13 Jul, 2025 - 12:25

Bonus affitto: ecco perché rischi davvero di perderlo

Bonus affitto: ecco perché rischi davvero di perderlo

Ricordate il bonus affitto per i morosi incolpevoli? Forse sì, si tratta di un famoso bonus destinato agli inquilini che non sono riusciti a pagare l’affitto per difficoltà economiche.

Tuttavia, a causa di ritardi burocratici, ovvero nell’iter legislativo, rischia di non vedere la luce del sole nel 2025.

Il decreto, atteso entro fine gennaio, è tuttora in sospeso e ha bloccato l’intero meccanismo perché la normativa fissa al 31 luglio il termine ultimo entro cui gli enti locali devono utilizzare le risorse stanziate.

Al 31 luglio manca poco più di un mese e l’unico modo per non perdere le risorse è un intervento davvero tempestivo.

In attesa, vediamo come funziona il bonus, a chi spetta e a quanto ammonta, per concludere discutendo brevemente sul ritardo.

Come funziona il bonus affitto Comuni

Il Fondo Morosità Incolpevole prevede l’erogazione di un contributo economico destinato esclusivamente al pagamento del canone di locazione dell’abitazione. Si tratta di un sostegno diretto agli inquilini in difficoltà, che non può essere utilizzato per finalità diverse da quelle previste.

Dopo tre anni di sospensione, la manovra ha stanziato complessivamente 30 milioni di euro:

  • 20 milioni per il 2025;
  • Ulteriori 10 milioni per il 2026.

Tuttavia, la riattivazione del fondo è vincolata al rispetto di scadenze rigorose, in particolare all’erogazione delle risorse ai beneficiari entro il 31 luglio di ogni anno, pena la perdita dei fondi stanziati.

Chi sono i morosi incolpevoli destinatari del bonus

I destinatari del bonus affitto sono i morosi incolpevoli: si tratta degli affittuari che non hanno potuto pagare l’affitto per ragioni oggettive economiche.

In particolare, i requisiti da rispettare sono i seguenti:

  • Cittadinanza italiana, oppure di uno Stato membro dell’Unione Europea, o di un Paese extra-UE con permesso di soggiorno valido;
  • Isee non superiore a 26.000 euro;
  • Essere destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosità;
  • Avere un contratto di locazione regolarmente registrato per un immobile ad uso abitativo (sono esclusi quelli delle categorie catastali A1, A8 e A9);
  • Risiedere nell’immobile oggetto dello sfratto da almeno un anno.

Ci sono alcuni canali preferenziali per le famiglie in cui è presente:

  • Un componente ultrasettantenne;
  • Minori;
  • Un familiare con invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%;
  • Persone seguite dai servizi sociali o dalle aziende sanitarie locali attraverso un progetto di assistenza personalizzato.

Bonus affitto Comuni: quanto spetta?

L’importo massimo del bonus affitto può arrivare fino a 12.000 euro per ciascun richiedente. Ovviamente, per chi è in possesso dei requisiti e le rispetta le condizioni sopra elencate.

Tuttavia, si devono considerare due fattori:

  • L’importo viene definito anche entro i limiti di fondi disponibili per ogni Regione;
  • I Comuni possono decidere di dare somme più basse (mai più alte).

Bonus affitto Comuni: le conseguenze del ritardo

Il problema, come anticipato, riguarda il ritardo. Infatti, proprio per questo motivo e considerando la scadenza del 31 luglio prossimo, la Conferenza Stato-Regioni ha avanzato la richiesta di prorogare al 31 dicembre 2025 il termine ultimo per l’utilizzo delle risorse destinate al bonus affitto per l’anno in corso.

Si tratta, infatti, di una proroga che si rivela indispensabile per evitare che, a causa di ritardi non imputabili a Regioni e Comuni, i fondi vengano cancellati.

Infine, è anche importante considerare che dal decreto attuativo si attendono chiarimenti essenziali, quali:

  • La definizione del numero massimo di annualità consecutive per le quali sarà possibile richiedere il contributo;
  • Le condizioni specifiche di accesso e le modalità di pagamento diretto al proprietario dell’immobile.

Bonus affitto morosi incolpevoli a rischio? Cosa sapere

Il bonus affitto destinato agli inquilini morosi incolpevoli rischia di non essere erogato nel 2025 a causa di ritardi nel decreto attuativo, atteso entro fine gennaio ma ancora sospeso.

La normativa impone, infatti, che le risorse stanziate siano spese entro il 31 luglio, termine ormai vicino, rendendo urgente un intervento per evitare il blocco dei fondi.

Il fondo, rifinanziato con 30 milioni di euro per il biennio 2025-2026, concede un contributo fino a 12.000 euro agli inquilini in difficoltà economiche che rispettano specifici requisiti.

La Conferenza Stato-Regioni ha chiesto la proroga al 31 dicembre 2025 per garantire l’accesso ai beneficiari, in attesa di chiarimenti sulle modalità di erogazione e durata del sostegno.

LEGGI ANCHE