Una volta, da parte dei politici, c'era la corsa alla passerella, la corsa a mettere il cappello mediatico su una vittoria sportiva. Questa volta, la volta in cui per una prima storica un italiano ha vinto il torneo di tennis più prestigioso del mondo, a Wimbledon, hanno dato tutti buca a Jannik Sinner.
Giorgia Meloni era indaffarata tra mille emergenze dovute ai dazi di Trump. Sergio Mattarella si è mosso solo per il trentennale del genocidio di Srebrenica. Ma almeno il ministro dello sport Andrea Abodi poteva prendere un aereo alla volta di Londra, no?
Oggi però, intervistato su Gr Parlamento per la trasmissione "La politica del pallone", ha detto che non ha potuto per impegni familiari. E vabbè: sarà per la prossima.
E comunque: se pure erano veri gli impegni familiari di Abodi, di sicuro non si trattava di nulla di preoccupante visto che sono durati giusto un giorno. Oggi, lunedì 14 luglio, il giorno dopo la finale di Wimbledon, il ministro dello sport è già tornato pienamente operativo dando anche un'intervista al Gr Parlamento.
Inevitabilmente, però, date anche le polemiche sui social, si è tornati a parlare dell'assenza di ieri delle istituzioni italiane:
ha cercato prima di abbozzare Abodi.
Certo, però: dall'altra parte della rete di Wimbledon, a sostegno di Carlos Alcaraz, c'era il Re di Spagna Felipe II, gli si è fatto notare. E lui ha messo a segno questo colpo:
Basteranno queste parole per archiviare il caso?
Sta di fatto che quello tra Jannik Sinner e le istituzioni italiane non sembra essere un rapporto facile.
A febbraio scorso, all'indomani della vittoria agli Australian Open, già fece rumore il rifiuto di essere ricevuto da Sergio Mattarella al Quirinale. Tempo dopo, si seppe che quella fu una scelta dettata dall'opportunità di gestire al meglio la squalifica di tre mesi che sarebbe sopraggiunta in quei giorni per il caso Clostebol.
Ma tant'è: ora Sinner è pronto a salire sul Colle più alto di Roma per il suo personale trionfo?
Sempre il ministro Abodi, intervistato da Gr Parlamento, non ha saputo dare risposte molto precise. Il titolare dello sport l'ha messa così.
Beh, magari davvero non ci saranno impegni familiari che terranno.
In ogni caso, l'agenda di Jannik Sinner, quando si tratta di incontrare delle istituzioni, sembra quanto meno singolare. A maggio scorso, durante gli Internazionali d'Italia, ebbe modo di incontrare in udienza privata assieme alla sua famiglia Papa Leone, grande appassionato di tennis.
Gli chiese anche di giocare nelle stanze vaticane (magari non propriamente quelle dipinte da Raffaello). Ma il Santo Padre gli rispose che non era il caso.
Sempre in quei giorni, però, si seppe di un'altra partita. Non a tennis, però. Bensì a burraco: il campione sfidò niente di meno che la premier Giorgia Meloni.
Ora, invece, cosa deciderà di fare? Se Sinner sceglierà di salire al Quirinale, non sarà nemmeno la prima volta: lo fece il primo febbraio 2024 da componente della squadra italiana vincitrice della Coppa Davis. Erano passati 47 anni dall'ultima Insalatiera tricolore. Chissà se in quell'occasione promise al Capo dello Stato che si sarebbero rivisti molto prima.