“Innocenti bugie” e “Il colonnello Von Ryan - Von Ryan’s Express” sono due film molto diversi, accomunati però da una tensione crescente verso il finale. Qui ci concentriamo proprio su come termina il classico bellico del 1965 diretto da Mark Robson con protagonista Frank Sinatra, e sul significato di quell’epilogo tanto famoso quanto drammatico.
Siamo nel 1943. Il colonnello Joseph L. Ryan, ufficiale dell’aviazione americana, viene abbattuto con il suo aereo e fatto prigioniero dagli italiani. A causa dei suoi tentativi di migliorare le condizioni del campo (e della sua apparente tolleranza verso i carcerieri), viene soprannominato dispregiativamente “Von” Ryan dagli altri prigionieri inglesi. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, tutti i prigionieri finiscono nelle mani dei nazisti, che intendono deportarli in Germania tramite un treno blindato.
Ryan, grazie al suo coraggio e a una serie di colpi di scena, capovolge la situazione: prende il controllo del convoglio, sopraffà le guardie tedesche e mette in atto un audace piano di fuga. L’obiettivo è raggiungere la Svizzera, simbolo di neutralità e salvezza, attraversando la penisola inseguiti dai nazisti e sorvegliati da ogni posto di blocco.
Nella sequenza conclusiva, il treno dei prigionieri, camuffati da soldati tedeschi, è ormai alle porte della Svizzera. I nazisti però svelano l’inganno e organizzano un convoglio all’inseguimento, oltre a inviare aerei da caccia per fermare i fuggitivi. Durante un momento cruciale, una parte dei binari viene distrutta dall’attacco aereo e i prigionieri, con coraggio e ingegno, riescono a sostituire la tratta danneggiata usando una rotaia recuperata dal percorso già attraversato. Questo stratagemma consente loro di proseguire verso la libertà e di bloccare temporaneamente il treno tedesco all’inseguimento.
Nei minuti finali si consuma una drammatica sparatoria tra i nazisti e Ryan con gli altri prigionieri, proprio mentre il treno sta riprendendo la corsa verso il confine. Colonnello Ryan, durante la fuga concitata, viene ferito mentre tenta di risalire al volo sul convoglio in movimento. Colpito a morte dagli spari del colonnello tedesco Gortz, cade mentre il treno riesce infine a passare il confine svizzero, consentendo ai prigionieri superstiti di conquistare la libertà – ma pagando un prezzo altissimo.
Il finale de “Il colonnello Von Ryan” è memorabile e drammatico per diversi motivi:
Il film, in questo senso, offre una riflessione amara ma esaltante sul segno che può lasciare una vita votata al coraggio e alla responsabilità verso gli altri, anche in una situazione estrema.
Pur essendo un classico film d’azione e fuga, “Il colonnello Von Ryan” sovverte le attese: non tutti ce la fanno, e neppure il protagonista. Tuttavia, proprio grazie al suo sacrificio, la maggior parte dei compagni riesce a raggiungere la Svizzera. Il finale rimane impresso nella memoria dello spettatore per la sua autenticità e per la scelta di non cedere a un facile trionfo: la libertà ha spesso un prezzo doloroso, ma resta un valore irrinunciabile.