05 Aug, 2025 - 10:10

Simona Cinà, cos'è successo davvero alla festa? Ecco come la Procura ha smentito la famiglia

Simona Cinà, cos'è successo davvero alla festa? Ecco come la Procura ha smentito la famiglia

"Vogliamo sapere la verità". Lo ripetono a gran voce i genitori e i fratelli di Simona Cinà, la 20enne di Capaci trovata senza vita in una piscina di una villa privata a Bagheria, alle porte di Palermo, nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 agosto 2025.

La famiglia, incontrando la stampa domenica 3 agosto, aveva espresso dubbi su quanto accaduto durante la festa e subito dopo il ritrovamento del corpo.

Affermazioni su cui è intervenuta la Procura di Termini Imerese con un comunicato, di fatto smentendo quanto da loro sostenuto: dalla presunta assenza di alcol, ai vestiti di Simona mai ritrovati, fino al "silenzio" da parte degli altri invitati alla festa.

Resta comunque il giallo di come sia morta la ragazza: l'autopsia è stata fissata per giovedì 7 agosto alle 9 presso l’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo.

Morte Simona Cinà, cos'è successo alla festa? La Procura: "Falso che non ci fosse alcol"

Gli inquirenti hanno deciso di diffondere un comunicato per chiarire alcuni punti dopo quanto affermato dalla famiglia Cinà, secondo cui non sarebbero state trovate bottiglie di alcol alla festa di laurea a cui ha partecipato la figlia, bensì solo molte "bottigliette di acqua" e ipotizzando, inoltre, che l'area intorno alla piscina "fosse stata ripulita".

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Si deve specificare l'assoluta infondatezza dell'informazione relativa al mancato rinvenimento, sui bordi e nella zona adiacente alla piscina, di oggetti (bottiglie, bicchieri, piatti ecc.) che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa

si legge sulla nota del procuratore facente funzioni della procura di Termini Imerese, Lorenza Turnaturi.

Soprattutto nei pressi del bancone adibito a bar sono stati ritrovati, si legge ancora, bicchieri e bottiglie di alcolici, "come debitamente documentato". Tutto materiale posto sotto sequestro.

Non ci sono quindi elementi a sostegno della tesi secondo la quale la zona in cui sono accaduti i fatti sarebbe stata alterata. Seppure, sottolinea comunque il procuratore, "anche tale circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti”.

I vestiti di Simona "sotto sequestro"

I fratelli di Simona Cinà avevano detto, tra le altre cose, di non sapere che fine avessero fatto i vestiti della loro congiunta, chiedendo di “conoscere la verità, perché alcuni fatti non erano chiari”.

Nella nota è stato affrontato anche questo punto. Gli abiti della 20enne non sono stati trovati dai familiari in quanto "sottoposti a sequestro". Quindi sono "attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria per il compimento dei successivi atti d’indagine”.

Il nodo dei soccorsi

Il legale della famiglia, l'avvocato Gabriele Giambrone, si era chiesto perché, tra tutti i ragazzi che partecipavano al party (gli invitati erano circa 80), nessuno si fosse accorto del cadavere di Simona. Un altro dettaglio su cui è intervenuta la Procura.

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Il corpo della giovane ragazza è stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle ore 4.00: lo stesso si trovava esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione

recita la nota. Secondo quanto emerso, a seguito del ritrovamento,

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almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina e hanno recuperato il corpo della ventenne, praticando manovre salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorritori

si legge ancora. Stando alla versione della Procura, il corpo sarebbe stato ritrovato a faccia in giù, in contrasto con ciò che sostiene la famiglia, secondo la quale il volto della giovane era rivolto verso l'alto.

Inoltre non è vero che gli invitati non sono stati collaborativi, sottolinea Turnaturi. Un altro punto che si scontra con quanto dichiarato da Roberta e Gabriele Cinà, che hanno parlato di video rimossi dai social e del "silenzio" degli invitati.

Le dichiarazioni dei fratelli di Simona Cinà nel servizio di TeleOne - 4/08/2025

L'ora del decesso

Resta però senza risposta il motivo per cui nessuno abbia avvisato i familiari della ragazza.

La madre ha raccontato che solo alle 4:50, non vedendo la figlia tornare a casa, ha saputo che le era successo qualcosa. Alla chiamata sul cellulare di Simona aveva risposto un giovane, che le aveva detto di recarsi subito alla villa.

Il decesso, secondo quanto diffuso dalla procuratrice facente funzioni, è stato registrato alle 5 del mattino.

La procura indaga per omicidio colposo contro ignoti. La famiglia di Simona Cinà non vuole "incolpare nessuno" né fare polemica con i pm, essendo dalla stessa parte: "Ma alcuni punti restano da chiarire”. 

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