Nelle stanze del potere romano si racconta di un Italo Bocchino in versione Nostradamus. Come mai? Il direttore editoriale del Secolo d'Italia nonché consigliere per la comunicazione ai media del candidato Governatore del centrodestra nelle Marche Francesco Acquaroli, ha profetizzato almeno in un paio di occasioni che Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro e ora sfidante di Acquaroli, sarebbe finito nei guai con la giustizia.
Ora: come si sa, questa cosa si è verificata tre giorni fa. Ma Bocchino l'ha preannunciata almeno da un mese e mezzo: era il 10 giugno quando Il Foglio pubblicò una sua intervista in cui disse:
E insomma: a 58 anni, l'ex deputato ha imparato davvero a leggere il futuro?
Vari politici di centrosinistra però non credono che Italo Bocchino si sia d'un tratto trasformato in una sorta di Nostradamus. Tutti gli riconoscono delle qualità divinatorie. Ma con il sospetto, in realtà, che abbia un canale di informazione riservato con qualche toga "bruna".
Del resto, dopo l'intervista al Foglio del 10 giugno, in occasione della presentazione del suo libro "Perché l'Italia è di destra" nella sala del consiglio provinciale di Pesaro, ha avuto modo di rendere pubblica un'altra frase sibillina:
Per questo, Alessia Morani, l'ex deputata del Pd originaria di Pesaro ora impegnata per la campagna elettorale di Ricci, al Corriere, ha confidato di chiedersi perché alcuni personaggi legati alla destra avevano detto che sarebbe arrivato l'avviso di garanzia:
E comunque: in attesa di chiarire se Italo Bocchino sia diventato davvero un veggente, ciò che realmente si può ipotizzare è che l'inchiesta che ha travolto Matteo Ricci ha buone possibilità di finire in una bolla di sapone.
Questa mattina, Il Foglio, con Luciano Capone, ha rispolverato una sentenza della Cassazione del 2016 che sembra fare al caso proprio del candidato marchigiano del centrosinistra. Sebbene ogni vicenda processuale abbia le sue specificità, i giudici del Palazzaccio assolsero perché i fatti non sussistevano l'ex sindaco di Trani Pinuccio Tarantini accusato di abuso d'ufficio e induzione indebita puntualizzando che la ricerca di un consenso per un politico non è affatto un reato da perseguire:
Per la cronaca, quel sindaco di Trani (all'epoca dei fatti contestati, nel 2006, militante in An come Bocchino) ha smesso di fare politica. E il suo accusatore, il pm Antonio Savasta, è stato rimosso dalla magistratura dal Csm ed è stato condannato in primo grado, dopo parziali ammissioni, nel processo per corruzione sulla "Giustizia svenduta".
Come dire: se Bocchino/Nostradamus facesse un altro sforzo e predicesse l'esito dell'inchiesta che tanto ha fatto scalpore in questi giorni, forse eviterebbe qualche polemica di troppo.