15 Aug, 2025 - 07:00

Chi sono Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, i due medici considerati no vax per i quali il ministro Schillaci minaccia di dimettersi

Chi sono Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, i due medici considerati no vax per i quali il ministro Schillaci minaccia di dimettersi

Il ministro della Salute Orazio Schillaci non vuole rischiare di passare per un no-vax. Per questo, dopo le nomine al Nitag, l'organismo di consulenza sui vaccini nel quale sono entrati Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, minaccia di dimettersi.

Ma se è contrario il ministro, come è stato possibile che questi due medici considerati da molti loro colleghi no-vax siano finiti nell'elenco delle persone da nominare? E poi: lo sono davvero no-vax? Loro stessi lo smentiscono. 

Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, i due medici considerati no-vax che hanno fatto infuriare il ministro

Ad allarmare il ministro Orazio Schillaci sono state le reazioni di molti suoi colleghi. La Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei medici, ha chiesto di azzerare tutte le nomine. E il premio Nobel Giorgio Parisi ha promosso addirittura una petizione online.

In ogni caso: la vicenda è prima di tutto politica. Schillaci, infatti, prima ha chiesto a Fratelli d'Italia di fare pressioni affinché Serravalle e Bellavite si dimettessero. Poi ha preparato un decreto che fa decadere la commissione: verrebbe rinominata con altri componenti a settembre. Ma a quest'atto si è opposto il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. E ora, il titolare del ministero della Salute, con il quale si schiera Forza Italia, avrebbe dato un vero e proprio ultimatum: o si fa come dice lui, oppure lascia. 

Cosa sappiamo di Eugenio Serravalle 

Chi attacca Serravalle e Bellavite sostiene che i due mettano in relazione i vaccini con gravi problemi di salute. Ne scoraggerebbero, quindi, l'utilizzo. Un bel problema, non perché sia da demonizzare il confronto. Ma perché il Nitag, l'organismo in cui sono stati nominati, come ha spiegato al Foglio il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Filippo Anelli, è un tavolo tecnico, un braccio operativo che dà indicazioni su come utilizzare i vaccini. Non sui loro effetti benefici generali.

Ma tant'è: Eugenio Serravalle smentisce di essere un "no vax". Tanto da minacciare querele a chi lo definisce in questo modo. Ha 69 anni, è un medico pediatra laureato presso l'Università di Pisa, ha al suo attivo anche un diploma in omeopatia classica presso la Scuola Omeopatica di Livorno e insegna presso l’Accademia di Omeopatia Classica Hahnemaniana di Firenze.

Specialista degli effetti delle vaccinazioni nella prima infanzia, è autore anche di libri sull'argomento: "Bambini Supervaccinati", "Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio figlio" e, con Roberto Gava, "Vaccinare contro il tetano? Vaccinare contro il papillomavirus?".

Sul suo profilo Facebook, dopo le polemiche suscitate dalla sua nomina al Nitag, Serravalle sostiene che non lo si possa definire "no vax” in quanto "è un'etichetta offensiva, usata per delegittimare e zittire. La giurisprudenza la considera un insulto".

Poi, a chi gli ha dato dell'incompetente, ricorda che è "un medico, specialista, con una lunga carriera alle spalle. Come molti colleghi che oggi vengono attaccati solo perché pensano".
 
Inoltre, rivendica il fatto di non avere alcun conflitto d’interesse: "Chi ci attacca può dire lo stesso?"
 
E comunque: non è per principio contrario ai vaccini:
virgolette
Pratico e insegno prudenza, come impone la deontologia medica e il principio di precauzione. La scienza non è un dogma, ma confronto, verifica, dubbio costruttivo. Chi ha dati migliori porti le prove. Io, se saranno più solide delle mie, lo riconoscerò pubblicamente. Dopo cinque anni di emergenza, è tempo di discutere pubblicamente, senza censure. Con rigore, sì, ma anche con coraggio. Il mio impegno è sempre stato – e resta – quello di servire la salute pubblica, con onestà e responsabilità
 

Cosa sappiamo di Paolo Bellavite

E il suo collega finito come lui nella bufera, Paolo Bellavite? Anche lui, nato a Verona nel 1952, non si descrive come un "no-vax". Fino al 2017 professore di patologia generale e immunologia, oltreché di medicine complementari, all’Università di Verona e poi cultore della materia in ateneo, con la pandemia arrivò alla rottura con l’Università.
 
In una recente intervista a L'Arena di Verona, ha spiegato:
virgolette
Tutto nacque da un’intervista a DiMartedì in cui dissi solo che i vaccini erano sperimentali e che non ero contrario alla sperimentazione, purché fosse fatta bene. Ma non era quello il caso. Il rettore scrisse una smentita agli studenti dicendo che non parlavo a nome dell’ateneo. Ed era ovvio. Fui fatto passare per non esperto di vaccini, quando avevo pubblicato diversi studi, e da ignorante della materia
Per la situazione creatasi oggi con la nomina al Nitag, invece, ha dichiarato:
virgolette
Mi si dipinge a tinte fosche, come fossi un eretico o un mago, ma io non sono un no-vax. Sono un uomo di scienza, esperto in materia
Infine, alla domanda diretta se è o meno no-vax, ha risposto:
virgolette
Non lo sono ed è una definizione diventata spregiativa con la pandemia. Direi piuttosto che si può fare, in ambito scientifico, un confronto su vantaggi e svantaggi, costi e benefici dei vaccini
E comunque: Bellavite non è più iscritto all'Ordine dei medici:
virgolette
Mi sono cancellato vent’anni fa. Ho collaborato molto con l’Ordine anche per l’Osservatorio di medicina complementare e ne ho molto rispetto. Non mi sono più iscritto per un mero motivo burocratico: non volevo più pagare l’Enpam. 
 
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