Perché la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Sigfrido Ranucci rappresenta un caso politico? A ben vedere, per più ragioni.
La prima ragione è che la notizia non è stata data dal diretto interessato dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia, né da Luca Bertazzoni, l'altro cronista di Report finito sotto indagine. Bensì da due esponenti di Forza Italia impegnati nella Vigilanza Rai: Maurizio Gasparri e Roberto Rosso.
Poi perché Report, la trasmissione di Ranucci, è tenuta particolarmente sott'occhio dalla politica in quanto il centrodestra l'accusa di non essere imparziale: spesso di andare a caccia di scoop non fondati, ma che servono solo a mettere in cattiva luce l'attuale maggioranza.
E ancora: perché Ranucci e Bertazzoni sono finiti indagati dalla Procura di Roma per la vicenda dell'audio della telefonata tra l'allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e sua moglie, Federica Corsini. L'accusa che ipotizzano i magistrati, infatti, è di "interferenze illecite nella vita privata".
Insomma: Ranucci e Bertazzoni hanno fatto bene il loro lavoro di cronisti? Hanno dato conto solo di notizie della dovuta rilevanza pubblica o hanno ficcato il naso impropriamente nella vita privata dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano contribuendo a lederne l'immagine?
È questo il nodo che i magistrati di Roma devono sciogliere.
Intanto, però, le parti politiche già si sono schierate nelle rispettive trincee.
Sul banco dell'avvocato difensore è salito Il Fatto Quotidiano, ad esempio, da sempre vicino al Movimento Cinque Stelle (e a Ranucci).
Questa è la prima frase che si legge nell'articolo che dedica al caso il giornale di Marco Travaglio. Poi spazio alla memoria difensiva dell'avvocato di Ranucci e Bertazzoni.
Come dire: la linea difensiva del Fatto per Ranucci è che nel caso Sangiuliano privato e pubblico si siano talmente mischiati da essere stato poi, nel raccontarlo, impossibile separarne gli ambiti:
Sull'altra parte della barricata, si sono schierati invece Forza Italia e il quotidiano a lei più vicino: Il Giornale. Quest'ultimo non a caso ha specificato che i due giornalisti sono accusati di "un reato grave" in quanto l'audio in questione faceva riferimento al presunto tradimento dell’allora titolare del Mic con l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia.
La testata diretta da Alessandro Sallusti, poi, ha dato molto spazio alle accuse dei parlamentari Rosso e Gasparri. Il primo l'ha messa così:
E Gasparri, che ha detto?
E insomma: che Ranucci non sia amato in Rai lo sanno tutti. Tant'è che Cairo sta tentando di portarlo a La7. Ma da oggi un po' di più.