05 Aug, 2025 - 12:09

Come finisce Il mio anno a Oxford, su Netflix e ci sarà un sequel?

Come finisce Il mio anno a Oxford, su Netflix e ci sarà un sequel?

In Il mio anno a Oxford (rilasciato avantieri su Netflix), Anna interrompe un percorso di vita già programmato per viversi appieno l'amore per Jamie, un affascinante professore conosciuto proprio in Inghilterra.

Ma la rivelazione di una malattia terminale cambia tutto: Jamie sceglie di vivere al massimo il tempo che gli resta e alla fine muore. Anna deciderà di fare comunque il viaggio che avrebbero dovuto fare assieme in Europa.

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Come finisce Il mio anno a Oxford, commedia romantica struggente su Netflix

Prima di continuare nella lettura, guarda il trailer ufficiale, grazie a Mr. Movie Italia:

C'è un fascino intramontabile nella favola dell'americano che va a studiare nel Regno Unito, un viaggio che promette non solo conoscenza, ma una trasformazione dell'anima. Il mio anno a Oxford, il nuovo film romantico di Netflix, si inserisce perfettamente in questa tradizione.

La storia di Anna (Sofia Carson) sembra scritta da un manuale del successo. Una laurea alla Cornell, un prestigioso lavoro a Goldman Sachs che l'aspetta e, nel mezzo, un anno sabbatico per seguire la sua vera passione: la poesia, nella cornice sognante dell'Università di Oxford.

È qui che il destino, sotto forma di una pozzanghera e di un affascinante professore di nome Jamie (Corey Mylchreest), sconvolge ogni suo piano. La loro storia, nata da un incontro goffo, diventa presto un amore totalizzante, che costringe Anna a una scelta impossibile.

A poche settimane dalla fine del suo anno accademico, il bivio è netto: tornare a una vita di sicurezze e successo programmato in America, o rischiare tutto per rimanere a Oxford con Jamie.

Anna compie la sua scelta, un salto nel vuoto che sovverte ogni piano. Comunica alla sua famiglia e al suo futuro datore di lavoro che resterà. Ma la reazione di Jamie non è di pura gioia, ma un misto di amore e tormento.

La malattia di Jamie

Il suo grande segreto, che Anna ha scoperto quasi per caso, è una condanna: una forma aggressiva e incurabile di cancro, la stessa che gli ha già portato via un fratello. Jamie non vuole che lei sacrifichi il suo futuro per assistere a una fine già scritta. La spinge a partire, a vivere quella vita brillante che merita. Ma Anna, con la determinazione di chi ha trovato qualcosa per cui vale la pena lottare, rifiuta.

Lo raggiunge nella biblioteca segreta dove il loro amore è sbocciato e gli promette che non andrà da nessuna parte. "Sono dell'opinione che non dovresti mai pentirti delle cose che fai", gli dice, sigillando il loro patto contro il tempo.

La malattia, però, non aspetta. Dopo una notte insieme, Jamie viene ricoverato d'urgenza. Ed è qui che il film tocca le sue corde più profonde. Il padre di Jamie, che in passato aveva combattuto fino all'ultimo per tenere in vita l'altro figlio, compie un atto di dolorosa accettazione. Rispetta il desiderio di Jamie di non soffrire più e sceglie di lasciarlo andare.

Il finale si trasforma in un viaggio immaginario, un'ultima, struggente poesia. A letto insieme, Anna e Jamie sognano il grand tour europeo che non faranno mai. Amsterdam, Parigi, la Grecia. "Vivremmo deliberatamente, succhiando via tutto il midollo della vita", sussurra lei, mentre un montaggio ci mostra la loro vacanza perfetta.

Ma in una scena potente e silenziosa, sulla riva del mare, Jamie svanisce, lasciando Anna sola. Il film, con una grande sensibilità, non si sofferma sulla sua morte, ma su come ha vissuto, concedendogli un'uscita di scena serena, forse tra le braccia della donna che ama.

L'epilogo è la prova della sua eredità. Vediamo Anna affrontare quel viaggio da sola, non con tristezza, ma con una nuova consapevolezza. Ha abbandonato la sua "lista di cose da fare", abbracciando quella spontaneità che Jamie le ha insegnato. È cambiata per sempre.

La scena finale ci riporta nell'aula di Oxford. È passato un anno, e alla cattedra, di fronte a una nuova classe di studenti, c'è Anna.

Ha lasciato la finanza per la poesia, la sua vera passione. Inizia la lezione offrendo una fetta di torta Victoria Sponge, esattamente come aveva fatto Jamie. Non è un semplice omaggio, ma il simbolo di un'eredità che continua a vivere.

Anna non ha solo amato Jamie; è diventata la custode della sua lezione più importante: la poesia, come la vita, non va solo studiata, ma vissuta fino in fondo.

Ci sarà un secondo capitolo?

No, non ci sarà alcun sequel. La storia di Anna e Jamie è stata concepita come un viaggio completo, un'esperienza autoconclusiva e profondamente catartica. Non è un racconto che lascia porte aperte o fili narrativi in sospeso in attesa di un seguito.

Al contrario, il suo potere risiede proprio nella sua capacità di raccontare una storia finita, un capitolo di vita che, pur terminando, dà inizio a qualcosa di nuovo nell'anima della sua protagonista.

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