Oggi, probabilmente, ha coronato il sogno della sua vita: il giorno in cui è stata confermata all'unanimità alla guida della Cisl sarà stato il più bello dei suoi 59 anni. E già, perché Daniela Fumarola, nata a Taranto il 28 maggio 1966, per quest'obiettivo ha sacrificato anche la sua vita privata. Per scelta, è rimasta sempre single, ha deciso di vivere senza un compagno e senza figli.
ha confessato a febbraio scorso a Nunzia Penelope de ildiariodellavoro.it.
Daniela Fumarola ha anche fatto presente che la madre non si arrende: continua a chiederle quando si "sistema". Ma tant'é: lei, ogni volta, le risponde così:
E figurarsi adesso, che è diventata a tutti gli effetti la seconda donna della storia dopo Annamaria Furlan a guidare la Cisl.
E così: il sindacato, per Daniela Fumarola, è stato sempre una sorta di missione. Anzi: con il sindacato è stato il suo vero matrimonio.
Del resto, è stato un colpo di fulmine che l'ha colpita giovanissima. E ancora oggi, per il suo amore, sacrifica tutte le altre sue passioni.
La neo segretaria generale della Cisl, infatti, ha raccontato che le piace camminare all'aria aperta, leggere, interessarsi di arte, ascoltare musica. Ma, a conti fatti, l'unico concerto a cui riesce ad assistere è quello del Primo Maggio a Roma: il concertone organizzato dai sindacati.
Quindi, nessun pericolo di essere pizzicata da qualche kiss cam come la coppia di amanti al concerto dei Coldplay. Il cuore della segretaria generale della Cisl non tradisce: batte per una sola cosa. Fin da quando, poco più che maggiorenne, cominciò nella sua Taranto a "fare sindacato" e come prima categoria da difendere scelse quella dei braccianti: erano i tempi delle sue prime "uscite" con la Fisba Cisl. Per gli altri spasimanti non c'è mai stata speranza.
Anche per Daniela Fumarola, in ogni caso, c'è stata una prima volta. E, a sorpresa, non fu precisamente con la Cisl, bensì con la Democrazia Cristiana. Leggere per credere:
ha confessato la donna che il ventesimo congresso della Cisl ha coronato come sua regina.
Daniela Fumarola, in ogni caso, prima di arrivare al vertice della Cisl, ha fatto tutta la trafila interna al sindacato. Dopo la laurea conseguita nel 2005 alla Cattolica di Milano con una tesi sul rilancio dello sviluppo nella provincia di Taranto attraverso i Patti agricoli, nel 2009, è stata eletta segretaria a Taranto e Brindisi; nel 2015 in Puglia e Basilicata; nel 2020 nella segreteria confederale nazionale.
Da quel momento, è stata la donna della "macchina della Cisl": la segretaria organizzativa del sindacato.
Infine, il gran balzo che, come tutti gli amori veri, si è concretizzato all'improvviso, con il cuore che salta in gola da un momento all'altro.
Era un giorno di primavera, nel 2023, a Milano. L'occasione fu data da quella che, ad oggi, è l'ultima manifestazione unitaria della Triade sindacale.
Cgil, Cisl e Uil manifestavano contro la politica economica del governo Meloni. Ma capitò che il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, desse forfait. Sul palco, allora, fu catapultata lei. E non fu affatto una prova facile perché la spaccatura già covava tra i sindacati. La Cgil, infatti, già voleva indire uno sciopero generale contro il Governo Meloni mentre la Cisl era molto più cauta.
Così, quando Daniela Fumarola prese parola, un lato della piazza iniziò a protestare gridando "sciopero, sciopero!", un'altra presa a difenderla al coro "Daniela, Daniela!"
Le cronache di quel giorno riferirono che lei non batté ciglio: chiese al governo che il cuneo fiscale fosse reso strutturale e che procedesse a una riforma fiscale ‘’autenticamente redistributiva’’, a un patto anti inflazione, a una vera lotta alla precarietà, al superamento della legge Fornero, ai sostegni alla povertà, ai giovani, alle donne e al Sud. Come dire: innamorata sì, imbambolata no.
Così, confermata alla guida della Cisl, le prime parole di Daniela Fumarola sono state queste:
Beh, a giudicare dalla sua scelta di vita, c'è da crederle.