Parte il pagamento della Tari 2025, anche se, è bene sempre ricordare che le scadenze per effettuare i versamenti, a rate o in un’unica soluzione, cambiano in base ai singoli Comuni.
Tuttavia, una grossa fetta dei cittadini sta ricevendo proprio in queste settimane le fatture di pagamento, con la scadenza per la prima e seconda rata vicine.
In questo articolo, vediamo chi paga la Tari, come effettuare il versamento con F24 (incluso nell’avviso di pagamento) e, infine, vediamo quali sono le esenzioni, le riduzioni e i bonus eventualmente spettanti.
La Tassa sui rifiuti (Tari) è la tassa comunale che finanzia i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Ogni Comune stabilisce le tariffe necessarie per coprire i costi legati alla gestione dei rifiuti e all’igiene urbana.
Introdotta dalla Legge di Stabilità 2014, la Tassa sui rifiuti ha sostituito i precedenti tributi Tariffa di igiene ambientale (Tia), Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) e Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares).
L’avviso di pagamento, e quindi la Tari, è inviato a chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, immobili o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani, come abitazioni, uffici, negozi e terreni.
Sono escluse le aree scoperte pertinenziali o accessorie non operative rispetto ai locali tassabili, così come le aree comuni condominiali non detenute in via esclusiva.
Per quanto riguarda i contratti di locazione, l’obbligo di pagamento della Tassa sui rifiuti ricade sull’inquilino se la durata del contratto supera i sei mesi nell’arco dell’anno.
Il pagamento della tassa sui rifiuti non segue un calendario unico a livello nazionale. Ogni Comune stabilisce in autonomia scadenze e importi, mentre le modalità di pagamento possono variare da regione a regione. Tra i metodi più utilizzati troviamo:
Per il pagamento con modello F24 è necessario utilizzare il codice tributo 3944.
Dal 2021 è obbligatorio pagare separatamente la Tefa, il tributo per le funzioni di tutela, protezione e igiene ambientale, che fino al 2020 veniva invece corrisposta insieme alla Tari.
La Risoluzione n. 5/E del 18 gennaio 2021 ha introdotto codici tributo specifici per i modelli F24 e F24EP dedicati alla Tefa:
Il pagamento può essere effettuato attraverso:
Per completare il pagamento online è necessario inserire:
Diverse categorie di contribuenti possono beneficiare di esenzioni e riduzioni sulla Tari. In particolare, la tassa non è dovuta per gli immobili privi di allacciamento alle utenze e privi di arredi e suppellettili.
È prevista una riduzione per le seconde case utilizzate solo per brevi periodi nell’arco dell’anno, come le abitazioni destinate alle vacanze.
Un’agevolazione analoga riguarda i contribuenti residenti all’estero che trascorrono in Italia soltanto periodi limitati.
Dal 2025, è stata introdotta una nuova misura a favore delle famiglie a basso reddito. Il beneficio, riservato ai nuclei con Isee fino a 9.530 euro (limite esteso a 20.000 euro per famiglie con almeno quattro figli) prevede una riduzione pari al 25% dell’importo dovuto. La misura si applica a una sola utenza domestica per famiglia.
Infine, ci sono casi particolari in cui i cittadini possono chiedere anche il rimborso Tari.
Il pagamento della Tari 2025 è già iniziato, con scadenze che variano da Comune a Comune.
La tassa, che finanzia la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, è dovuta da chi possiede o detiene immobili o aree produttive di rifiuti, mentre il pagamento ricade sull’inquilino se il contratto di affitto supera i sei mesi.
Tra i metodi di pagamento più diffusi figurano bollettino postale, avviso MAV e modello F24, quest’ultimo con il codice tributo 3944.
Infine, sono previste esenzioni e riduzioni per immobili non allacciati, seconde case usate brevemente, residenti all’estero e famiglie a basso reddito con Isee fino a 9.530 euro (fino a 20.000 euro con almeno quattro figli), che possono beneficiare di uno sconto del 25% su una sola utenza domestica.