15 Jul, 2025 - 17:40

Perché Nicola Porro ha litigato con Cruciani dicendo "Francesca Albanese è una ca**o di antisemita"

Perché Nicola Porro ha litigato con Cruciani dicendo "Francesca Albanese è una ca**o di antisemita"

Francesca Albanese è l'ultimo nome su cui si sta accapigliando la politica italiana. C'è chi vuole candidare la funzionaria dell'Onu addirittura al Nobel per la Pace. Chi invece la accusa pesantemente. Uno di questi, è il giornalista Nicola Porro che, in un incontro avuto con Giuseppe Cruciani nel corso della manifestazione "La ripartenza", ha dichiarato pubblicamente che secondo lui è "un'antisemita". 

Dov'è la verità? Beh, di sicuro, nelle pagine del rapporto che ha catapultato Albanese al centro della discussione pubblica. Il titolo, del resto, è già tutto un programma: “From the Economy of Occupation to the Economy of Genocide”. Già ci sono giuristi (ad esempio Alessandra Casula) che l'hanno smontato pezzo pezzo.

In ogni caso, però, ci si divide furiosamente: o si è con o contro Francesca Albanese. Diversamente, del resto, non può essere dato il tenore del suo lavoro.

E quindi: Nicola Porro è furiosamente contro. Giuseppe Cruciani, invece, a favore.

La lite tra Nicola Porro e Giuseppe Cruciani su Francesca Albanese

È stato il sito Politicare a pubblicare la lite tra Nicola Porro e Giuseppe Cruciani su Francesca Albanese. I due giornalisti si sono ritrovati su sponde completamente opposte sul conto della funzionaria dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati. 

Già nei giorni scorsi, del resto, Porro, sempre nel corso della sua iniziativa "La ripartenza, liberi di pensare", aveva perso la calma davanti alla notizia che gli ha dato in diretta, sul palcoscenico del Petruzzelli, il sindaco Vito Leccese: il primo cittadino ha annunciato che Albanese riceverà le chiavi della città di Bari, diventerà una cittadina onoraria della città di San Nicola, città della pace dal 1987:

virgolette
Porca miseria! Veramente?!

Come testimonia il video di TeleBariWeb già quello è stato un bel siparietto

Ma tant'è: al Petruzzelli, la discussione tra Porro e Leccese è trascesa anche per altre questioni.

Su Francesca Albanese, invece, il conduttore di "Quarta Repubblica" ha litigato di nuovo con Giuseppe Cruciani quando quest'ultimo ha sostenuto che è libera di dire tutto ciò che le pare. Come se fosse una cittadina qualsiasi, senza alcun obbligo professionale.

Cruciani ha detto che se condanniamo la decisione ventilata in Germania per la quale chi fa parte del partito di estrema destra AfD non può rivestire cariche pubbliche, bisogna anche accettare che ci sia una Francesca Albanese con le sue idee. Che, a detta del conduttore de "La Zanzara" nonché autore del libro "Ipocriti", non sono antisemite.

Al che, Porro, non l'ha fatta passare liscia:

virgolette
Ha detto che gli ebrei se la sono cercata, che altro deve dire? La devi vedere che li mette nel forno? Francesca Albanese è una ca**o di antisemita!

Beh, di sicuro la funzionaria dell'Onu scopre dei nervi scoperti.

Perché Francesca Albanese è tanto divisiva

Ma perché Francesca Albanese è tanto divisiva? Anche a questa domanda ha cercato di rispondere la giurista citata prima, Alessandra Casuli. Secondo lei, il rapporto Abanese ha "effetti devastanti sul discorso pubblico e sulla convivenza" per questo motivo:

virgolette
Presentare l’intera economia israeliana come genocida non solo disumanizza uno Stato intero, ma può alimentare odio, antisemitismo e giustificare la violenza. Dove non c’è distinzione tra governo e cittadinanza, tra esercito e bambini, tra ideologia e persone reali, il rischio è che ogni ebreo venga visto come nemico (...) Qui le vittime della Shoah e del 7 ottobre non solo vengono dimenticate, ma colpevolizzate
Insomma: in un'epoca dove i social già polarizzano ogni tema del dibattito pubblico, il rapporto Albanese su Gaza è una sorta di bomba. Difficile poggiarci sopra delle idee capaci di far giungere alla fine della guerra. Il lavoro che, in fondo, dovrebbe fare l'Onu. Ma sempre Casula ha concluso il suo scritto così:
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È tempo che le Nazioni Unite tornino a essere davvero ciò che il loro nome promette: un patto fra umani, non una tribuna per la propaganda

 

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