04 Aug, 2025 - 16:47

Chi erano Gianni Trappolini e Giulia Santoni, vittime dell'incidente in A1: "Con loro un paziente"

Chi erano Gianni Trappolini e Giulia Santoni, vittime dell'incidente in A1: "Con loro un paziente"

Si chiamavano Gianni Trappolini e Giulia Santoni due delle tre vittime del tragico incidente avvenuto la mattina del 4 agosto 2025 tra Arezzo e Valdarno, sull'autostrada A1. Entrambi operatori sanitari, viaggiavano sul retro dell'ambulanza che insieme a tre auto e a un caravan è stata travolta da un tir. Con loro c'era anche un paziente di 75 anni, deceduto sul colpo. Almeno 15 le persone rimaste ferite nell'impatto, che ha scosso profodamente la comunità.

Chi erano Gianni Trappolini e Giulia Santoni, vittime dell'incidente in A1

Gianni Trappolini, classe 1969, era un dipendente storico della Misericordia di Terranuova Bracciolini, attiva nell'assistenza sanitaria. "Terranovese doc", come l'ha definito l'ex deputato Stefano Mugnai, che lo conosceva personalmente, era "solare, sempre sorridente, buono".

Al suo fianco, questa mattina, c'era Giulia Santoni, studentessa universitaria di 23 anni, che stava svolgendo per l'associazione un periodo di servizio civile. I suoi confratelli la ricordano come "una ragazza sempre disponibile, cortese". Che aveva a cuore gli altri. 

I due si trovavano insieme a un paziente sul retro dell'ambulanza, mentre una collega era alla guida, quando all'improvviso il mezzo di soccorso è stato travolto - insieme a tre auto e a un caravan - da un tir. È successo tutto in pochi attimi, tra i caselli di Arezzo e Valdarno, sull'A1, poco dopo le 11.

Cosa sappiamo finora sulla dinamica del sinistro

Per motivi ancora da chiarire - forse un malore, forse un guasto tecnico - il conducente del camion avrebbe perso il controllo del mezzo, invadendo la corsia di marcia opposta e scontrandosi violentemente con le altre vetture che, a causa del traffico, erano in coda. 

Alcune immagini del tratto autostradale interessato dall'incidente riportate da Arezzo24 oggi, 4 agosto 2025.

Nell'impatto, violentissimo, Gianni, Giulia e il paziente di 75 anni che era con loro, di nome Franco Lovari - diretto in ospedale per dei controlli - sono deceduti sul colpo. Ma altre 15 persone sono rimaste ferite, con lesioni di varia natura: tra loro, anche l'uomo che guidava il tir, ora ricoverato in codice rosso. 

Le operazioni di soccorso e messa in sicurezza dell'area sono state lunghe e complesse e hanno richiesto anche l'intervento dei vigili del fuoco e di due elicotteri Pegaso. Per tutto il tempo, la circolazione autostradale è rimasta bloccata, con uscita obbligatoria ad Arezzo per chi viaggiava verso sud. 

Dolore e cordoglio da parte della comunità locale

Per chiarire l'esatta dinamica del sinistro e accertare eventuali responsabilità, gli inquirenti hanno aperto un fascicolo d'inchiesta e avviato tutti i rilievi del caso. La notizia ha fatto intanto il giro d'Italia, scuotendo nel profondo l'intera comunità. 

In poche ore, sui social sono apparsi centinaia di messaggi di cordoglio. "Ci stringiamo con commozione attorno alle famiglie, alla comunità di Terranuova e a tutti i confratelli e le consorelle colpiti da questo dolore", le parole arrivate dal Coordinamento delle Misericordie Fiorentine. 

A cui hanno fatto eco quelle del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha rivolto "un pensiero commosso e un abbraccio" a quanti sono stati toccati dalla tragedia. "Non ci sono parole che possono accompagnare. Solo lacrime", ha scritto il sindaco di Terranuova, Sergio Chienni.  

"Giulia e Gianni erano persone splendide, che vivevano la quotidianità come servizio agli altri", ha proseguito, parlando di "dolore infinito". La comunità, ha fatto sapere, "è ferita e addolorata". I nomi del 56enne, della 23enne e del 75enne morti allungano ulteriormente l'elenco delle vittime della strada.

"Non c'è da stupirsi, ormai è la quotidianità", commenta polemico e stufo qualche utente. Qualcun altro parla di "tragedia nella tragedia", chiedendosi cosa sia possibile fare per evitare altri episodi simili. In molti fanno appello a una maggiore prudenza e prevenzione. 

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