Non ci voleva certo la cerimonia del Ventaglio per farlo parlare. Ma per fargli fare la scelta su chi butterebbe giù dalla torre tra Donald Trump e Pier Silvio Berlusconi, forse sì.
E quindi, così parlò il presidente del Senato Ignazio La Russa: tra il presidente degli Stati Uniti e i figli del Cavaliere preferisce questi ultimi, la cui discesa in campo giudica non solo "possibile", ma addirittura "auspicabile".
Diciamocelo, Ignazio La Russa interpreta il ruolo di presidente del Senato a modo suo: magari in Aula, durante i dibattiti, si sforza anche di essere un arbitro imparziale. Ma prima e dopo continua a fare politica come ha sempre fatto: da uomo di parte.
Oggi, così, qualche cronista ha creduto di metterlo in difficoltà chiedendogli di Donald Trump e dei figli di Berlusconi. Ma lui, davanti al bivio, ha fatto capire che non ha dubbi: tra il tycoon della Casa Bianca e gli eredi di Sua Emittenza, preferisce stare con questi ultimi: il partito prima di tutto. E il partito, prima di un amico a Washington, ha bisogno di un amico ad Arcore.
Così, alla domanda Trump resta un punto di riferimento per la destra europea nonostante i dazi? Il disconoscimento è stato servito in un attimo:
Insomma, The Donald non è diverso da tutti gli altri: chi ha parlato di "special relationship" della "pontiera" di Palazzo Chigi è caduto vittima, evidentemente, di un colpo di sole.
Meglio di Trump, per il presidente del Senato Ignazio La Russa, sono di sicuro gli eredi di Silvio Berlusconi. Ultimo in ordine di tempo, è stato Pier Silvio a far pensare a una discesa in campo. E il co-fondatore di Fratelli d'Italia si è detto pronto ad accoglierlo nell'arena politica a braccia aperte:
Ergo, La Russa è per l'ascesa dei Berlusconi in politica. Ma con quale legge elettorale?
ha specificato la seconda carica dello Stato.
Di certo, un nuovo Berlusconi in politica "rischia" di essere accolto da un centrodestra che finalmente, dopo trent'anni, ha esaudito uno dei sogni del Cavaliere: riformare la magistratura con la separazione delle carriere delle toghe.
Ora, la riforma Nordio è attesa dalla seconda lettura di Camera e Senato prima di essere sottoposta a referendum la prossima primavera. E La Russa l'ha commentata così:
ha fatto presente il presidente del Senato. Il quale, in ogni caso, ha concluso con quest'auspicio: