31 Jul, 2025 - 18:50

Il Movimento Cinque Stelle ora come si schiererà nelle Marche, in Toscana, Puglia e Campania?

Il Movimento Cinque Stelle ora come si schiererà nelle Marche, in Toscana, Puglia e Campania?

Se lo chiamano CamaleConte un motivo ci sarà. Oggi, dicendo che "non ci sono ragioni allo stato, per quel che oggi sappiamo, per chiedere un passo indietro a Ricci", Giuseppe Conte, un po' Mario Brega un po' Arturo Testa, ha sì confermato di stare con il centrosinistra nelle Marche. Ma si è lasciato anche una porta non aperta, ma spalancata per andare altrove sugli altri fronti delle prossime regionali.

L'altra frase da segnare in rosso della conferenza stampa di oggi del leader del Movimento Cinque Stelle, infatti, è stata questa:

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Un'alleanza organica con il Partito Democratico è impossibile

Che significa? Beh, che il Pd o fila come vuole lui oppure il Movimento si sentirà libero di correre da solo in occasione delle prossime partite elettorali: fatta salva la regione Marche; valutata marginale la Val d'Aosta; dato per perso il Veneto; in Toscana, dove la base pentastellata, dopo cinque anni di opposizione, non vuole fare da portatrice di sangue al dem Eugenio Giani; in Puglia, dove già cinque anni fa il Movimento ha corso da solo; ma non in Campania, dove invece la situazione è capovolta: a Napoli e dintorni è il Movimento che vorrebbe che tutto il centrosinistra, da Renzi ai centri sociali di De Magistris passando per Vincenzo De Luca, portasse unito e devoto in processione il suo Roberto Fico sulla poltrona della presidenza della Regione.

Bella la vita così, eh?

Le alleanze del Movimento Cinque Stelle nelle regioni al voto

Diciamo la verità, oggi Giuseppe Conte ha ricordato quella iconica scena di "Bianco, rosso e Verdone" con Mario Brega nei panni di un camionista provvidenziale in quanto capace anche di fare un'iniezione senza far sentire alcun dolore:

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A signo': sta mano po' esse fero e po' esse piuma. Oggi è stata 'na piuma...

E Conte? L'avete ascoltato? Non ha volteggiato con il suo forbito eloquio di "Avvocato del popolo", anzi, per l'occasione, di giudice supremo di Matteo Ricci, come una piuma?

Roba da mandarlo a memoria:

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Abbiamo letto e riletto l'avviso di garanzia. E possiamo riassumere che non ci sono elementi a carico della sua colpevolezza che comprovino, allo stato ripeto, la consapevolezza di partecipare all'ipotesi accusatoria che, lo ricordo, è un patto corruttivo

E insomma: un po' leader politico, un po' "Avvocato del popolo", un po' giudice, un po' censore, un po' prete che al confessionale ti assolve con qualche Pater noster e Ave Maria: Giuseppe Conte fa tutte le parti in commedia. E oggi ha giocato a fare un po' anche il garantista:

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Chiedere un passo indietro a Ricci in queste condizioni sarebbe un brutto precedente. Significherebbe fare di tutta l'erba un fascio, rinunciare a valutare, a discernere caso per caso per concludere se il singolo amministratore sia onesto o non onesto. Significa rinunciare a rivendicare l'esistenza di una responsabilità politica che va distinta, noi lo diciamo sempre, dalla responsabilità penale

E ora tenetevi forte perché l'ha detto veramente:

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Significherebbe attribuire alle Procure anche quando emettono un semplice avviso di garanziala la funzione di esprimere un giudizio di condanna

Dalle parti di Campo Marzio, quartier generale del Movimento Cinque Stelle, la storia ha voluto una data: 31 luglio 2025. Ma intanto, per fare un esempio, il Movimento continua a chiedere le dimissioni di Beppe Sala a Milano sebbene anche lui sia stato raggiunto solo da un avviso di garanzia...

