30 Jul, 2025 - 16:09

Accesso a Medicina senza test: Bandecchi sostiene la selezione basata su qualità e merito

Accesso a Medicina senza test: Bandecchi sostiene la selezione basata su qualità e merito

Con la firma del decreto attuativo da parte del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, l’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria in Italia conosce nel 2025 una svolta storica. Stefano Bandecchi, leader di Alternativa Popolare e del movimento Dimensione Bandecchi, ha sottolineato con forza il carattere innovativo di questa riforma, che sancisce il superamento dei tradizionali test d’ingresso in favore di un modello fondato su qualità, merito e verifica reale delle competenze.

Medicina, addio al test d’ingresso: vince il merito

Il vecchio “numero chiuso” e i quiz d’ingresso hanno spesso rappresentato uno scoglio insormontabile e fonte di frustrazione per decine di migliaia di giovani, che sognavano una carriera da medico ma si scontravano con un sistema percepito da molti come ingiusto, elitario e non realmente orientato alla qualità.

Bandecchi, in perfetta sintonia con la linea del Ministro Bernini, esalta la portata rivoluzionaria della nuova riforma: la selezione non sarà più basata su un unico test, ma sul rendimento accademico effettivo degli studenti durante un semestre iniziale “aperto”.

“Sarà il percorso universitario e la reale capacità di apprendimento a determinare chi diventerà medico,” afferma Bandecchi. “Non più una selezione estemporanea che spesso premiava chi poteva permettersi anni di corsi privati costosi e test a crocette, ma una valutazione oggettiva, trasparente e soprattutto meritocratica nelle materie davvero fondamentali per la professione medica”.

Come funziona il nuovo sistema

La riforma prevede l’iscrizione libera al primo semestre di Medicina (e facoltà affini), durante il quale gli studenti affronteranno corsi ed esami propedeutici obbligatori, principalmente in chimica, biologia e fisica. Solo chi supererà questi esami, caratterizzati da prove scritte nazionali per garantire omogeneità su tutto il territorio, potrà proseguire il percorso accademico di Medicina. Gli altri studenti potranno continuare i loro studi in corsi affini senza perdere i crediti già conseguiti.

Bandecchi sottolinea come questa sia, finalmente, una riforma fondata su “selezione reale, qualità e merito”, dando a tutti la possibilità di dimostrare le proprie capacità e inclinazioni senza discriminazioni né favoritismi. “Chi non sarà idoneo lo capirà da sé: non ci saranno più alibi, ‘soffi di vento’ o ‘giochetti’ all’italiana. Solo chi ha concrete qualità potrà indossare il camice,” ribadisce il leader di Alternativa Popolare.

Un salto contro le ingiustizie del passato

Bandecchi ha ricordato che, per anni, l’accesso a Medicina in Italia è stato condizionato da logiche opache, rischiando di selezionare più gli “allenati al test” che i veri talenti. Questo sistema ha provocato anche l’emigrazione di migliaia di studenti italiani all’estero e la proliferazione di corsi privati a pagamento per superare la prova, con disparità sociali evidenti e danno per il sistema sanitario nazionale.

Ora la selezione avverrà su basi concrete: lo studente che passa il semestre filtra e dimostra attitudine, capacità di apprendimento e preparazione reale. È così che si garantirà, secondo Bandecchi, un futuro fatto di “medici realmente preparati”, in cui anche la qualità della sanità pubblica potrà migliorare.

Una riforma coraggiosa da difendere

Bandecchi ha lodato il coraggio del Ministro Bernini, le cui scelte – secondo l’ex sindaco di Terni – sono motivate da una lettura oggettiva e pragmatica della realtà universitaria e del sistema sanitario italiano. “Siamo davanti alla prima vera rivoluzione nell’accesso alle professioni sanitarie: finalmente gli studenti potranno diventare medici per davvero, mostrando il proprio valore in aula e non sulle griglie di un quiz. Le lobby delle raccomandazioni e delle clientele sono sconfitte: il merito torna al centro dell’Università italiana e si pone un freno alla malaffare”.

L’auspicio di Bandecchi è che questa riforma non solo risolva molti problemi endemici dell’accesso a Medicina, ma abbia anche un effetto benefico su tutta la società: “Quando saremo curati da giovani medici selezionati realmente per le loro qualità, e non più per fortuna o censo, potremo finalmente dire di avere un sistema equo, efficiente e di valore. E il merito sarà della riforma e di chi ha avuto il coraggio di attuarla”.

Verso un futuro più giusto ed efficiente

Questa trasformazione rappresenta un passo rivoluzionario per l’università e, più in generale, per l’intero Paese. Mettere al centro il merito e le reali capacità significa non solo valorizzare ogni giovane talento, ma anche allinearsi agli standard internazionali più avanzati nella formazione universitaria. È una scelta di trasparenza e di giustizia, che rende il percorso di studi più democratico e meno influenzato da logiche di privilegio, restituendo dignità allo sforzo e alla passione degli studenti.

Il nuovo sistema, basato sulla dimostrazione concreta delle competenze maturate durante il semestre iniziale, rappresenta una vera e propria palestra di vita: uno spazio in cui chi desidera diventare medico potrà misurarsi con le reali difficoltà della professione futura, imparando a conoscersi, a mettersi alla prova, a superare ostacoli e a valorizzare la propria crescita personale e professionale. In questo modo, l’Italia potrà formare medici più preparati, motivati e selezionati in base a criteri oggettivi e condivisi.

In definitiva, la riforma fortemente sostenuta da Bandecchi rafforza le fondamenta del servizio sanitario nazionale e preannuncia una generazione di medici consapevoli, competenti e pronti a rispondere alle sfide della società moderna. Solo così la sanità italiana potrà tornare a essere il fiore all’occhiello che merita di essere, sinonimo di eccellenza, affidabilità e innovazione. Un salto verso il futuro che, superando le vecchie logiche, pone finalmente le persone giuste nei posti giusti, a beneficio di tutti.

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