Hong Kong colpo su colpo (“Knock Off”) è un film d’azione del 1998 diretto da Tsui Hark, con Jean-Claude Van Damme e Rob Schneider nei ruoli principali.
Ambientato durante la storica restituzione di Hong Kong alla Cina, il film combina inseguimenti ad alta tensione, intrighi internazionali e ritmo incalzante, tipici del cinema action degli anni ‘90.
Il suo finale, come gran parte della pellicola, è una miscela di suspense, combattimenti e colpi di scena.
Marcus Ray (Jean-Claude Van Damme) è un rappresentante di jeans a Hong Kong, impegnato in affari con il socio Tommy Hendricks (Rob Schneider).
Presto, Marcus scopre che dietro la loro attività si nasconde molto di più: una pericolosa alleanza fra la mafia russa, le Triadi cinesi e agenti della CIA corrotti.
Il loro obiettivo è diffondere in tutto il mondo delle potentissime microbombe, talmente minuscole da poter essere ospitate dentro i bottoni dei jeans o nei giocattoli più comuni, destinate a seminare caos e terrore a livello globale.
Nel corso del film, Marcus si accorge che anche Tommy, il suo partner, è in realtà un agente sotto copertura della CIA, impegnato in una rischiosa indagine per fermare il traffico degli ordigni esplosivi.
Il ritmo dell’ultima parte del film accelera notevolmente quando, tra inseguimenti rocamboleschi, sparatorie e colpi di scena, Marcus, Tommy e l’agente segreto Karen (Lela Rochon) convergono verso il vero cuore del traffico di microbombe. I protagonisti devono affrontare una triplice minaccia:
Le alleanze si fanno sempre più sottili e instabili. Nessuno sembra veramente affidabile: il confine fra amici e nemici è spezzato da rivelazioni improvvise e tradimenti.
Nell’adrenalinico finale, Marcus e Tommy combattono sull’acqua, a bordo di una nave dove si trova il carico principale di micidiali microbombe.
Lo scontro è violento e senza esclusione di colpi: arti marziali, armi da fuoco e inseguimenti marini dominano la scena. Qui si consuma la sfida decisiva con i principali antagonisti, tra cui uno spietato boss della mafia russa e membri delle Triadi.
Durante il combattimento, Marcus deve sventare il piano criminale, impedendo che l’enorme quantitativo di microbombe venga lanciato sul mercato internazionale.
La tensione raggiunge l’apice quando una delle bombe rischia di esplodere sul posto, minacciando non solo la sua vita ma anche quella dell’intera città.
Con un colpo di scena e il consueto sangue freddo che contraddistingue il personaggio, Marcus riesce a disinnescare il meccanismo e a neutralizzare la minaccia, affrontando il villain in uno scontro corpo a corpo.
Tommy, dopo diversi tentativi di fuga e una comicità che stempera la tensione, si rivela un alleato prezioso nell’azione finale, sebbene a modo suo goffo e pasticcione. Anche Karen, esperta in arti marziali e armi, gioca un ruolo importante, sostenendo Marcus nella battaglia contro i nemici.
Alla fine, il traffico di microbombe viene distrutto e i criminali fermati. Marcus riesce a scagionare sé stesso da ogni accusa e ritrova una sorta di serenità, mentre Tommy sopravvive, più allegro e pasticcione che mai.
La pellicola si chiude sottolineando un tema classico del genere action: il trionfo dell’eroe che, contro ogni probabilità, salva il mondo da una minaccia catastrofica e ristabilisce l’ordine, almeno per un po’.
Non manca, in perfetto stile Van Damme, un ultimo sguardo ironico e autocritico sulla vicenda: la battaglia è finita, ma il pericolo è sempre in agguato.