29 Jul, 2025 - 18:46

La Russa tra Trump e Berlusconi jr non ha dubbi: ecco chi sceglie

La Russa tra Trump e Berlusconi jr non ha dubbi: ecco chi sceglie

Non ci voleva certo la cerimonia del Ventaglio per farlo parlare. Ma per fargli fare la scelta su chi butterebbe giù dalla torre tra Donald Trump e Pier Silvio Berlusconi, forse sì.

E quindi, così parlò il presidente del Senato Ignazio La Russa: tra il presidente degli Stati Uniti e i figli del Cavaliere preferisce questi ultimi, la cui discesa in campo giudica non solo "possibile", ma addirittura "auspicabile".

La Russa tra Trump e Berlusconi: ecco chi ha scelto

Diciamocelo, Ignazio La Russa interpreta il ruolo di presidente del Senato a modo suo: magari in Aula, durante i dibattiti, si sforza anche di essere un arbitro imparziale. Ma prima e dopo continua a fare politica come ha sempre fatto: da uomo di parte.

Oggi, così, qualche cronista ha creduto di metterlo in difficoltà chiedendogli di Donald Trump e dei figli di Berlusconi. Ma lui, davanti al bivio, ha fatto capire che non ha dubbi: tra il tycoon della Casa Bianca e gli eredi di Sua Emittenza, preferisce stare con questi ultimi: il partito prima di tutto. E il partito, prima di un amico a Washington, ha bisogno di un amico ad Arcore.

Così, alla domanda Trump resta un punto di riferimento per la destra europea nonostante i dazi? Il disconoscimento è stato servito in un attimo:

virgolette
Non lo è mai stato, come non lo è stato Biden che ha dato un bacio in fronte Meloni. All’epoca nessuno disse che Meloni era succube di Biden... Meloni difende gli interessi degli italiani e ha con Trump il rapporto che si ha con un capo di Stato tradizionalmente amico, democraticamente eletto, con cui si può anche dissentire

Insomma, The Donald non è diverso da tutti gli altri: chi ha parlato di "special relationship" della "pontiera" di Palazzo Chigi è caduto vittima, evidentemente, di un colpo di sole.

L'auspicio per i Berlusconi in politica

Meglio di Trump, per il presidente del Senato Ignazio La Russa, sono di sicuro gli eredi di Silvio Berlusconi. Ultimo in ordine di tempo, è stato Pier Silvio a far pensare a una discesa in campo. E il co-fondatore di Fratelli d'Italia si è detto pronto ad accoglierlo nell'arena politica a braccia aperte:

virgolette
Se consiglierei a Pier Silvio Berlusconi di 'scendere' in politica? Per me si 'sale' in politica. Questa cosa che si scende in politica non mi è mai piaciuta. Comunque credo che tutti gli apporti di persone qualificate, come i componenti della famiglia Berlusconi, non solo siano possibili ma auspicabili

Ergo, La Russa è per l'ascesa dei Berlusconi in politica. Ma con quale legge elettorale?

virgolette
Quando si è discusso di legge elettorale sono stato l’unico a presentare un emendamento per le preferenze. Sono rimasto su quella idea, poi ci sono le storture ma più piccolo è il teatro più grande sono le storture”

ha specificato la seconda carica dello Stato.

La riforma della giustizia

Di certo, un nuovo Berlusconi in politica "rischia" di essere accolto da un centrodestra che finalmente, dopo trent'anni, ha esaudito uno dei sogni del Cavaliere: riformare la magistratura con la separazione delle carriere delle toghe.

Ora, la riforma Nordio è attesa dalla seconda lettura di Camera e Senato prima di essere sottoposta a referendum la prossima primavera. E La Russa l'ha commentata così:

virgolette
Io non so se è la prima volta che una riforma costituzionale esce dal Parlamento senza modifiche ma questo non vuol dire necessariamente che sia stata compressa la volontà dei parlamentari, ma che a fronte di un muro contro muro a un'impostazione, più che sul provvedimento sul percorso, la maggioranza abbia rinunciato a un lavoro, secondo me doveroso, di miglioramento del testo. E questo davanti, a suo dire, al pericolo anziché di migliorare il testo di andare nella direzione di chi voleva bloccare la riforma

ha fatto presente il presidente del Senato. Il quale, in ogni caso, ha concluso con quest'auspicio:

virgolette
Quello che posso fare è auspicare che ogni volta che c'è un provvedimento, più che un sì o un no preconcetto, ci si possa interrogare su come stabilire un percorso di miglioramento di esso, uno sforzo in questo caso non fatto né dalla maggioranza né dall'opposizione
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