09 Jul, 2025 - 14:30

Nordio ha mentito al Parlamento sul caso Almasri? La mail segreta che potrebbe far tremare il governo

Nordio ha mentito al Parlamento sul caso Almasri? La mail segreta che potrebbe far tremare il governo

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha mentito al Parlamento italiano sul caso Almasri, come accusa l’opposizione?

Esisterebbe un carteggio e alcune mail che smentirebbero le dichiarazioni fatte dal ministro durante l’informativa resa alle Camere lo scorso febbraio sulla vicenda del generale libico, rimpatriato dal governo su un volo di Stato, nonostante il mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale (CPI).

L’indiscrezione - riportata mercoledì 9 luglio dal Corriere della Sera - è emersa mentre l’istruttoria del Tribunale dei Ministri di Roma sull’inchiesta per la mancata consegna del generale libico alla CPI, si avvia a conclusione.

L’indagine coinvolge la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri Nordio e Piantedosi, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Le accuse sono di favoreggiamento e peculato.

Ed è sul ruolo avuto dal Guardasigilli nell’intera vicenda che si stanno concentrando, nelle ultime ore, le forze di opposizione, tornate a chiedere le sue dimissioni. 

Caso Almasri, è vero che Nordio ha mentito al Parlamento?

A breve il Tribunale dei Ministri di Roma deciderà per l’archiviazione, o per la richiesta di rinvio a giudizio degli esponenti del governo finiti sotto inchiesta. Chi non sembra avere intenzione di archiviare la questione è l’opposizione che è tornata a chiedere le dimissioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, accusandolo di aver mentito in Parlamento sulle circostanze che avrebbero portato alla liberazione del generale libico Nejeem Osama Almasri.

La questione ruota tutta intorno a questa domanda: Nordio ha davvero mentito alle Camere sul caso Almasri? 
Secondo quanto rivelato da alcuni quotidiani nella giornata di mercoledì - tra cui il Corriere della Sera - tra gli atti di chiusura indagini del Tribunale dei Ministri, sarebbe emersa una mail che smentirebbe quanto affermato dal Guardasigilli in Parlamento.

Una mail interna dimostrerebbe, infatti, che il ministro Nordio – o quanto meno il suo gabinetto - sarebbe stato informato dell’arresto di Almasri già nel pomeriggio di domenica 19 gennaio.

Nella sua informativa alla Camera, il 5 febbraio 2025, il ministro della Giustizia dichiarò che il 19 gennaio aveva ricevuto solo una comunicazione informale, ‘poche righe prive di dati identificativi’ e che solo il giorno successivo – lunedì 20 – il procuratore generale di Roma gli aveva trasmesso il carteggio completo. 

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, però, l’inchiesta avrebbe accertato che già nel pomeriggio di domenica il magistrato di collegamento presso l’ambasciata italiana in Olanda aveva inviato al gabinetto del Ministro, sulla piattaforma Prisma, l’atto di accusa dei giudici dell’Aia con gli allegati. 

Perché le tempistiche sono fondamentali nel caso Almasri?

Chiarire il momento esatto in cui il Ministro ha ricevuto gli atti relativi al fermo del capo della polizia libica è fondamentale, poiché tutta la vicenda del mancato arresto e della sua liberazione si gioca in un arco temporale di pochi giorni.

Il generale Almasri è stato arrestato il 19 gennaio 2025 a Torino, su mandato della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. È stato rilasciato due giorni dopo, il 21 gennaio, e rimpatriato con un volo di Stato.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi spiegò che era stato rimpatriato per ragioni di sicurezza. Il governo spiegò che il ministro Nordio non era stato informato per tempo da qui, la mancata convalida dell’arresto da parte del ministero della Giustizia e il conseguente provvedimento di scarcerazione della Corte d’Appello.

“Nordio ha mentito, si dimetta”: le opposizioni contro Nordio

Le indiscrezioni emerse dall'inchiesta del Tribunale dei Ministri hanno riacceso la polemica politica. Le  opposizioni hanno chiesto compatte le dimissioni del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, accusandolo di aver mentito durante l’informativa in Parlamento sulle circostanze della mancata consegna del generale Almasri alla CPI.

