08 Aug, 2025 - 14:45

Meloni ha davvero parlato di "genocidio palestinese" in un video dopo il concerto delle Blackpink?

Meloni ha davvero parlato di "genocidio palestinese" in un video dopo il concerto delle Blackpink?

"Guardi, io lavoro ogni giorno sul genocidio palestinese... Siamo la nazione al mondo che ha liberato più bambini". A pronunciare questa frase, lasciando il concerto delle Blackpink tenutosi a Milano nella giornata del 6 agosto 2025, è stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In un video diffuso dalla pagina Instagram "Pal_Libera" è possibile vedere la premier uscire di fretta e furia e allontanarsi dalla zona del concerto quando viene fermata da un attivista che le chiede, come madre, una parola su quanto sta accadendo in Medio Oriente.

Sono sorti dubbi sulla veridicità del video, anche se non sembra che sia stato realizzato con intelligenza artificiale. Il look di Meloni corrisponde a quello descritto in diversi articoli riguardanti la scelta dei colori in vista del concerto della band K-Pop esibitasi in Italia. Tuttavia, è necessario contestualizzare la frase detta dalla premier: la presidente del Consiglio, infatti, ha risposto alla domanda in maniera fugace, cercando di allontanarsi quanto prima dal luogo per motivi di sicurezza. A questo punto sarebbe giusto chiedersi se si sia trattato di un lapsus.

Al momento, il governo italiano non ha ancora riconosciuto la Palestina e non sembra intenzionato a farlo, per parola della stessa Meloni, almeno nel breve periodo: ci sono infatti specifiche condizioni per la presidente del Consiglio, quali il cessate il fuoco e la restituzione degli ostaggi, che vanno rispettate per il riconoscimento della Palestina.

Meloni ha parlato di "genocidio palestinese"?

Una risposta rapida prima di allontanarsi dall'Ippodromo Snai La Maura. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata raggiunta fuori dalla struttura dove si è tenuto il concerto delle Blackpink - dove si era recata con la figlia Ginevra - da un attivista che le ha chiesto un parere su quanto stesse accadendo nei territori palestinesi, parlando di genocidio.

La premier ha risposto dicendo che lavora ogni giorno sul "genocidio palestinese" e che l'Italia è il primo Paese ad aiutare i bambini coinvolti nel conflitto. Il clima è diventato decisamente più teso quando l'attivista ha iniziato a chiedere perché l'Italia non smetta di mandare armi a Israele.

Il video è reale?

Dopo la domanda sull'invio di armi a Tel Aviv, la premier ha risposto: "Se fosse preparato lo saprebbe, così non si arriva alla pace" e ha iniziato ad allontanarsi dalla struttura. La persona che ha registrato il video ha poi puntato il dito contro Leonardo S.p.A., ma la presidente del Consiglio era ormai lontana

Sono sorti non pochi dubbi dopo la diffusione del video eppure il filmato non sembra creato con intelligenza artificiale. La presidente del Consiglio aveva lo stesso look già descritto da tanti articoli il giorno dopo il concerto. Il filmato è apparso in ritardo rispetto alla fine dell'esibizione delle Blackpink, ma è reale. Resta da chiarire la natura delle dichiarazioni: il riferimento al genocidio palestinese, infatti, è fugace e non costituisce di per sé un'ammissione o una smentita delle posizioni prese in sedi istituzionali.

La posizione di Meloni sulla Palestina

La presidente del Consiglio si è espressa più volte negli scorsi giorni sulla questione palestinese, ribadendo che per ora l'Italia non riconoscerà uno Stato, preferendo mantenere la cautela in vista di una possibile pace tra Israele e i territori palestinesi e della restituzione degli ostaggi. Qualche giorno fa, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha specificato che sarà necessaria anche un'uscita di scena di Hamas.

Per ora, la posizione della presidente del Consiglio non sembra in bilico, e una risposta al volo a un attivista fuori da un concerto non ha certo il peso di una dichiarazione istituzionale. Qualche giorno fa, la premier ha sentito il suo corrispettivo israeliano, Benjamin Netanyahu ed ha espresso il suo disappunto verso la situazione umanitaria a Gaza.

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