14 Aug, 2025 - 16:53

Come sono morti i due neonati prematuri all’ospedale di Bolzano? Aperta un’inchiesta, cosa sappiamo

Come sono morti i due neonati prematuri all’ospedale di Bolzano? Aperta un’inchiesta, cosa sappiamo

Sono morti a distanza di poche ore l'uno dall'altro, tra martedì 12 e mercoledì 13 agosto 2025: i due neonati, entrambi prematuri, erano ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale San Maurizio di Bolzano. 

I piccoli avevano appena tre settimane di vita. La direzione ospedaliera ha comunicato che è stata aperta un'indagine interna per fare luce sulla tragedia.

Come sono morti i due neonati prematuri a Bolzano?

Uno dei neonati è morto martedì, l'altro nella notte di mercoledì: entrambi erano ricoverati nell'ospedale del capoluogo altoatesino. La notizia, anticipata da Rai Sudtirol, è stata poi confermata dalla direzione dell'ospedale San Maurizio.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i due bimbi hanno contratto un'infezione e, nonostante la terapia antibiotica messa in atto, non sono sopravvissuti. 

I neonati pesavano circa 700 grammi e mostravano un quadro già delicato, a causa della loro estrema prematurità, in seguito ulteriormente compromesso dal batterio 'killer' Serratia marcescens.

L'Azienda Sanitaria Alto Adige si è detta “profondamente addolorata", esprimendo "la sua più profonda solidarietà alle famiglie".

Cos'è l'infezione da Serratia marcescens e quando è pericolosa

La Serratia è un germe diffuso nell'ambiente: è presente nell'acqua, nel suolo e nelle piante, ma anche negli animali e negli esseri umani. Il più comune è appunto la specie Serratia marcescens, un batterio gram-negativo appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae.

L’infezione viene contratta per lo più in ambito ospedaliero, in seguito a un lungo ricovero, oppure a causa dell’inserimento di cateteri per via endovenosa, intraperitoneale o urinaria, o di strumenti medici per  agevolare la funzionalità respiratoria.

I sintomi possono includere febbre, brividi, insufficienza respiratoria fino allo shock settico. Questo batterio è solitamente innocuo per gli individui sani. 

Può invece innescare un'infezione, anche letale, in soggetti immunodepressi, proprio come i neonati prematuri (ossia nati prima della 37ma settimana di età gestazionale) che non hanno ancora difese immunitarie.

Aperta un'inchiesta interna: le misure adottate

Il direttore del Comprensorio sanitario, Pierpaolo Bertoli, la direttrice medica Monika Elisabeth Zäbisch e il direttore sanitario Josef Widmann hanno fatto sapere di aver avviato un'indagine interna per fare luce su quanto accaduto.

Il batterio si diffonde per contatto: l'ipotesi è che una delle mamme dei neonati lo abbia trasportato non igienizzando correttamente le mani. Secondo quanto comunicato dalla direzione sanitaria, il personale del reparto è risultato negativo ai tamponi effettuati.

Intanto sono state implementate tutte le misure preventive per impedire la trasmissione di germi. 

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Abbiamo deciso di non accettare ulteriori parti a rischio, tutti i bambini nati prima della 32esima settimana nasceranno all’ospedale di Trento fino a nuovo avviso

ha sottolineato la dirigente sanitaria. La terapia intensiva neonatale sarà trasferita nella vecchia unità di terapia intensiva, in modo da prevenire ulteriori infezioni. Una segnalazione è stata inviata alla Procura.

Secondo Bertoli, “la presenza di questo batterio non è una novità", ma deve essere "un segnale d'allarme per il rispetto di tutte le misure igieniche”.

L'ospedale San Maurizio di Bolzano

L'intervento dei Nas

La procura di Bolzano ha comunicato che sono in corso accertamenti preliminari affidati al Nas dei carabinieri, in modo da "verificare il rispetto dei protocolli e la presenza di eventuali carenze igieniche nel reparto di terapia intensiva neonatale".

La procura aggiunge che, dopo l'esito di questi accertamenti, sarà valutata la possibilità di effettuare un'autopsia "come fatto non costituente reato, omicidio colposo contro ignoti, omicidio colposo contro persone indagate".

Le salme dei due neonati sono congelate proprio in vista dell'esame autoptico.

 

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