11 Jul, 2025 - 15:35

Rischio terza guerra mondiale, Elena Basile: "Non scendo in politica perché dico la verità su Ucraina e Gaza"

Rischio terza guerra mondiale, Elena Basile: "Non scendo in politica perché dico la verità su Ucraina e Gaza"

L'ex ambasciatrice Elena Basile, in una lunga intervista concessa in esclusiva a Tag24.it, dice che, almeno per ora, non ha intenzione di scendere in politica:

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Io dico la verità. E per farlo ci vuole coraggio. Ma in politica questo non paga. Quindi, continuerò a dedicarmi ai libri, alle mie analisi, con la speranza di raggiungere un pubblico sempre più vasto: sarebbe importante che la gente non continuasse a votare questi partiti che ci stanno portando dove ci stanno portando...

Dove? Beh, la risposta Elena Basile ce l'ha: verso un'escalation mondiale. Per l'ex ambasciatrice, il rischio di una terza guerra mondiale è più che concreto.

Elena Basile e il rischio terza guerra mondiale, la sua verità sull'Ucraina

Nel giorno della Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina in Italia, con Zelensky ricevuto dal Papa, dal Presidente della Repubblica e dalla premier, Basile fa quest'osservazione:

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L'Italia continua ad adeguarsi al vincolo esterno, quello dell'Unione Europea: un'organizzazione burocratica al servizio del mondo degli affari. Tant'è che si arroga il diritto di stabilire la politica estera ed economica dei Paesi membri

Zelensky viene ricevuto con tutti gli onori dalle massime istituzioni del nostro Paese? A Basile questo non piace affatto:

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Mattarella e Meloni stringono la mano a un signore che di fatto ha svenduto il proprio Paese agli interessi statunitensi e anglosassoni

Questa, in maniera più particolare, è la ricostruzione dell'ex ambasciatrice:

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L'Ucraina aveva solo un interesse, quello di riuscire a convivere tra Europa e Russia dato che una parte del Paese, quella ad ovest, voleva avvicinarsi al Vecchio Continente e l'altra era più legata alla Russia. Una classe dirigente responsabile, in una situazione del genere, avrebbe mantenuto la neutralità nella costituzione, nell'ambito di un Paese federale, con le regioni più vicine alla Russia in cui si riconosceva anche il diritto alla lingua russa e l'altra più vicina all'Europa. Invece Zelensky, smentendo ciò che aveva detto in campagna elettorale, ha fomentato la guerra civile e si è messo al servizio dei Servizi segreti occidentali. Oggi è a capo di un Paese nazionalista antirusso. Ha eliminato la neutralità dalla costituzione. E ha prospettato l'ingresso dell'Ucraina nella Nato, la qual cosa sapeva bene che non sarebbe mai stata accettata dalla Russia

Come dire: per Basile, è stato Davide a provocare Golia. E Mattarella e Meloni sono completamente fuori strada:

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Stringere la mano a un ex comico che insieme a una destra neonazista e impresentabile ha deciso di tradire gli interessi del proprio Paese non mi sembra una cosa positiva. L'Italia, per di più, è uno dei Paesi più zelanti nel rifornimento di fondi e armi. E non so da dove un Paese già gravemente indebitato come il nostro ora possa prendere anche i soldi per la ricostruzione dell'Ucraina. I benefici, del resto, saranno soprattutto degli Stati Uniti, delle grandi multinazionali e dei grandi fondi finanziari che bramano le terre rare di Kiev

Per questo Elena Basile parla di "svendita" dell'Ucraina. Ed è convinta che l'Occidente miri a far fare alla Russia la stessa fine:

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Per questo Putin nel 2014 ha dovuto rinnegare il suo tentativo di inserirsi nel mondo economico occidentale, tentativo che stava perpetrando fin dal 2001: ha capito che quest'obiettivo non era più conciliabile con il mantenimento della sovranità della Russia

Il 2014 è stato l'anno dell'annessione russa della Crimea. "Poi - aggiunge Basile - di provocazione in provocazione, si è arrivati a oggi", quando

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Tutti i morti sono sulla coscienza degli occidentali

scandisce Elena Basile. Senza curarsi delle accuse che le rivolgono di essere filo-Putin:

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A dire questa verità, non ricevo alcun vantaggio, non ricevo alcuna valigetta da Mosca. Ma subisco solo ostracismi da parte dell'elite occidentale. Le dico solo che vogliono togliere i fondi a un Festival letterario al quale sono stata invitata per il mio ultimo libro, anche se nulla ha a che vedere con la geopolitica

Elena Basile e il rischio terza guerra mondiale, la sua verità su Gaza

Elena Basile può vantare il fatto di essere stata tra le prime a parlare di "genocidio" a Gaza. 