Il Movimento Cinque Stelle e il matrimonio impossibile col Pd

E comunque, regione che vai, Cinque Stelle che trovi: il Movimento è mobile, qual piuma al vento.

Nelle Marche si posa accanto al Pd. E nelle altre regioni? In Toscana, dove i gruppi territoriali sono contro Giani cui hanno fatto opposizione per cinque anni, Conte la mette così

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Non imponiamo alcuna soluzione. È in corso una discussione dei gruppi. Da parte mia, non c'è stato un input per la soluzione. Bisogna riflettere e capire se ci sono le condizioni. La giunta Giani l'abbiamo contrastata. Quindi, di fronte allo stesso candidato, entrare in giunta è un sacrificio notevole. Bisogna valutare e lo decideranno le condizioni

Quali condizioni? Quelle del vento, evidentemente. 

E in Puglia, dove il Movimento Cinque Stelle cinque anni fa si presentò alle elezioni da solo contro Emiliano, poi è entrato nella giunta con Emiliano e poi è uscito dalla giunta contro Emiliano?

Le ultime lo danno che amoreggia di nuovo con il Pd (di Emiliano) e la sinistra di Avs. Bolle in pentola un "Patto per la Puglia 2030": così lo stanno chiamando. E qui ci vorrebbe l'emoticon che fa l'occhiolino.

Ma in fondo: nulla di nuovo sotto al sole. A Sanremo, nel 1959, Arturo Testa si presentò con "Io sono il vento", un testo che descrive alla perfezione il Giuseppe Conte del 2025:

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Io sono il vento / Se t'accarezzo non devi fidarti di me / Io non conosco la legge che guida il mio cuor...

Il Movimento Cinque Stelle in Campania

Anche in Campania, la terra di Caruso, laddove il mare luccica e, manco a dirlo, tira forte il vento, è tutto un lascia e piglia: il Movimento Cinque Stelle è reduce da cinque anni di dura opposizione alla giunta dem di De Luca. Ma ora che Elly Schlein è d'accordo nel candidare il suo Roberto Fico in quota centrosinistra, come la mette Conte per combinare il matrimonio? L'altro giorno, intervistato da Alessandro De Angelis de La Stampa, così: 
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Ho detto: Caro presidente De Luca, se oggi lei avesse avuto il terzo mandato, si sarebbe candidato e noi lo avremmo contrastato in tutti i modi perché non siamo favorevoli al terzo mandato: saremmo rimasti all'opposizione. Ma lei il terzo mandato non lo può fare e quindi ovviamente non può candidarsi. Adesso non tocca più a lei. E noi stiamo costruendo un progetto politico completamente rinnovato...

"Rinnovato" significa in discontinuità con quanto fatto da De Luca (e osteggiato dal Movimento fino a oggi oltre che, in un ipotetico futuro, se si fosse ricandidato)? Manco per sogno:

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Da parte del Movimento Cinque Stelle non c'è l'esigenza di distruggere dei progetti buoni che sono stati fatti. Perché non si può ripartire ogni volta da zero semplicemente perché c'è stata una precedente gestione. Se ci sono dei buoni progetti utili per la comunità campana, siamo disponibili a portarli avanti

ha detto Conte. Ma che con il Pd, sostanzialmente, sia un matrimonio d'amore impossibile, basterebbe fargli una domanda: con il termovalorizzatore di Acerra che ha salvato Napoli e la Campania dall'emergenza rifiuti come la mette? Fico, un bel giorno che si sentiva già candidato del centrosinistra, ha detto che vorrebbe chiuderlo. Il Pd di De Luca era (ed è) per potenziarlo.

Chissà CamaleConte cosa si inventerà se e quando il matrimonio con il Pd campano, anche solo d'interesse, diventerà un patto di governo. La sua mano sarà ancora piuma o diventerà "fero"? Oppure si metterà a cantare Arturo Testa?

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Io sono il vento / Son la furia che improvvisa si adira e che va, fugge e va / dove andrà non lo so... 

 

 

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