06 Aug, 2025 - 17:42

Perché Sigfrido Ranucci indagato è un caso politico?

Perché Sigfrido Ranucci indagato è un caso politico?

Perché la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Sigfrido Ranucci rappresenta un caso politico? A ben vedere, per più ragioni.

La prima ragione è che la notizia non è stata data dal diretto interessato dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia, né da Luca Bertazzoni, l'altro cronista di Report finito sotto indagine. Bensì da due esponenti di Forza Italia impegnati nella Vigilanza Rai: Maurizio Gasparri e Roberto Rosso.

Poi perché Report, la trasmissione di Ranucci, è tenuta particolarmente sott'occhio dalla politica in quanto il centrodestra l'accusa di non essere imparziale: spesso di andare a caccia di scoop non fondati, ma che servono solo a mettere in cattiva luce l'attuale maggioranza.

E ancora: perché Ranucci e Bertazzoni sono finiti indagati dalla Procura di Roma per la vicenda dell'audio della telefonata tra l'allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e sua moglie, Federica Corsini. L'accusa che ipotizzano i magistrati, infatti, è di "interferenze illecite nella vita privata".

Sigfrido Ranucci indagato, scatena un caso politico

Insomma: Ranucci e Bertazzoni hanno fatto bene il loro lavoro di cronisti? Hanno dato conto solo di notizie della dovuta rilevanza pubblica o hanno ficcato il naso impropriamente nella vita privata dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano contribuendo a lederne l'immagine? 

È questo il nodo che i magistrati di Roma devono sciogliere.

Intanto, però, le parti politiche già si sono schierate nelle rispettive trincee. 

Sul banco dell'avvocato difensore è salito Il Fatto Quotidiano, ad esempio, da sempre vicino al Movimento Cinque Stelle (e a Ranucci).

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Indagati per aver fatto il loro mestiere di giornalisti

Questa è la prima frase che si legge nell'articolo che dedica al caso il giornale di Marco Travaglio. Poi spazio alla memoria difensiva dell'avvocato di Ranucci e Bertazzoni.

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L'audio, di pochi secondi, era di interesse pubblico perché le parole di Federica Corsini rivelano come a stoppare la nomina di Boccia a consulente del ministero sia stata proprio la moglie del ministro dopo aver appreso di una relazione sentimentale di Sangiuliano con la stessa

Come dire: la linea difensiva del Fatto per Ranucci è che nel caso Sangiuliano privato e pubblico si siano talmente mischiati da essere stato poi, nel raccontarlo, impossibile separarne gli ambiti:

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L'audio chiarisce come decisioni politiche e istituzionali non siano state dettate da motivazioni tecnico/politiche, ma da motivi strettamente privati e personali

Forza Italia e Il Giornale sul banco degli accusatori

Sull'altra parte della barricata, si sono schierati invece Forza Italia e il quotidiano a lei più vicino: Il Giornale. Quest'ultimo non a caso ha specificato che i due giornalisti sono accusati di "un reato grave" in quanto l'audio in questione faceva riferimento al presunto tradimento dell’allora titolare del Mic con l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. 

La testata diretta da Alessandro Sallusti, poi, ha dato molto spazio alle accuse dei parlamentari Rosso e Gasparri. Il primo l'ha messa così:

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“Ribadendo sempre e nei confronti di tutti il nostro fermo garantismo, quanto accaduto non può che indurre delle riflessioni sul tipo di servizio pubblico che si vuole proporre ai cittadini. La Rai non può diventare strumento di un gossip sguaiato. È perciò chiaro che l'azienda dovrà valutare le azioni di chi ne rappresenta il volto in tv

E Gasparri, che ha detto?

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Una scelta di voyeurismo televisivo, inutile, a fatti conclusi, che già criticai aspramente come commissario della vigilanza. Non è una querela per diffamazione ma una grave ipotesi di reato (...) Dai social, inoltre, apprendiamo che lo stesso Ranucci è stato ospite della Boccia in un podcast da lei condotto e che con la stessa persona, indagata in molteplici procedimenti giudiziari a Roma, a Pisa e a Napoli, avrebbe presentato il suo libro in provincia di Napoli. È evidente che la tutela della dignità delle persone è un confine che nessuno potrà travalicare. Nessuno gode di impunità e anche Ranucci deve rispettare le leggi. La Rai ha il dovere di attivare tutti i meccanismi interni previsti dalle normative e non fare sconti a nessuno

E insomma: che Ranucci non sia amato in Rai lo sanno tutti. Tant'è che Cairo sta tentando di portarlo a La7. Ma da oggi un po' di più.

 

    

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