le donne: mica sarebbe male se si comportassero sempre di conseguenza! Probabilmente, il Generale Roberto Vannacci avrà pensato proprio questo quando ha letto le critiche di Ilaria Salis alla coppia Bezos-Sanchez.
Ora: secondo il Salis-pensiero, il "popolo" è quello degli attivisti no-wedding, quelli capitanati dal nipote di Massimo Cacciari. Ma tant'è:
Come dire? I no-Bezos sono contemporaneamente sì-patrimoniale. E si accordano a un vecchissimo refrain della sinistra massimalista. Quella che una volta, era il 2007, fece concepire questo manifesto
E insomma: se rimane la convinzione che bisogna combattere la ricchezza più che la povertà, è chiaro che, gira e rigira, si è sempre allo stesso punto:
Beh: i fatti già si sono incaricati di smentire Salis e compagni. Ma ora, di mezzo, ci è andato anche il matrimonio di Jeff Bezos:
ha scritto Ilaria Salis.
E per questo Vannacci, a pochi giorni dal suo anniversario, è andato a nozze nell'attaccarla.
Il vicesegretario della Lega, evidentemente, si è ricordato della sua vita precedente, quando faceva lo scrittore, quando presumibilmente in maniera compulsiva controllava quante copie vendeva su Amazon il suo bestseller, "Il mondo al contrario". Non avrà perso quest'abitudine. Così era a conoscenza del fatto che anche Ilaria Salis si è affidata alla piattaforma di Bezos per vendere il suo libro, "Vipera"
e quindi gli è bastato fare due più due
Beh, a dire il vero nemmeno il vicesegretario della Lega disdegna l'utilizzo dei social. Ma ora, per lui, era importante battere il ferro finché è caldo.