"Sister Act - Una svitata in abito da suora". Già il titolo è un annuncio: uno di quei film che non ci stanchiamo mai di rivedere. Siamo nel 1992 e il regista, Emile Ardolino, decide di stupirci, mescolando un po' di chiesa cattolica, della musica e uno dei volti più amati e prorompenti di Hollywood: Whoopi Goldberg.
Qui l'attrice è Deloris Van Cartier, una cantante che sarà costretta a rifugiarsi in un convento travestita da suora per scappare da un boss dei bassifondi.
Whoopi, che aveva già vinto l'Oscar per "Ghost", attira anche con questo film il favore della critica e l'affetto del pubblico: il risultato è uno dei suoi ruoli più noti e un vero e proprio cult che ci ha regalato ben due sequel (l'ultimo deve ancora uscire) e un musical teatrale che ancora va in scena.
Una foto di scena di Sister act al teatro Brancaccio a Roma.
Ora ci concentriamo sulle battute finali, il grande epilogo, quello che succede e quello che solo un film come questo è stato in grado di poterci insegnare.
Spruzzata di risate e una serie di colpi di scena che sembra un thriller comico e musicale. Nel gran finale di Sister Act arriva Souther che comunica a Deloris (ormai suor Maria Claretta) che è stato anticipato il processo contro Vince, il che vuol dire che ormai la sua vita da suora potrebbe finire.
Peccato che, nel frattempo, la nostra protagonista si sia davvero affezionata al suo ruolo, all'ambiente del convento e alle consorelle, tanto che sembra non voglia nemmeno più andarsene.
Poi però, Deloris viene catturata da Willy e Joey, e il suo destino sembrava senza vie d'uscita. Come per magia, arriva il colpo di scena: le suore si trasformano in vere e proprie eroine e ce la mettono tutta per salvare la loro sorella smarrita. Si dirigono verso Reno, dove Vince la tiene prigioniera.
Qui iniziano gli inseguimenti, i travestimenti e poi c'è l'esitazione degli stessi rapitori. Sono toccati all'idea di far del male a Deloris, poiché ormai la vedono davvero come una suora.
Grazie alla prontezza di Souther e un po' di fortuna, alla fine Vince viene sconfitto e arrestato, insieme a tutti i suoi scagnozzi.
Il film finisce con l'attesissimo concerto per il Papa. Deloris e le suore qui cantano la famosa "I Will Follow Him" tutte insieme: raccolgono applausi, consensi, e convincono anche la severa Madre Superiora, che inizia ad accettare la ventata di freschezza di Deloris: quella di cui aveva bisogno il convento.
Ecco la scena iconica:
Sono diversi i temi importanti che ritroviamo alla fine del film:
La lezione che tutti potremmo imparare da "Sister Act" è che nella vita capitano situazioni davvero improbabili e pericolose e che spesso siamo costretti a scendere a compromessi, a fare qualcosa che inizialmente può non piacerci. Nonostante ciò, con un po' di impegno, possiamo trovare la magia sempre, il lato positivo e persone in grado di amarci e di aiutarci senza cadere nella trappola del pregiudizio.
Il film, inoltre, festeggia il coraggio di essere se stessi, quello di saper accettare, cambiare, crescere, uscendo dalla così detta comfort zone, assumendosi il rischio di fare qualcosa di diverso e chissà, scoprire nuove risorse e un modo per essere più felici.