10 Jul, 2025 - 11:30

"Di là dal Fiume e tra gli Alberi": al cinema il film tratto dal romanzo di Hemingway

"Di là dal Fiume e tra gli Alberi": al cinema il film tratto dal romanzo di Hemingway

 
"Di là dal Fiume e tra gli Alberi", approfondimento e critica

Durante l’autunno del 1948, lo scrittore statunitense Ernest Hemingway conobbe l’appena diciottenne nobile veneziana Adriana Ivancich, la quale discendeva da una famiglia di armatori della Dalmazia trapiantati nel capoluogo veneto nel corso del 1800. L’autore era ospite presso la tenuta dell’amico Raimondo Nanuk Franchetti, sita dalle parti di Caorle, in occasione del periodo di caccia alle anatre. Da quell’incontro fra lo scrittore e la Ivancich nacque una relazione clandestina, che però ambedue negarono per lungo tempo. Del resto, la ragazza era davvero troppo giovane per intrattenere una liaison con un cinquantenne sposato; all’epoca, Ernest era legato alla sua quarta moglie, Mary Welsh. Ma chiunque conosca anche solo un minimo la biografia di Hemingway sa bene che non era di certo un uomo fedele: le donne ufficiali, quelle che sposò, furono quattro, ma le amanti e le passioni fugaci furono a decine. E questo è di certo un aspetto che non ho mai apprezzato della sua storia personale. Aggiungiamoci anche il fatto che sapeva essere tanto romantico finché coinvolto, quanto meschino e sprezzante nel momento in cui perdeva l’interesse.

A ogni modo, il legame nascosto con Adriana andò avanti per diversi anni, ma, stando alle fonti ufficiali, rimase comunque platonico, benché fortemente ambiguo e ricco di incontri avvenuti fra l’Italia e Cuba. Nelle lettere di corrispondenza tra i due traspariva chiara una notevole gelosia da parte di lui nei confronti di lei, tant’è che quando ella pose fine alla loro unione, per sposare un altro uomo, la pregressa depressione di Ernest peggiorò. Adriana fu la musa che ispirò il personaggio di Renata nel romanzo “Di là dal Fiume e tra gli Alberi”, che Hemingway cominciò a scrivere agli inizi del ’49, durante una vacanza a Cortina, poco dopo averla conosciuta, ove la moglie si fratturò una caviglia sciando. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1950, lo scrittore fece però promettere al suo editore di non farlo tradurre nel resto del mondo prima del suo trapasso, proprio per evitare di alimentare pettegolezzi a proposito del rapporto con la nobile veneta. Ma, tuttavia, fu Adriana a disegnare la copertina della prima edizione del libro. 

La trama vede protagonista il colonnello cinquantenne Richard Cantwell che, sopravvissuto a ben due guerre mondiali e prossimo a un'imminente dipartita, a causa di problemi cardiaci, durante una permanenza a Venezia per la caccia alle anatre, si innamora di una giovanissima aristocratica del posto, di nome Renata. L’intenso, ma breve amore fra Richard e la fanciulla, caratterizzato da un’ambiguità che oscilla fra romanticismo, ardore e istinto paterno, sarà motivo di lunghe riflessioni esistenziali per entrambi. Il personaggio del colonnello è altresì un alter ego di Hemingway stesso, afflitto dalla solitudine, dal pensiero della morte, da un forte risentimento nei confronti della guerra e dai sentimenti romantici vissuti con malinconia. “Di là dal Fiume e tra gli Alberi” è uno dei libri meno noti e meno apprezzati dell’artista, che undici anni dopo dalla sua pubblicazione, si tolse la vita, sparandosi. Anche la Ivancich morì suicida, ma per impiccamento, nel 1983.


E arriviamo, dunque, al 2016 quando Peter Flannery, sceneggiatore inglese, ebbe l’idea di riadattare il romanzo per farne un film, diretto da Martin Campbell, noto regista neozelandese. Inizialmente, il ruolo principale era stato assegnato a Pierce Brosnan. Ma fu solo alla fine del 2020, dopo i ritardi causati dalla pandemia Covid-19, che iniziarono le riprese della pellicola, ispirata agli scritti di Hemingway. Campbell fu sostituito dalla cineasta spagnola Paula Ortiz, al suo terzo lungometraggio, e Liev Schreiber prese il posto di Brosnan. Il ruolo di Renata fu assegnato all’attrice italiana Matilde De Angelis.

Girato fra Venezia, Treviso e alcune zone della regione Friuli-Venezia Giulia, col medesimo titolo dell’opera letteraria, “Di là dal Fiume e tra gli Alberi”, fu poi presentato in anteprima al Sun Valley Film Festival, a marzo 2022, e successivamente nelle sale cinematografiche spagnole, a ottobre 2023. In Italia è stato distribuito, con grande ritardo, il 3 luglio scorso. L’intera narrazione risulta lenta, dalla quale traspare un tentativo un po’ forzato di cercare del poetico a ogni costo. Non ho apprezzato il doppiaggio. Devo dire che non è riuscito a coinvolgermi. Di godibili ci sono alcuni bellissimi scorci di Venezia e qualche rara scena, tipo quella finale. Tre stelle su cinque.

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