Le capogruppo M5s Valentina D’Orso e Ada Lopreiato accusano il governo di aver "volutamente violato il diritto internazionale e lo Statuto della Cpi" per riportare in Libia con onori di Stato Almasri, condannato per "violenze efferate e anche stupri di bambini". Denunciano la circostanza secondo cui il 19 gennaio al ministero della Giustizia si raccomandava di "tenere riservate e lontano dai protocolli" le comunicazioni sul caso. Per loro, "Meloni, Mantovano e Nordio stavano trovando il modo per sottrarsi alla richiesta della Cpi".

Matteo Renzi afferma che "Meloni ha mentito nel video da Palazzo Chigi, Carlo Nordio ha mentito al Parlamento" e definisce il governo "debole e bugiardo".

Debora Serracchiani (Pd) sostiene che Nordio "ha detto il falso" e "non può rimanere nel proprio ruolo un secondo di più".

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Contrariamente a quanto dichiarato pubblicamente, il ministero avrebbe avuto notizia dell’arresto non il lunedì 20 gennaio ma ben prima, già nel pomeriggio della domenica precedente, e avrebbe avuto tutto il tempo di regolarizzare l’avvenuto arresto.

Infine, Serracchiani accusa Meloni di essere responsabile della scelta politica di liberare Almasri e riportarlo in Libia con un volo di Stato.

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“Nordio ha mentito al Parlamento, ha detto di aver saputo tardi e a cose fatte di Almasri. Per questo deve dimettersi, la presidente Meloni ha mentito anche lei al Paese e deve venire a spiegare perché Almasri è stato liberato e rimandato in Libia su un volo di stato”.

Ha dichiarato, infine, il segretario di +Europa, Riccardo Magi che anticipa la richiesta delle opposizioni di un’informativa urgente in Parlamento del ministro Nordio e della premier, Giorgia Meloni.

La replica di Nordio: "Riferiremo. Atti smentiscono i giornali"

Giovedì - 10 luglio 2025 - il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine della Conferenza per la ripresa dell'Ucraina, ospitata a Roma, ha confermato che il governo riferirà in Parlamento sulla vicenda, "quando sarà il momento", rispondendo così alle richieste delle opposizioni. 

Il Guardasigilli ha anche dichiarato che gli atti in possesso del governo smentiscono le fughe di notizie delle ultime ore sulla vicenda.

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Gli atti che abbiamo smentiscono radicalmente quello che è stato riportato, non so come e perchè, dai giornali. Comunque riferiremo in Parlamento quando sarà il momento. 

Ha dichiarato il ministro rispondendo brevemente alle domande dei giornalisti.

Sintesi in tre punti della questione Nordio-Almasri:

  1. Accuse di aver mentito al Parlamento: Una mail interna emersa nell’indagine del Tribunale dei Ministri di Roma smentirebbe le dichiarazioni rese dal ministro della Giustizia Carlo Nordio in Parlamento. Il ministro aveva affermato di aver ricevuto tardi e solo parzialmente le informazioni sull’arresto del generale libico Almasri. Secondo indiscrezioni di stampa risulterebbe che il suo gabinetto fosse stato informato già il pomeriggio del 19 gennaio 2025, lo stesso giorno dell’arresto.
  2. Contesto e rilevanza delle tempistiche: La precisione sui tempi di comunicazione è cruciale perché il generale Almasri, arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale il 19 gennaio, è stato liberato e rimpatriato in Libia pochi giorni dopo con un volo di Stato. Il governo ha giustificato la liberazione e il rimpatrio con motivi di sicurezza, sostenendo che Nordio non fosse stato informato tempestivamente, circostanza ora contestata.
  3. Reazioni politiche e richieste di dimissioni: L’opposizione ha reagito con durezza, accusando Nordio di aver mentito e chiedendo le sue dimissioni insieme a quelle della premier Giorgia Meloni. Il ministro Nordio ha dichiarato che riferirà in Parlamento quando sarà il momento, ma anche che gli atti smentiscono quanto riportato sui giornali.

 

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