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Gli ultimi sviluppi della crisi mediorientale fanno inorridire. Sentire un primo ministro accusato di crimini di guerra, Bibi Netanyahu, dire che i palestinesi hanno una scelta: o volare chissà dove o essere affamati e uccisi, fa inorridire

Basile non è ottimista sull'esito dei negoziati. Sostiene che Trump ha avuto il merito di avviarli con Hamas nonostante il disaccordo di Israele. Ma in fondo al tunnel, l'ex ambasciatrice non vede ancora la luce:

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Al massimo ci sarà una tregua. Il problema è sconfessare le politiche neo conservatrici statunitensi. Ma negli Usa non comanda Trump. Più potenti di lui sono i grandi fondi finanziari e le lobby, compresa quella di Israele, un potentato da cui le varie diaspore dovrebbero prendere le distanze. Anche perché sta generando antisemitismo. I tedeschi, se non avessero chiesto scusa in ginocchio, non sarebbero stati assimilati ai nazisti? Per questo, se anche la diaspora ebraica non prende le distanze da ciò che avviene a Gaza, l'associazione a questi crimini verrà naturale. Non c'è nulla di antisemita nel dire questo

Ma a cosa mira la lobby israeliana? Per Elena Basile alla costituzione della Grande Israele: 

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La Grande Israele significa far fuori la resistenza degli sciiti, dell'Iran, degli Houthi, di Hezbollah deportare i palestinesi e annettere le terre occupate illegalmente con il beneplacido degli arabi moderati. Un disegno da pazzi. Ma Trump è troppo debole per una sistemazione del conflitto che coinvolga anche Russia e Cina

Niente premio Nobel per la pace allora? L'ambasciatrice Basile, a tal proposito, sembra pensare più a una figura come Francesca Albanese, la funzionaria dell'Onu sanzionata dal governo Usa ma che lei definisce "eroica", piuttosto che al presidente americano, giudicato "complice del genocidio".

Elana Basile e il rischio terza guerra mondiale: il mondo a 89 secondi dalla catastrofe

In conclusione, per Elena Basile c'è il rischio di una escalation mondiale: il pericolo è quanto mai concreto:

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Un gruppo di studiosi ha stabilito che stiamo a soli 89 secondi dalla mezzanotte, dallo scoppio di una guerra nucleare, all'estinzione dell'umanità. L'orologio simbolico che definisce questo dato è stato creato nel 1947. Ma mai prima d'ora siamo così vicini alla fine

Le colpe di chi sono?

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Per la prima volta il mondo si sta dividendo in blocchi per responsabilità maggiore dell'Occidente, che parla apertamente di guerra a potenze nucleari. La Kallas, la ministra degli Esteri europea, dice che dobbiamo prepararci all'invasione della Russia. Peccato che non spieghi il motivo per cui Mosca dovrebbe farla? Del resto, sarebbe suicida da parte sua visto che la Nato è molto più potente. La Russia non vuole nemmeno territori ucraini: mira solo a non avere un Paese nazionalista al suo confine. Perché dovrebbe attaccarci? Siamo noi che abbiamo deciso di attaccarla dal 1997: poiché ha perso la Guerra Fredda, abbiamo deciso che deve sottomettersi alla nostra volontà. E per questo l'Europa spede 800 miliardi: per essere pronta a una guerra con una potenza nucleare 

Cosa che, secondo Elena Basile, non può nemmeno più scongiurare la cosiddetta deterrenza nucleare come è stato negli anni della Guerra Fredda:

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Gli Usa si preparano ad avere la capacità tecnologica per mettere a segno il primo colpo che dovrebbe mettere immediatamente in ginocchio i Paesi che mettono nel mirino. Ma, a loro volta, anche Russia e Cina avanzano nelle ricerche militari per potersi difendere. Per questo il pericolo di esclation è concreto 

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