Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, continua ad agitare lo spauracchio dell’aumento dei dazi, mentre sono in corso i difficili negoziati con l’Unione Europea per arrivare a un compromesso. La scadenza del 9 luglio si avvicina mandando in fibrillazioni i mercati mondiali.
Nelle scorse ore, Trump ha dichiarato ai cronisti di non essere intenzionato a prorogare l’entrata in vigore degli aumenti oltre la data indicata. Dal 10 luglio, a meno di un accordo, i dazi sui prodotti europei importati negli USA potrebbero arrivare a sfiorare il 50%, con gravi ripercussioni sull’economia dei paesi esportatori.
L’Italia sarebbe tra le nazioni più colpite e le opposizioni, nelle ultimissime ore, sono ritornate ad attaccare il governo Meloni accusato di servilismo nei confronti della Casa Bianca e del suo "inquilino" più importante.
Il caso dazi torna ad accendere lo scontro politico. A meno di una settimana dalla scadenza della proroga per l’entrata in vigore dei dazi reciproci tra USA e UE, l’incertezza manda in fibrillazione il Parlamento. Le opposizioni hanno chiesto con urgenza alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di riferire in Parlamento su quale sarà la linea del governo, ma a oggi non c’è alcuna chiarezza.
Il capogruppo M5S Riccardo Ricciardi non ha usato mezzi termini:
Anche altri esponenti dell’opposizione si uniscono alla richiesta di chiarimenti avanzata dai Cinquestelle. Marco Grimaldi di AVS si rivolge direttamente ai sovranisti della maggioranza con un duro: “Dove siete? Dove è finito l’interesse nazionale?”.
Maria Chiara Gadda di Italia Viva, invece, ricorda le ricadute economiche dei dazi sulle aziende e i lavoratori italiani:
Anche il Partito Democratico si schiera a fianco delle opposizioni, chiedendo un’informativa urgente che faccia chiarezza su una vicenda.
Ha dichiarato la segretaria del PD, Elly Schlein.
Il 9 luglio scadrà la sospensione temporanea dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulle merci europee. Una sospensione decisa da Trump pochi giorni dopo il 'Liberation Day' e che fino a questo momento ha evitato il drastico aumento dei costi per le esportazioni italiane. Dopo questa data, se non ci saranno nuovi accordi o proroghe, i dazi reciproci annunciati dal magnate americano potrebbero entrare in vigore con aumenti fino al 50% su molti prodotti europei, colpendo in particolare settori strategici per l’Italia.
Si tratta di un che rischio preoccupa molto le imprese italiane, che temono perdite economiche ingenti e la possibile perdita di migliaia di posti di lavoro. L'Unione Europea è impegnata in serrati negoziati con la Casa Bianca per trovare un accordo su un'aliquota reciproca del 10%. In caso di mancato accordo, potrebbe scatenarsi una guerra commerciale che porterebbe le due potenze a contrapporre dazi sempre più alti ai rispettivi prodotti. La Commissione Europea ha, infatti, già pronta una lista di prodotti di importazione statunitense che potrebbero subire ulteriori dazi.
Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, al momento non ha chiarito la sua posizione, spingendo le opposizioni a chiedere di chiarire in Parlamento la propria strategia per affrontare la scadenza del 9 luglio.
Il centrosinistra spinge per un’informativa urgente, chiedendo trasparenza su eventuali accordi presi con gli Stati Uniti e sugli effetti concreti per il Paese. Le pressanti richieste delle opposizioni stanno hanno portato la tensione politica alle stelle, mentre il futuro delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti è più incerto che mai.
La giornata del 9 luglio sarà dunque decisiva per il futuro dei rapporti commerciali tra Italia e USA e per la stabilità economica nazionale.