Il caso Veneto agita il centrodestra in vista delle Elezioni Regionali 2025. Trovare il nome del successore di Luca Zaia potrebbe rivelarsi un’impresa ben più ardua del previsto, in una partita che si preannunciasse già complicata. Ad agitare le acque ci stanno pensando, come sempre, Forza Italia e Lega per i quali qualsiasi occasione è buona per farsi la guerra.
Il partito di Antonio Tajani ha lanciato la candidatura di Flavio Tosi, ex popolare sindaco della Lega di Verona, poi passato a Forza Italia e inviso al doge Zaia. Qualche maligno potrebbe ritenere che gli azzurri abbiano pensato a lui solo per indispettire la Lega, ma in realtà Tosi è un candidato validissimo, forse il migliore tra gli attuali papabili.
Dall’altra parte, il potentissimo governatore uscente Luca Zaia, da qualche giorno – da quando è sicuro di non potersi più candidare – sta agitando lo spauracchio della sua lista personale, che da sola potrebbe determinare le sorti della competizione elettorale. Da qui la necessità di trovare un candidato gradito a Zaia e alla Lega e che convinca Forza Italia a fare un passo indietro su Tosi.
L’impasse per il centrodestra è pericolosamente dietro l’angolo e il tempo a disposizione per trovare la quadra si assottiglia sempre di più.
L’ultimo braccio di ferro tra Tajani e Salvini, tra Forza Italia e Lega, si sta consumando in Veneto. Nella regione la corsa al successore del governatore Luca Zaia è più aperta e accesa che mai e la scelta dei berlusconiani di fare il nome dell’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha avvelenato ulteriormente il clima nel centrodestra.
Con Flavio Tosi, ex sindaco di Verona e tra i principali ‘avversari’ di Zaia ai tempi della militanza nel Carroccio, Antonio Tajani ha calato l’asso indispettendo il fronte leghista. Tosi è attualmente il coordinatore regione di Forza Italia, dove - non è un segreto per nessuno – l’obiettivo di Forza Italia è erodere il consenso leghista nella regione.
Tajani è consapevole che il nome di Tosi non è gradito a Luca Zaia, ma la cosa non sembra preoccuparlo.
Ha dichiarato questa mattina dalle colonne del Messaggero, in vista del vertice dei leader del centrodestra atteso per mercoledì.
Ha concluso il vicepremier e segretario FI.
Nei giorni scorsi anche Flavio Tosi è intervenuto sulla questione candidature con parole tutt’altro che distensive nei confronti di Fratelli d’Italia:
Infine, Tosi non ha risparmiato una stocca a Zaia e agli ex della Lega:
Per la serie: tanto per essere chiari.
La lista Zaia può fare la fortuna, o la disgrazia del candidato di centrodestra. È un dato di fatto difficilmente confutabile, ragion per cui sarà una discriminante di non poco conto quando, mercoledì, i leader dei quattro partiti di governo si siederanno attorno al tavolo per discutere delle candidature alle regionali.
Il governatore uscente ha avvertito che la sua lista è sul tavolo, ma che qualsiasi decisione da parte sua sarà presa solo dopo il vertice di maggioranza. Ovvero, solo dopo aver capito a chi spetterà il Veneto e soprattutto quale sarà il nome del suo successore.
Zaia ha detto di immaginare che la sua lista sarà argomento di discussione al tavolo nazionale. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani di Fratelli d’Italia ha sottolineato che ciò che conta è che la lista di Zia appoggi il candidato di centrodestra, “chiunque sia”, ossia anche non della Lega.
spiega Ciriani che minimizza le tensioni nel centrodestra, parlando di fibrillazioni.
In realtà le trattative di maggioranza per le Elezioni Regionali in Veneto sono in una fase delicatissima, in cui tutti sono contro tutti. La data ancora non c’è e probabilmente slitteranno a fine novembre, l’ultimo fine settimana utile.
???? Centrodestra al bivio per le regionali: Meloni convoca il vertice a Palazzo Chigi il 16 luglio. Nodi da sciogliere in Veneto, Puglia, Toscana e Campania. La Valle d’Aosta resta fuori dal tavolo.
— Tag24 (@Tag24news) July 13, 2025
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Lo scontro tra Forza Italia e Lega rischia di trascinare il centrodestra in un’impasse, che potrebbe risolversi solo con la spaccatura del fronte di governo. Se il partito di Tajani dovesse impuntarsi su Tosi, allora la lista Zaia potrebbe decidere di non appoggiarlo.
In caso contrario, dovendo rinunciare al candidato azzurro, allora Forza Italia potrebbe decidere di mettersi di traverso sulla scelta di un nome della Lega (il vicesegretario Stefani?), imponendo che a quel punto sia Fratelli d’Italia a indicare il candidato. Candidato che al momento non sembrerebbe esserci all’orizzonte a parte quello del senatore Luca De Carlo.
La partita è complicata e delicata, poiché le tensioni rischiano di avvelenare ulteriormente anche le partite nelle altre cinque regioni al voto. Particolarmente complesse, infatti, restano le partite in Campania, in Toscana e in Puglia.
Una prospettiva che Giorgia Meloni vuole scongiurare e per questo ha convocato per mercoledì un vertice di maggioranza a Roma per fare il punto delle candidature e provare a sedare gli animi all'interno della coalizione.