15 Jul, 2025 - 17:18

Techetechete 2025, il pubblico protesta: Bianca Guaccero nel mirino

Techetechete 2025, il pubblico protesta: Bianca Guaccero nel mirino

"Techetechete", come ogni estate, è tornato a scaldare i cuori degli italiani anche nel 2025, ma questa volta ha deciso di giocare la carta del cambiamento. Finito "Affari tuoi", il programma nostalgico per eccellenza ha iniziato ad andare in onda su Rai Uno dalle 20:30 alle 21:30.

La formula rinnovata, sulla carta, è vincente, ma diversi commenti sui social evidenziano un malcontento, tanto da far andare in tendenza su X (ex Twitter) il nome del programma, e purtroppo non per meriti artistici. C'è troppa distanza, secondo molti, dal format originale, che lanciava gli spettatori in un vortice di nostalgia senza interruzioni.

Techetechete Top 10, i fan del programma contro il format con Bianca Guaccero

La prima puntata di Techetechete 2025, andata in onda il 29 giugno, è stata affidata a Topo Gigio, simbolo della tv anni '60, di cui quest'anno più che mai abbiamo sentito parlare grazie al suo duetto con il cantante Lucio Corsi a Sanremo.
Poi, come da programmazione, è arrivata Bianca Guaccero, che ha preso le redini di Techetechete Top Ten.

Questa nuova versione ha l'obiettivo di essere un rotocalco in cui le clip del passato non vengono mandate in onda solo per creare un effetto nostalgia, ma anche per istruire, lasciare un racconto e un'analisi più approfondita di episodi, musiche, sketch entrati nella memoria collettiva. Lo studio viene presentato come una sorta di salotto radiofonico in forma scenografica, dove la protagonista è, appunto, Bianca Guaccero, che accompagna gli spettatori tra introduzioni e filmati d'archivio, facendo da voce narrante e da presenza scenica.

Detta così sembra tutto perfetto e, da una parte, anche utile per chi si approccia al programma e non conosce i personaggi presentati dallo show, per comprendere al meglio le loro storie e intrattenersi con gli interventi della presentatrice.

Dall'altra, ci sono spettatori che non accolgono con entusiasmo questa formula, poiché è “troppo poco Techetechete”, rispetto al vecchio schema e perché era già tutto perfetto così. A farne le spese, come accade molte volte in casi del genere, è stata la conduttrice, sommersa da una valanga di commenti poco gentili e da una crociata dei nostalgici che vorrebbero tornare al vecchio stampo.

Riportiamo di seguito qualche screen esemplificativo:

Bianca Guaccero è indubbiamente un grande talento di spettacolo: sa recitare, ballare, cantare, presentare, ma è chiaro che qui la questione è un'altra. Gli spettatori avrebbero attaccato chiunque altro al suo posto. Lei, come sempre, brilla con la sua presenza scenica e la sua conduzione, ma non è questo il punto.

Com'era il vecchio Techetechete: l'originale che molti rimpiangono

Techetechete è nato nel 2012 per essere un programma tutto dedicato alla riproposizione di video, spezzoni, filmati d'epoca e immagini tratte dagli archivi Rai. Tutto questo, costruito attorno a personaggi, eventi specifici o temi fatti appositamente per raccontare alcuni momenti iconici della tv italiana e, parallelamente, com'è chiaro che succeda, anche del Paese stesso.
È l'erede di trasmissioni precedenti come Varietà/SuperVarietà e Da Da Da.

(Ecco un video estratto dalla puntata dedicata a Mina):

Subito il programma ha avuto una calorosa accoglienza, perché sa stimolare la memoria, il confronto e, ovviamente, suscita un effetto nostalgia non indifferente, specie negli spettatori che, magari, questi attimi li hanno visti per la prima volta proprio in diretta.

In passato, ogni puntata era curata con un montaggio attento e arricchita da trovate autoriali in grado di valorizzare i contenuti televisivi. L'orario non è cambiato molto: quotidiano, durante l'estate e dopo il Tg1 della sera.

Ogni stagione, come anche oggi, aveva un tema differente, che aiutava a scandire un filo conduttore della selezione dei vari video. E qui arriva il punto fondamentale: questi scorrevano sullo schermo senza troppe interruzioni, erano una sequenza ipnotica, continua, in stile Blob, ma più romantico.

Le spiegazioni non servivano o, se era necessario, le si chiedevano a tavola, alla compagnia davanti allo schermo. Si seguivano le immagini, il flusso e il ritmo.
Adesso l'approccio è più moderno, istruttivo sicuramente "di spettacolo" e anche più didascalico, ma forse troppo "spezzettato" rispetto a prima. Qualcosa sembra essersi rotto per alcuni e il pubblico affezionato si annoia, perché un "prodotto nostalgia", come succede sempre, difficilmente può permettersi di abbandonare i vecchi schemi se vuole piacere a tutti.

 

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