12 Jul, 2025 - 08:27

Tari 2025: chi paga, scadenze e come effettuare il pagamento

Tari 2025: chi paga, scadenze e come effettuare il pagamento

Parte il pagamento della Tari 2025, anche se, è bene sempre ricordare che le scadenze per effettuare i versamenti, a rate o in un’unica soluzione, cambiano in base ai singoli Comuni.

Tuttavia, una grossa fetta dei cittadini sta ricevendo proprio in queste settimane le fatture di pagamento, con la scadenza per la prima e seconda rata vicine.

In questo articolo, vediamo chi paga la Tari, come effettuare il versamento con F24 (incluso nell’avviso di pagamento) e, infine, vediamo quali sono le esenzioni, le riduzioni e i bonus eventualmente spettanti.

Chi deve pagare la Tari 2025

La Tassa sui rifiuti (Tari) è la tassa comunale che finanzia i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Ogni Comune stabilisce le tariffe necessarie per coprire i costi legati alla gestione dei rifiuti e all’igiene urbana.

Introdotta dalla Legge di Stabilità 2014, la Tassa sui rifiuti ha sostituito i precedenti tributi Tariffa di igiene ambientale (Tia), Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) e Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares).

L’avviso di pagamento, e quindi la Tari, è inviato a chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, immobili o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani, come abitazioni, uffici, negozi e terreni.

Sono escluse le aree scoperte pertinenziali o accessorie non operative rispetto ai locali tassabili, così come le aree comuni condominiali non detenute in via esclusiva.

Per quanto riguarda i contratti di locazione, l’obbligo di pagamento della Tassa sui rifiuti ricade sull’inquilino se la durata del contratto supera i sei mesi nell’arco dell’anno.

Come si paga la Tari 2025

Il pagamento della tassa sui rifiuti non segue un calendario unico a livello nazionale. Ogni Comune stabilisce in autonomia scadenze e importi, mentre le modalità di pagamento possono variare da regione a regione. Tra i metodi più utilizzati troviamo:

  • Bollettino postale;
  • Pagamento tramite avviso MAV;
  • Modello F24;

Per il pagamento con modello F24 è necessario utilizzare il codice tributo 3944.

Dal 2021 è obbligatorio pagare separatamente la Tefa, il tributo per le funzioni di tutela, protezione e igiene ambientale, che fino al 2020 veniva invece corrisposta insieme alla Tari.

La Risoluzione n. 5/E del 18 gennaio 2021 ha introdotto codici tributo specifici per i modelli F24 e F24EP dedicati alla Tefa:

  • Tefa (tributo principale);
  • Tefn (interessi);
  • Tefz (sanzioni).

Il pagamento può essere effettuato attraverso:

  • Il sito di Poste Italiane;
  • Il portale dell’Agenzia delle Entrate;
  • Il servizio di home banking della propria banca.

Per completare il pagamento online è necessario inserire:

  • Importo da versare;
  • Codice tributo;
  • Anno di riferimento;
  • Eventuale rata, se il pagamento è frazionato;
  • Crediti compensabili, se presenti;
  • Saldo finale.

Tari 2025: a chi spettano le esenzioni

Diverse categorie di contribuenti possono beneficiare di esenzioni e riduzioni sulla Tari. In particolare, la tassa non è dovuta per gli immobili privi di allacciamento alle utenze e privi di arredi e suppellettili.

È prevista una riduzione per le seconde case utilizzate solo per brevi periodi nell’arco dell’anno, come le abitazioni destinate alle vacanze.

Un’agevolazione analoga riguarda i contribuenti residenti all’estero che trascorrono in Italia soltanto periodi limitati.

Dal 2025, è stata introdotta una nuova misura a favore delle famiglie a basso reddito. Il beneficio, riservato ai nuclei con Isee fino a 9.530 euro (limite esteso a 20.000 euro per famiglie con almeno quattro figli) prevede una riduzione pari al 25% dell’importo dovuto. La misura si applica a una sola utenza domestica per famiglia.

Infine, ci sono casi particolari in cui i cittadini possono chiedere anche il rimborso Tari.

Parte il pagamento della Tari 2025: cosa sapere

Il pagamento della Tari 2025 è già iniziato, con scadenze che variano da Comune a Comune. 
La tassa, che finanzia la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, è dovuta da chi possiede o detiene immobili o aree produttive di rifiuti, mentre il pagamento ricade sull’inquilino se il contratto di affitto supera i sei mesi.

Tra i metodi di pagamento più diffusi figurano bollettino postale, avviso MAV e modello F24, quest’ultimo con il codice tributo 3944.

Infine, sono previste esenzioni e riduzioni per immobili non allacciati, seconde case usate brevemente, residenti all’estero e famiglie a basso reddito con Isee fino a 9.530 euro (fino a 20.000 euro con almeno quattro figli), che possono beneficiare di uno sconto del 25% su una sola utenza domestica.

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