Il wrestling mondiale ha visto incontri destinati a restare impressi nella memoria collettiva, ma pochi duelli possono davvero meritarsi l’appellativo di “match del secolo” quanto quello fra Hulk Hogan e Antonio Inoki. Questa sfida leggendaria, disputata il 2 giugno 1983 nella finale dell’IWGP League, rappresenta non solo uno dei punti più alti della storia del puroresu giapponese, ma anche l’incrocio tra due autentiche colonne dello sport-spettacolo internazionale.
Il verdetto fu chiaro: Hulk Hogan vinse il match per KO tecnico, diventando così il primo campione IWGP della storia. Il pubblico rimase scioccato tanto per la drammaticità del finale quanto per il fatto che fosse uno straniero ad aggiudicarsi il titolo più ambito dal wrestling giapponese.
La realtà, però, fu più complessa di quanto apparve. A distanza di anni, molti hanno svelato che la drammatizzazione dell’infortunio di Inoki era in gran parte una trovata scenica, messa in atto senza che nemmeno Hogan ne fosse a conoscenza. Il risultato fu un effetto realistico che segnò profondamente la storia della disciplina e aggiunse un’aura di mistero al personaggio di Inoki.
A inizio anni ’80, Hulk Hogan era già una star in ascesa grazie alle sue esperienze americane, ma aveva raggiunto un enorme successo anche in Giappone, dove il pubblico lo chiamava “Ichiban” (“numero uno”). Antonio Inoki, dall’altra parte, era il fondatore e volto della New Japan Pro-Wrestling, nonché eroe nazionale. Il torneo IWGP era appena stato istituito per incoronare il primo campione assoluto della federazione e la finale fra i due giganti prometteva uno spettacolo indimenticabile.
Il match si svolse davanti a oltre 13.000 spettatori al Kuramae Kokugikan di Tokyo. In quello che si rivelò uno scontro molto più tecnico di quanto il pubblico occidentale fosse abituato a vedere, Hogan e Inoki si affrontarono in una lotta serrata fatta di prese, contromosse e colpi durissimi. Il pubblico era letteralmente rapito dal duello tra la forza bruta di Hogan e la strategia raffinata di Inoki.
Tutto cambiò improvvisamente oltre il ventesimo minuto, quando Hogan colpì Inoki con la sua mossa “Axe Bomber”, una violenta clothesline. Inoki, che si trovava sull’apron, finì fuori dal ring, colpendo violentemente la testa contro il bordo metallico delle transenne. Steso al suolo, Inoki sembrò perdere conoscenza e cominciò addirittura a tremare, tanto da far credere a molti spettatori e addetti ai lavori di assistere a un incidente reale. Il panico in sala fu palpabile, mentre i medici accorrevano a bordo ring.
Dopo il celeberrimo match del 1983, Antonio Inoki ebbe modo di prendersi la rivincita in incontri successivi, consolidando ancora di più la sua leggenda e il forte legame tra le due carriere. La prima finale IWGP resta comunque una delle vittorie più autorevoli di sempre nella carriera di Hulk Hogan, che grazie a quella notte entrò definitivamente nell’Olimpo del wrestling anche in Giappone. Inoki, nonostante la sconfitta, rafforzò il suo mito come stratega dell’anello e maestro di storytelling.