Una cosa è certa: dal primo istante in cui ho visto il trailer di Weapons, il nuovo film horror del regista statunitense Zach Cregger, ho subito capito che me ne sarei innamorata. E infatti non mi sbagliavo. Quando lo sono andata a vedere, seduta al centro dell’ultima fila, nella sala 10 del cinema Lux, appena si sono spente le luci ed è partita la scena iniziale, elettrizzata come una bimba davanti a una vetrina piena di pupazzi, mi si sono illuminati gli occhi dalla contentezza. Siamo a Maybrook, in Pennsylvania, una piccola cittadina anonima nel nord-est degli Stati Uniti. Sono le 02:17 di una nottata come tante altre e diciassette bambini su diciotto, tutti compagni della stessa classe scolastica, nel silenzio delle strade deserte, di nascosto dai genitori, stanno abbandonando le loro case. Scomparsi senza lasciare alcuna traccia, le indagini partiranno dall’interrogare l’unico studente rimasto, Alex Lilly (Cary Christopher), e la loro giovane insegnate, Justine Gandy (Julia Garner). Justine, all’incirca trentenne, con un passato da alcolista, che è già stata espulsa da un altro istituto per aver avuto una relazione inappropriata con un collega, verrà accusata di aver incoraggiato e convinto i suoi allievi a scappare. Passato un mese e senza una pista reale che la polizia possa seguire, la comunità locale farà ricadere i sospetti su Justine, isolandola e prendendola di mira, la quale sarà costretta a smettere di lavorare e che ricomincerà poi a bere.
Caratterizzato da una narrazione non lineare, questo elemento ormai sembra essere la firma ufficiale di Cregger, che aveva scelto il medesimo stile anche per Barbarian, il suo precedente film dell’orrore, uscito nei cinema americani a settembre 2022 e distribuito in Italia, a fine ottobre dello stesso anno, sulla piattaforma di streaming Disney+. Collocato nel genere horror, per quanto sia forte la componente del terrore, Weapons in realtà è una pellicola dai tratti satirici, che affronta una trama terrificante con ironia e una sublime esaltazione. E proprio per questo sono convinta che potrebbe piacere anche ai non appassionati del brivido. Del resto, Cregger è noto per essere stato uno dei fondatori del gruppo comico The Whitest Kids U' Know, col quale, tra il 2007 e il 2011, ha recitato nell’omonimo programma televisivo americano. Il gruppo era formato inoltre da Sam Brown, Timmy Williams, Darren Trumeter e il compianto collega e amico Trevor Moore, scomparso il 7 agosto 2021, dopo essere scivolato accidentalmente dal balcone della sua casa a Los Angeles. Cregger, in alcune interviste, ha dichiarato di aver iniziato a scrivere la sceneggiatura di Weapons giustappunto per superare la morte di Moore.
Influenzato da Magnolia (1999) di Paul Thomas Anderson, per l’intreccio narrativo delle storie dei protagonisti, da Prisoners (2013) di Villeneuve, per il coinvolgimento di più persone in un evento scabroso, dalle opere di Lynch e rimandando in qualche maniera a Cure (1999) di Kurosawa, la fotografia, gli abiti e le ambientazioni mi hanno ricordato alcuni aspetti della serie Stranger Things. La colonna sonora, godibile anch’essa, è stata scritta da Ryan Holladay, Hays Holladay e dallo stesso Cregger, fatta eccezione per il brano Beware of Darkness di George Harrison, che accompagna le scene iniziali, e Under the Porch della band MGMT durante i titoli di coda.
Per quanto mi riguarda, Weapons è l’horror migliore dell’estate 2025 e uno dei più bei film di quest’anno, che rappresenta una spassosa favola per adulti, a metà fra la leggenda del Pifferaio di Hamelin e la fiaba Hänsel e Gretel dei fratelli Grimm. Durante gli ultimi dieci minuti è stato bellissimo condividere un momento di euforia comune con una decina di estranei in sala, ritrovandoci tutti stupefatti e divertiti dal finale. Ripensandoci mi si scalda il cuore e mi ricorda come il cinema riesca spesso a unire e legare le persone, fungendo da collante anche tra anime sconosciute. E già soltanto per questo Weapons si merita un bel 4,4 stelle su 5. Correte a vederlo.