"Vogliamo sapere la verità". Lo ripetono a gran voce i genitori e i fratelli di Simona Cinà, la 20enne di Capaci trovata senza vita in una piscina di una villa privata a Bagheria, alle porte di Palermo, nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 agosto 2025.
La famiglia, incontrando la stampa domenica 3 agosto, aveva espresso dubbi su quanto accaduto durante la festa e subito dopo il ritrovamento del corpo.
Affermazioni su cui è intervenuta la Procura di Termini Imerese con un comunicato, di fatto smentendo quanto da loro sostenuto: dalla presunta assenza di alcol, ai vestiti di Simona mai ritrovati, fino al "silenzio" da parte degli altri invitati alla festa.
Resta comunque il giallo di come sia morta la ragazza: l'autopsia è stata fissata per giovedì 7 agosto alle 9 presso l’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo.
Gli inquirenti hanno deciso di diffondere un comunicato per chiarire alcuni punti dopo quanto affermato dalla famiglia Cinà, secondo cui non sarebbero state trovate bottiglie di alcol alla festa di laurea a cui ha partecipato la figlia, bensì solo molte "bottigliette di acqua" e ipotizzando, inoltre, che l'area intorno alla piscina "fosse stata ripulita".
si legge sulla nota del procuratore facente funzioni della procura di Termini Imerese, Lorenza Turnaturi.
Soprattutto nei pressi del bancone adibito a bar sono stati ritrovati, si legge ancora, bicchieri e bottiglie di alcolici, "come debitamente documentato". Tutto materiale posto sotto sequestro.
Non ci sono quindi elementi a sostegno della tesi secondo la quale la zona in cui sono accaduti i fatti sarebbe stata alterata. Seppure, sottolinea comunque il procuratore, "anche tale circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti”.
I fratelli di Simona Cinà avevano detto, tra le altre cose, di non sapere che fine avessero fatto i vestiti della loro congiunta, chiedendo di “conoscere la verità, perché alcuni fatti non erano chiari”.
Nella nota è stato affrontato anche questo punto. Gli abiti della 20enne non sono stati trovati dai familiari in quanto "sottoposti a sequestro". Quindi sono "attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria per il compimento dei successivi atti d’indagine”.
Il legale della famiglia, l'avvocato Gabriele Giambrone, si era chiesto perché, tra tutti i ragazzi che partecipavano al party (gli invitati erano circa 80), nessuno si fosse accorto del cadavere di Simona. Un altro dettaglio su cui è intervenuta la Procura.
recita la nota. Secondo quanto emerso, a seguito del ritrovamento,
si legge ancora. Stando alla versione della Procura, il corpo sarebbe stato ritrovato a faccia in giù, in contrasto con ciò che sostiene la famiglia, secondo la quale il volto della giovane era rivolto verso l'alto.
Inoltre non è vero che gli invitati non sono stati collaborativi, sottolinea Turnaturi. Un altro punto che si scontra con quanto dichiarato da Roberta e Gabriele Cinà, che hanno parlato di video rimossi dai social e del "silenzio" degli invitati.
Resta però senza risposta il motivo per cui nessuno abbia avvisato i familiari della ragazza.
La madre ha raccontato che solo alle 4:50, non vedendo la figlia tornare a casa, ha saputo che le era successo qualcosa. Alla chiamata sul cellulare di Simona aveva risposto un giovane, che le aveva detto di recarsi subito alla villa.
Il decesso, secondo quanto diffuso dalla procuratrice facente funzioni, è stato registrato alle 5 del mattino.
La procura indaga per omicidio colposo contro ignoti. La famiglia di Simona Cinà non vuole "incolpare nessuno" né fare polemica con i pm, essendo dalla stessa parte: "Ma alcuni punti restano da chiarire”.