Aveva 45 anni ed era residente a Diamante, in provincia di Cosenza, la seconda sospetta vittima di intossicazione da botulino.
Si tratta di Tamara D'Acunto, morta lo scorso 6 agosto: è stato il fratello a presentare un esposto in Procura, dopo aver saputo che la donna aveva mangiato un panino con salsiccia e broccoli sott'olio, acquistato da un venditore ambulante.
Lo stesso panino era stato consumato anche da Luigi Di Sarno, 52enne campano a Diamante per lavoro e morto a Lagonegro, mentre rientrava a casa a Cercola.
In tutto sono ora quindici le persone ricoverate in ospedale: tredici a Cosenza e due a Napoli. Di queste nove sono in Rianimazione, ma le loro condizioni sono monitorate e tenute sotto controllo dai sanitari.
Tamara D'Acunto era originaria di Praia a Mare ma viveva a Diamante, località turistica sulla costa tirrenica della Calabria.
Secondo quanto raccontato dai familiari, la donna si sarebbe sentita male dopo aver consumato un panino, acquistato da un food truck. Dopo i primi sintomi, si sarebbe recata presso una clinica di Belvedere Marittimo, ma i sanitari non l'avrebbero sottoposta ad alcun intervento.
Le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso, avvenuto mercoledì 6 agosto 2025. Il giorno dopo si è svolto il funerale. Tamara lascia il padre, il fratello e la cognata.
I familiari di Tamara D'Acunto sono venuti a conoscenza solo successivamente che la 45enne aveva acquistato il panino dal venditore ambulante già indagato per la morte di Luigi Di Sarno. Il fratello si è così recato in Procura per presentare denuncia.
La salma di Tamara D'Acunto sarà quindi riesumata per accertare le cause del decesso. L'autopsia sulle due presunte vittime di intossicazione da botulino si svolgerà martedì 12 agosto 2025.
La Procura di Paola, che indaga sulla vicenda, ha iscritto sul registro degli indagati il venditore ambulante di Diamante e i legali rappresentanti delle ditte che producono i prodotti alimentari venduti.
Sono tutti accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, commercio di sostanze alimentari nocive e lesioni. Dovranno però rispondere anche di lesioni colpose per i danni arrecati alle persone ricoverate, tra residenti a Diamante e turisti provenienti da Lombardia, Campania e Lazio.
Nel caso dei decessi di Luigi Di Sarno e Tamara D'Acunto saranno accertati anche eventuali responsabilità mediche. Infatti entrambi si erano recati in strutture sanitarie della costa ai primi sintomi, probabilmente non riconosciuti dai sanitari.
Il venditore ambulante, difeso dall’avvocato Francesco Liserre, è stato ascoltato ieri 8 agosto dal procuratore capo Domenico Fiordalisi e dal pm Maria Porcelli.
Avrebbe raccontato ai pm di aver tenuto il barattolo con i broccoletti sott'olio sotto il sole per tutto il giorno "per mostrarlo ai clienti". Solo la sera lo avrebbe riposto in frigorifero.
L'uomo deve quindi rispondere dei reati di omicidio colposo, di lesioni gravi, di delitti colposi contro la salute pubblica e di commercio di sostanze alimentari nocive. Il mezzo da lui utilizzato, il food truck, è stato sequestrato.
Gli inquirenti stanno quindi indagando anche per verificare la corretta conservazione dei prodotti alimentari somministrati.
In una nota diffusa dalla Procura si legge inoltre che, in alcuni casi, "il decorso clinico è stato aggravato dalla mancata tempestiva diagnosi", dato che i sintomi non sono stati immediatamente riconosciuti come compatibili con l' intossicazione da botulino. Provocando così un ritardo nel trattamento.