24 Jul, 2025 - 10:23

Come è morto Matthew Perry? La confessione del medico sulla ketamina

Come è morto Matthew Perry? La confessione del medico sulla ketamina

Matthew Perry, indimenticabile volto di Chandler Bing nella serie Friends, è stato trovato senza vita il 28 ottobre 2023 nella sua villa di Los Angeles, all'età di 54 anni. La sua morte ha lasciato senza parole milioni di fan in tutto il mondo e ha acceso i riflettori su un tema complesso: la dipendenza da sostanze e la loro gestione in ambito medico.

Matthew Perry: causa della morte

La notizia del decesso di Perry ha subito scatenato domande sulle cause della morte. I primi risultati dell’autopsia hanno escluso l’ipotesi dell’annegamento e di overdose da fentanyl o metanfetamine, ma non sono stati in grado di fornire una risposta definitiva. Solo dopo ulteriori accertamenti tossicologici, i medici legali hanno stabilito che la causa principale sia stata una “overdose accidentale di ketamina”. Nei suoi tessuti sono state rilevate quantità di ketamina sufficienti per un intervento chirurgico.

La ketamina: farmaco e rischio

La ketamina è un anestetico usato da anni in ambito sanitario, ma più recentemente viene impiegata per il trattamento di depressione e ansia resistenti alle altre cure. Perry aveva parlato pubblicamente dell’uso di questa sostanza, seguita in maniera controllata sotto prescrizione medica, nei suoi tentativi di gestire i disturbi depressivi. Tuttavia, secondo gli inquirenti, nelle settimane precedenti alla sua morte avrebbe cercato e ottenuto dosi extra di ketamina tramite fonti non convenzionali.

Un network di fornitori tra cliniche e illegale

Le indagini delle autorità americane hanno rivelato l’esistenza di una rete composta da medici, assistenti e trafficanti che fornivano illegalmente la sostanza all’attore. In particolare, due medici — Salvador Plasencia e Mark Chavez — sono stati identificati come figure centrali nell’organizzazione di questo traffico. Plasencia ha confessato di aver fornito personalmente ketamina a Perry, anche all’interno dell’abitazione privata e persino in luoghi pubblici come un parcheggio fuori dall'Acquario di Long Beach.

Tra il 30 settembre e il 12 ottobre 2023, sono state fornite almeno 20 fiale da 5ml di ketamina ad alta concentrazione, insieme a siringhe e istruzioni all’assistente personale su come iniettare la sostanza. In cambio, i medici hanno incassato fino a 55.000 dollari, vendendo ogni fiala per migliaia di dollari, quando il costo reale era di pochissime decine di dollari.

La confessione del medico: "Ho dato io la ketamina a Perry"

La svolta nell'indagine è arrivata quando Salvador Plasencia ha ammesso la sua colpevolezza davanti al tribunale di Los Angeles, dichiarando di aver fornito e somministrato illegalmente la ketamina a Perry nelle settimane prima della morte. Plasencia ha dichiarato di essere "profondamente pentito" delle sue azioni e ha accettato di rinunciare alla licenza medica. In cambio della confessione, alcuni capi di imputazione sono stati ritirati, ma rischia comunque fino a 40 anni di carcere.

Dalla documentazione giudiziaria è emerso che, sebbene la dose letale non sia stata direttamente somministrata da Plasencia, il suo ruolo nell’approvvigionamento illecito di ketamina è stato centrale. L'altro medico indagato, Mark Chavez, è stato sospeso dall’Ordine dopo aver ammesso la fornitura illecita del farmaco.

Le responsabilità e l’eredità di una tragedia

Il caso Perry mette in luce le ombre tra medicina, dipendenza e sfruttamento. Secondo i pubblici ministeri, i fornitori avrebbero approfittato della vulnerabilità dell’attore, consapevoli del rischio elevato a cui lo esponevano. La madre di Perry, intervistata a un anno dalla morte, ha raccontato che il figlio le aveva confidato di "non avere più paura", lasciando capire una percezione di ineluttabilità rispetto al suo destino.

Sono state già emesse le prime sentenze e arresti, ma le indagini proseguono per identificare altri collaboratori e trafficanti coinvolti in quello che è stato definito un "network clandestino" di vendita illegale a pazienti fragili e vulnerabili.

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