Ma insomma: la battaglia politica non risparmia nemmeno chi non c'è più? Nemmeno i morti?
A leggere la notizia secondo la quale il direttore del Secolo d'Italia Italo Bocchino sembra aver mandato a quel paese Michela Murgia, la scrittrice sarda teorizzatrice della famiglia queer deceduta il 10 agosto del 2023, sembra di sì.
A leggere siti web e post social, Bocchino avrebbe detto "chi se ne frega della Murgia!".
Ma perché? Per attaccare chi non c'è più? O, come dice lui, per criticare una sua avversaria politica viva e vegeta, nello specifico la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein?
Il fatto è avvenuto ieri nel corso de "Il libro possibile", il festival letterario di Polignano a Mare, in Puglia, dove Bocchino era stato invitato per presentare il suo volume: "Perché l'Italia è di destra".
A dibattere con lui, c'era anche l'ex direttore del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro. Ed è proprio quando la discussione si è infervorata con lui che Bocchino ha pronunciato la frase che ha fatto scandalo:
Questo il video di Alanews che ha ripreso tutto il teatrino
Sta di fatto che oggi, il giornalista già parlamentare di Alleanza Nazionale e da sempre vicino al governo Meloni tanto da essere considerato il suo avvocato difensore nei vari talk show ha avvertito il bisogno di chiarire la sua posizione con un video pubblicato sui suoi canali social.
Italo Bocchino non ha chiesto scusa per la frase contro Michela Murgia riportata dalle testate giornalistiche e che ieri ha fatto infuriare Padellaro tanto da fargli minacciare di abbandonare il palco. Ma ha cercato comunque di contestualizzarla: non era rivolta contro la scrittrice, ma contro Elly Schlein.
E quindi: ricapitolando. La difesa di Bocchino si basa sul fatto che è stato accolto in malo modo da un gruppuscolo di No Pal che ha accusato Giorgia Meloni di genocidio; sul fatto che Padellaro attaccava il governo su tutti i dossier; e infine sul fatto che nessuno ha capito che quello della Murgia è stato solo il primo esempio che gli è venuto in mente per attaccare Elly Schlein.
La segretaria del Pd, secondo il direttore del Secolo, dimostrerebbe di essere lontana dalle vere esigenze degli italiani anche quando va ad inaugurare un murale dedicato alla scrittrice sarda. Ma nulla di personale contro la Murgia in sé:
Questa è la frase all'origine della polemica.
E dire che la presenza di Elly Schlein all'inaugurazione di un murale dedicato a Michela Murgia è una notizia vecchia esattamente di un anno.
Era l'11 luglio 2024 quando la segretaria del Partito Democratico volle omaggiarla a Roma assieme al sindaco Roberto Gualtieri. Il quale, a dirla tutta, colse l'occasione per attaccare il Governo Meloni sui diritti non tutelati della comunità Lgbtq+ tanto cara alla scrittrice sarda:
disse in quell'occasione il primo cittadino romano, brandendo la foto del murale disegnato dalla street artist Laika con una scritta che oggi sembra proprio una profezia: "Ricordatemi come vi pare"
Un anno dopo, evidentemente, se n'è ricordato il difensore d'ufficio di Palazzo Chigi.