30 Jul, 2025 - 09:40

Chi era e come è morto Paul Di'Anno? Biografia e vita privata dell'ex cantante degli Iron Maiden

Chi era e come è morto Paul Di'Anno? Biografia e vita privata dell'ex cantante degli Iron Maiden

Nel pantheon dei grandi frontman dell’heavy metal, Paul Di’Anno occupa un posto di rilievo come primo cantante degli Iron Maiden, la leggendaria band britannica che ha ridefinito i confini del genere negli anni ’80.

Dotato di una voce graffiante e di un’attitudine ribelle, Di’Anno ha portato la band londinese dal sottobosco delle sale prove ai palchi di tutto il mondo, incidendo i dischi di debutto “Iron Maiden” (1980) e “Killers” (1981), veri e propri pilastri della new wave of British heavy metal (NWOBHM). La sua storia, segnata da carisma, eccessi e successi, è stata anche una parabola umana intensa, fatta di risalite e difficoltà, risolte sempre con la forza dell’autenticità.

Paul Di'Anno: causa della morte

Paul Di’Anno è morto il 21 ottobre 2024 nella sua casa di Salisbury, in Inghilterra, all’età di 66 anni. Dopo anni segnati da gravi problemi di salute che lo avevano costretto a esibirsi in sedia a rotelle, Di’Anno ha trovato la morte in modo improvviso: secondo quanto comunicato dalla famiglia e confermato dall’autopsia, la causa è stata una “lacerazione della sacca pericardica”, ossia una rottura nel sacco che circonda il cuore.

Il sangue proveniente dall’aorta si è riversato dentro il pericardio, causando l’arresto cardiaco. Stando a quanto dichiarato dalle sorelle Cheryl e Michelle, la morte sarebbe stata istantanea e indolore — un epilogo forse meno crudele degli anni di sofferenza dovuti alle sue condizioni fisiche.

Paul Di'Anno: età e origini

Paul Di’Anno, all’anagrafe Paul Andrews, era nato il 17 maggio 1958 a Chingford, nella zona est di Londra. Di origini miste, britanniche e brasiliane da parte di padre, crebbe in un quartiere popolare lavorando da giovane come macellaio e cuoco, ma coltivando fin da subito la passione per il rock. La svolta arrivò nel 1978, quando venne scelto da Steve Harris per diventare il cantante degli Iron Maiden, contribuendo con la sua voce ruvida e il suo carisma punk-blues a creare il sound che avrebbe reso immortale la band.

Paul Di'Anno: moglie e figli

La vita privata di Paul Di’Anno è stata, come la sua carriera, piuttosto movimentata. Il cantante si è sposato cinque volte e ha avuto sei figli, mantenendo però sempre grande discrezione sulla sfera personale. Sono pochi i dettagli pubblicamente noti sui suoi partner o sui suoi figli, a testimonianza di una riservatezza forse dovuta anche alle turbolenze vissute dentro e fuori dal palcoscenico. Chi lo ha conosciuto parla di un uomo capace di grandi passioni e di legami intensi, anche se talvolta controversi e difficili da gestire, come spesso capita nel mondo del rock.

Carriera

La carriera di Paul Di’Anno decolla nel 1978 con l’ingresso negli Iron Maiden. Con la band incide due album storici: Iron Maiden (1980) e Killers (1981), passando attraverso tour estenuanti e un successo crescente. La sua voce, energica e ribelle, è considerata ancora oggi fondamentale per il sound dei Maiden, soprattutto nei primi anni, in cui la band fondeva le sonorità heavy metal con l’urgenza e l’irriverenza del punk.

Purtroppo, eccessi e abusi portarono all’inevitabile: nel settembre 1981 Di’Anno venne allontanato dal gruppo, sia per problemi di salute che per comportamenti autodistruttivi legati ad alcol e droghe. Da quel momento, però, Di’Anno non si arrese mai: fondò nuove band (Di’Anno, Battlezone, Killers), inaugurò una lunga carriera solista e partecipò a numerosi progetti internazionali, pur non riuscendo mai a replicare lo stesso successo della prima giovinezza.

La sua attività non si è mai fermata completamente: nonostante i gravi problemi fisici, negli ultimi anni ha continuato a registrare, pubblicare compilation – come The Book of the Beast nel 2024 – ed esibirsi in tutto il mondo, spesso in sedia a rotelle, fino agli ultimi mesi di vita. Il suo lascito è quello di una voce unica, capace di incarnare la rabbia, la fragilità e la potenza della migliore stagione dell’heavy metal mondiale.

LEGGI ANCHE