"Wasabi" è una frizzante action-comedy francese del 2001, diretta da Gérard Krawczyk e prodotta da Luc Besson, con protagonista Jean Reno. Un film che unisce ritmo incalzante, ironia e sentimenti, ambientato tra la Francia e un Giappone pieno di luci, colori e colpi di scena. Vediamo nel dettaglio il finale del film, le sue location spettacolari e il significato profondo della storia.
Hubert Fiorentini, poliziotto francese dai metodi spicci e poco ortodossi, si ritrova improvvisamente in Giappone dopo aver ricevuto la notizia della morte dell’antico amore Miko. Oltre a una misteriosa eredità, scopre di aver avuto una figlia con lei, Yumi, di cui non sapeva nulla. La ragazza, vivace e ribelle, diviene ben presto bersaglio degli uomini della yakuza interessati a un’ingente somma sottratta proprio dalla madre.
Il finale del film è un’esplosione di azione e tenerezza. Hubert, grazie alla complicità del buffo collega Momo e all’aiuto di alcuni ex agenti segreti, riesce a sventare i piani della yakuza e a salvare la giovane Yumi, che nel frattempo scopre la verità sul proprio padre. Dopo una serie di scontri, inseguimenti e sparatorie nei luoghi più iconici di Tokyo, Hubert elimina tutti i criminali senza che nessuno dei suoi alleati subisca danni.
Ormai ricostituito il legame familiare, e chiarite le circostanze della morte di Miko, Hubert si prepara al rientro in Francia. Saluta Yumi promettendo che tornerà presto a trovarla, ma proprio quando l’aereo sta per decollare, viene sorpreso dagli agenti della dogana che riportano le sue famigerate valigette piene di armi, strappando una risata finale allo spettatore. Così si chiude il film: un’avventura rocambolesca ma dal cuore tenero, con la promessa di un nuovo inizio per il rapporto padre-figlia.
"Wasabi" è stato filmato quasi interamente in Giappone, sfruttando alcune delle location più iconiche e suggestive per immergere lo spettatore nell’atmosfera nipponica:
Le scelte delle location giapponesi contribuiscono enormemente all’atmosfera del film, che gioca consapevolmente con il contrasto tra il protagonista franco-europeo e la cultura orientale.
Luogo | Sequenze principali |
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Tokyo (Ginza, Adachi) | Bar, inseguimenti, hotel |
Narita International Airport | Scene di arrivi/partenze |
Kyoto | Viaggio in treno, stazione |
Il finale di Wasabi va oltre il semplice schema del poliziesco d’azione. Dopo una cascata di combattimenti e battute, emerge un messaggio più intimo e universale: la riscoperta della paternità e il valore della famiglia. Hubert, uomo d’azione solitario, si trova costretto a gestire sentimenti e legami fino a quel momento sconosciuti, scoprendosi padre e provando a recuperare il tempo perduto con la figlia Yumi. La sconfitta della yakuza simboleggia la fine di un passato irrisolto e il via libera per una nuova vita.
Il tono ironico della scena conclusiva — con la polizia che recupera le valigette piene di armi sull’aereo — sottolinea il carattere leggero e surreale dell’intera pellicola. La vera vittoria di Hubert, infatti, non è soltanto la salvezza di Yumi, ma il nascere di un legame vero e profondo oltre ogni barriera culturale. Il film invita così, tra ironia e spettacolo, a superare diffidenze e distanze, trovando nelle relazioni il senso più autentico della vita.