20 Jul, 2025 - 14:54

Come finisce "Allacciate le cinture"? Significato del finale del film

Come finisce "Allacciate le cinture"? Significato del finale del film

"Allacciate le cinture" è uno dei film più celebri di Ferzan Özpetek, apprezzato per la sua capacità di unire commedia romantica, dramma e introspezione psicologica.

Ambientato a Lecce, il film attraversa un arco di circa quindici anni e mette al centro la protagonista Elena, interpretata da Kasia Smutniak, una donna determinata, vivace, ma costretta, lungo il suo cammino, ad affrontare sfide che scuotono la sua esistenza e quella di chi la circonda.

Trama di Allacciate le cinture?

La storia si apre nel 2000: Elena, giovane barista con grandi sogni, lavora insieme ai suoi amici Silvia e Fabio. La loro amicizia viene sconvolta dall'arrivo di Antonio, un meccanico dai modi rozzi, pregiudizi marcati e nessuna affinità apparente con Elena.

Eppure tra i due nasce un'attrazione potente, capace di travolgere ogni aspettativa e regola sociale, portando Elena a rompere con il fidanzato Giorgio e a costruire una storia passionale con Antonio.

La narrazione compie un balzo temporale di tredici anni, mostrando Elena e Antonio sposati, con due figli, ma immersi in una quotidianità fatta di tensioni, litigi, incomprensioni e infedeltà.

Il vero dramma però arriva quando, quasi per caso, ad Elena viene diagnosticato un tumore al seno. Si apre così un nuovo capitolo della sua vita, scandito da terapie, ricoveri, la perdita dei capelli, ma anche dalla vicinanza degli amici e dalla presenza di nuove figure, come Maricla, la parrucchiera e ex amante di Antonio, che diventerà un raro punto di conforto per la protagonista.

Come finisce Allacciate le cinture?

Nella parte conclusiva, Elena si trova ricoverata in ospedale, dove stringe amicizia con la compagna di stanza Egle e viene seguita dalla stessa dottoressa che tredici anni prima era stata cliente del suo bar.

Questo ambiente, popolato da donne che combattono ogni giorno la malattia, diventa lo scenario in cui Elena affronta con coraggio la battaglia più dura della sua vita.

Nel momento più delicato del racconto, Egle muore improvvisamente, lasciando Elena sconvolta e colpita da un senso di precarietà esistenziale che fino a quel momento aveva cercato di tenere a bada. Nonostante i tentativi della dottoressa di rassicurarla, Elena decide di lasciare l'ospedale e tornare a casa.

Arrivata tra le mura domestiche, in uno stato tra sogno e realtà, Elena ha una sorta di visione: vede tutta la famiglia riunita in un futuro dove Antonio, la parrucchiera Maricla e i figli sono insieme e con loro una nuova bambina, chiamata proprio Elena.

Questa sequenza lascia lo spettatore in sospeso tra il dubbio e la speranza: Elena è morta oppure è solo un sogno premonitore di una nuova vita e di una continuità affettiva che durerà anche oltre di lei.

Significato del finale

Il finale di Allacciate le cinture si distingue per la sua ambiguità e il profondo senso simbolico:

  • Circolarità della vita: La visione dell’ultima sequenza richiama il ciclo eterno della vita e della morte. Il nome della neonata suggerisce che l’amore, i legami e la memoria delle persone amate sopravvivono anche quando la loro presenza fisica svanisce.
  • Amore che trasforma: Il film mostra come l'amore, persino nella sua forma più imperfetta e travagliata, sia in grado di cambiare e addolcire le persone. Antonio, inizialmente incapace di affrontare il dolore della moglie, riscopre i suoi sentimenti proprio nel momento più difficile, dimostrando che la sofferenza può avvicinare.
  • Speranza e resilienza: Nonostante la malattia, la perdita e la morte siano componenti centrali, Özpetek inserisce una nota di speranza. L’unione della famiglia, la nascita, la possibilità di andare avanti, portano in scena una resilienza che è l’eredità più preziosa di Elena.
LEGGI ANCHE