13 Jul, 2025 - 19:02

Perché Emiliano accusa Enrico Letta di aver voluto perdere le elezioni 2022 contro Giorgia Meloni

Perché Emiliano accusa Enrico Letta di aver voluto perdere le elezioni 2022 contro Giorgia Meloni

Mettiamola così: al festival letterario di Polignano a mare, dopo il caso Italo Bocchino / Michela Murgia, si continua a parlare di persone che non ci sono più. Questa volta, per fortuna, solo politicamente. Perché Enrico Letta, nel 2022, all'epoca delle ultime elezioni politiche, segretario del Partito Democratico, si è ritirato dalla scena politica ed è tornato a fare a tempo pieno il professore universitario, per di più all'estero.

A resuscitarlo nella polemica politica del giorno ci ha pensato il Governatore della Puglia Michele Emiliano, intervenuto proprio al festival "Il libro possibile" sopracitato e, di rimando, l'ex direttore del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro. Ma come e, soprattutto, perché?

Emiliano contro Enrico Letta: "Volle perdere le elezioni politiche del 2022"

E insomma: a scuotere la politica in questa domenica di luglio è un caso di dietrologia da manuale. Protagonista uno che, secondo i suoi avversari, se ne intende: il Governatore della Puglia Michele Emiliano. Il quale, ospite del festival letterario di Polignano a mare, si è detto convinto che le elezioni politiche del 2022, quelle che per la prima volta consegnarono alla destra le chiavi di Palazzo Chigi, sono state perse a tavolino dal centrosinistra. Anzi, dal Partito Democratico. Anzi, da Enrico Letta.

Nell'edizione odierna del Fatto Quotidiano è un altro ospite illustre del festival, Antonio Padellaro, a mettere in ordine i fatti riportando e prendendo per oro colato le parole spese pubblicamente da Michele Emiliano:

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Ricordo che eravamo in piena estate, alla vigilia delle ultime elezioni politiche e c'era Enrico Letta, l'allora segretario del Pd, che doveva decidere come costruire la coalizione di centrosinistra. Rendendomi conto che l'alleanza con il Movimento Cinque Stelle rischiava di fallire, chiamai Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Spiegai che con il meccanismo della desistenza, l'accordo che in ogni collegio concentra i voti sul candidato più forte della coalizione, in Puglia avremmo vinto dappertutto. Grillo e Conte mi dissero di andare avanti mentre Letta rispose testualmente: Non facciamo pasticci, non mi complicare la vita. Ma con un'intesa del genere avremmo potuto pareggiare le elezioni con la destra e forse avremmo anche potuto vincerle!

Ora: a questo punto, c'è da ricordare che Emiliano è stato sempre un fautore dell'alleanza con i Cinque Stelle e che Letta non è vero che rimase con le mani in mano in attesa della sconfitta. Tant'è vero che cerco di imbarcare nel centrosinistra anche Azione di Carlo Calenda. E c'era anche riuscito prima che quest'ultimo, dopo l'annuncio ufficiale con tanto di conferenza stampa, poche ore dopo cambiasse incredibilmente idea. Era il 2 agosto 2022 quando annunciarono l'accordo con tanto di bacio

Le accuse di Michele Emiliano e di Antonio Padellaro

Il Governatore puro e duro della Puglia Michele Emiliano, invece, tre anni dopo, che va ancora dicendo? Sempre Padellaro ha messo a verbale il suo intervento così:

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Sono convinto che la volta scorsa abbiamo perso le elezioni perché si è deciso a tavolino di far vincere Giorgia Meloni. Nessuno me lo leva dalla testa

Peccato che Emiliano, nel suo intervento di Polignano, avrebbe dovuto anche spiegare che vantaggi avrebbe avuto Letta a fare quest'operazione da harakiri. Ma tant'è: Padellaro ha preso per buone tutte le sue parole mettendo, a sua volta, il carico da novanta:

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Quella di Emiliano è una testimonianza diretta che mette il timbro definitivo sul suicidio politico di cui Il Fatto Quotidiano parlò per primo (...) Era tutto scritto nella nostra inchiesta in cui si elencavano una ventina di casi, uno per uno, che avevano fatto perdere al centrosinistra tutti quei seggi decisivi in Parlamento. Nell'articolo, venivano citati distacchi misurabili in percentuali minime, due o tre per cento, e tutti andati a vantaggio dei partiti del centrodestra...

Il regno della dietrologia

E insomma: la polemica contro Enrico Letta segna l'avvento dell'era della dietrologia. Ma non solo: anche quello della dimenticanza. Perché detto che uno scarto di due, tre punti percentuali rappresenta in ogni caso una differenza di centinaia di voti, di solito le elezioni si risolvono sempre e comunque con una differenza minima.

Basti ricordare che nel 2006 il centrodestra di Berlusconi perse per uno scarto, non in un singolo collegio, ma a livello nazionale, di soli 24.000 voti.

Il giorno della vittoria del centrosinistra, Il Manifesto poté intitolare "24mila baci". Ma seguendo i ragionamenti di Padellaro ed Emiliano, Berlusconi volle consegnare a Romano Prodi la vittoria?!

Il premio "Coglione d'oro"

E comunque, stiamo già all'assegnazione del premio "Coglione d'oro", sebbene ex post. Ricordandosi di stare a un festival letterario, sempre Padellaro l'ha messa così:

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Se esistesse il Coglione d'oro per il caso più eclatante di autolesionismo elettorale, andrebbe assegnato a quel candidato progressista che per effetto della rinuncia alla desistenza da parte del caro leader riuscì a perdere per una trentina di voti il seggio andato invece a una tizia della destra...

Enrico Letta può stare sereno, in ogni caso: una menzione da parte di Padellaro non gliela toglie nessuno:

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A questo punto, un minimo di onestà intellettuale dovrebbe suggerire a Enrico Letta di spiegare ai poveri elettori di centrosinistra l'interpretazione esatta di quella frase riferita da Emiliano. In che senso non si dovevano fare pasticci? E in che modo la soluzione prospettata dal presidente della Regione Puglia per poter pareggiare o addirittura vincere le elezioni avrebbe complicato la vita al segretario dem? Perché, come denuncia oggi Emiliano, si decise a tavolino di far vincere Giorgia Meloni?

Insomma, Il Fatto è già alla fase del processo alle intenzioni. Anzi, dando per buono tutto quello che dice Emiliano, è già nella fase successiva: quella delle sentenze. Padellaro, infatti, ha concluso così:

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Tranquilli, trattandosi di un fatto di una gravità assoluta non lo sapremo mai

Nonostante il Fatto Quotidiano

 

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