Ieri, come aveva previsto Giorgia Meloni, in Parlamento, è giunta la richiesta di procedere contro i ministri Nordio e Piantedosi oltre al sottosegretario Mantovano per il caso Almasri.
Sta di fatto che è altrettanto facile predire che il parlamento la respingerà e che tutti e tre potranno beneficiare dell'immunità parlamentare.
Ora, però, il rischio, per il centrodestra, è quello che in mezzo alla burrasca giudiziaria sopraggiunga Giusi Bartolozzi.
Di chi si tratta? Chi è la donna che qualche giornale, questa mattina, ha chiamato "la zarina" di via Arenula?
Giusi Bartolozzi si ritrova, suo malgrado, a essere protagonista della vicenda Almasri in quanto capo di Gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il suo nome, si legge su La Stampa, compare ben 25 volte nei documenti inviati ieri dal Tribunale dei ministri in parlamento.
Come mai? Intanto perché il 18 gennaio, il giorno in cui Almasri, il Generale libico accusato di reati contro l'umanità viene arrestato a Torino su mandato della Corte Penale Internazionale, al ministero di via Arenula, secondo la ricostruzione dei magistrati, sarebbe stata lei a rispondere a Luigi Birritteri, il capo del Dag, il Dipartimento dell'amministrazione generale, che avrebbe segnalato l'urgenza di un atto ministeriale per convalidare la detenzione del libico.
Bartolozzi sarebbe entrata in scena alle 15:28 con questo messaggio:
Ora: se Bartolozzi era informata - si chiedono i magistrati - lo era anche Nordio? E perché il Guardasigilli non ha fatto nulla? Non ha convalidato l'arresto?
L'ipotesi delle toghe è che la vicenda, parallelamente, sia stata presa in mano da Palazzo Chigi, con il sottosegretario con delega ai Servizi Segreti Alfredo Mantovano.
In ogni caso, ora, il centrodestra teme che anche Giusi Bartolozzi finisca nel registro degli indagati. Del resto, le parole del presidente dell'Anm Cesare Parodi gli hanno fatto già capire l'aria che tira:
Per questo, la priorità della maggioranza rimane quella di uscire dal caso Almasri con il minor danno politico possibile. E i retroscenisti raccontano che la stessa Giorgia Meloni, proprio a tal proposito, vorrebbe far slittare il voto sull'immunità dei suoi tre uomini di governo dopo che il parlamento europeo si sarà espresso sulla richiesta di immunità per Ilaria Salis. Il motivo è molto semplice da spiegare: se a Bruxelles M5S e Avs la sosterranno, sarà poi difficile per loro attaccare la stessa scelta che farà a Roma Fdi per Nordio, Piantedosi e Mantovano.
Ieri Giusi Bartolozzi ha pranzato con Carlo Nordio e l'avvocata Giulia Bongiorno. Un altro segno che è diventato importante puntellare anche la sua posizione per la vicenda Almasri. Ma tant'è: Bertolozzi non è certo una nuova arrivata nel mondo della politica.
Nata a Gela, in Sicilia, nel 1969, si è laureata presso la Luiss di Roma in giurisprudenza ed è diventata avvocato. Nel 1999, però, ha vinto il concorso in magistratura. E da togata ha esercitato presso i tribunali della sua Gela e a Palermo prima di tornare a Roma presso la Corte d'Appello e la Commissione tributaria provinciale.
La sua carriera politica inizia nel 2018, quando viene eletta in parlamento tra le fila di Forza Italia.
Sta di fatto che con il partito di Berlusconi non va sempre d'accordo. Nel 2020, ad esempio, vota a favore del disegno di legge Zan per contrastare l'omotransfobia. Nel 2021, vota contro un emendamento sulla giustizia presentato dal suo partito e, di conseguenza, decide di lasciarlo aderendo al gruppo misto.
Nel 2022 non si ricandida. Ma è Carlo Nordio a richiamarla nell'agone politico volendola con sé al ministero della Giustizia, dove è capo di gabinetto dal marzo 2024.
Giusi Bartolozzi risulta sposata con Gaetano Armao, un avvocato con il quale condivide la passione per la politica: è stato vicepresidente della giunta regionale della Sicilia dal 2017 al 2021 con Nello Musumeci governatore.