22 Jul, 2025 - 18:05

Come finisce "Innocenti bugie"? Significato del finale del film

Come finisce "Innocenti bugie"? Significato del finale del film

“Innocenti bugie” (titolo originale Knight and Day) è una commedia d’azione del 2010 diretta da James Mangold, con Tom Cruise nei panni del carismatico agente segreto Roy Miller e Cameron Diaz in quelli della sorpresa June Havens. Il film si muove tra spy story, romanticismo e umorismo, portando lo spettatore in un vortice di fughe, inganni e colpi di scena. Ma come si conclude questa rocambolesca avventura? E quale senso dare alle scelte dei protagonisti?

Come finisce “Innocenti bugie”?

Dopo una lunga fuga tra inseguimenti internazionali, June scopre l’intera verità: Roy Miller non è un traditore, ma un agente che cerca di proteggere una rivoluzionaria batteria chiamata Zefiro e il suo giovane inventore, Simon Feck. Il vero antagonista è l’agente Fitzgerald, che cerca di vendere la preziosa invenzione al criminale spagnolo Antonio. In una Siviglia in fermento per la corsa dei tori, June viene usata come esca da Antonio e Fitzgerald per attirare Roy.

Il culmine dell’azione avviene durante una spettacolare sequenza: Roy, ferito per salvaguardare la vita del giovane inventore Simon, rischia la vita pur di sventare i piani dei traditori. Fitzgerald riesce inizialmente a impossessarsi dello Zefiro, ma ignora l’avvertimento di Simon sulla sua instabilità: la batteria esplode, eliminando il villain e mettendo definitivamente il dispositivo fuori gioco.

Roy viene ricoverato in ospedale, gravemente ferito. Tre agenti della CIA, per sdebitarsi e permettere agli amanti un futuro insieme, narcotizzano Roy con lo stesso metodo da lui più volte usato in precedenza su June. Sarà proprio lei, ormai innamorata e consapevole di ciò che conta davvero, a rapire Roy direttamente dall’ospedale, portandolo verso la loro meta ideale: Capo Horn, il sogno raccontato all’inizio del film.

Significato del finale

Il finale assume una tonalità leggera e romantica. La fuga conclusiva non è più motivata dall’emergenza o dal pericolo, ma dalla voglia di libertà e di vivere ciò che si desidera, senza bugie. Il film chiude così il cerchio della narrazione, riprendendo i desideri confidati tra Roy e June nel primo incontro: un viaggio verso l’ignoto, questa volta insieme, senza paura.

Temi principali del finale

  • Ricominciare da capo: June e Roy si lasciano alle spalle i ruoli imposti dalla società e dall’intelligence, scegliendo di vivere una nuova vita senza falsità e senza più finzioni. Il rapimento finale compiuto da June “ribalta” i ruoli del classico action movie, con la donna attiva che si prende cura dell’uomo e lo toglie dalle grinfie di chi vorrebbe riportarlo al suo passato da spia.
  • La fiducia nella relazione: Se per tutta la storia i protagonisti sono costretti a dubitare l’uno dell’altro tra doppi giochi e menzogne, nel finale la fiducia reciproca vince su tutto. Il viaggio insieme a Capo Horn simboleggia la possibilità di costruire qualcosa di autentico oltre la confusione e l’instabilità della vita precedente.
  • La leggerezza come scelta: Nonostante le scene rocambolesche e i risvolti drammatici, “Innocenti bugie” restituisce al pubblico un messaggio positivo: persino tra le fughe e i pericoli, la vita è ciò che si decide di viverla, con senso dell’umorismo e leggerezza. Il lieto fine non è solo la salvezza, ma la volontà di abbracciare l’imprevedibilità con il sorriso.

Una chiusura a effetto

L’abbraccio finale tra June e Roy, ormai proiettati verso il loro piccolo grande sogno, suggella un film che vuole soprattutto intrattenere, lasciando però un piccolo spunto: la verità non è sempre dove sembra e alle volte bisogna rischiare tutto per concedersi una seconda possibilità. Un finale vivace, perfettamente in linea con il tono “pop” che Mangold ha scelto: ironico, sopra le righe e contaminato dal gusto per il romanticismo avventuroso.

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