Allora, come è andata? "Alaska o raddoppia", per dirla col titolo di apertuta del Manifesto di ieri?
Il vertice di Anchorage tra Trump e Putin che a parole ha portato a "grandi progressi" ma in pratica non al tanto sospirato cessate il fuoco in Ucraina chi ha visto vincitore?
"The next time in Moscow", ha azzardato lo zar al termine della conferenza stampa congiunta (senza domande) con il presidente degli Stati Uniti.
Ma intanto, quali sono gli elementi nuovi che "The Donald" e "Bad Vlad" hanno portato sullo scacchiere dopo le tre ore di colloquio che hanno avuto?
Tutto il mondo ne attendeva con il fiato sospeso l'esito. Ma quest'ultimo, in realtà, è molto nebuloso.
Motivo per il quale i politici italiani non si sono certo affrettati a dire la loro. Solo uno è andato controcorrente.
E insomma: ora la palla passa a Zelensky e all'Europa, ha fatto intendere Trump. Ma su quali nuove basi? Per arrivare al cessate il fuoco e alla pace in Ucraina, ieri, è stato fatto davvero un passo in avanti?
Detto che anche la scorsa notte la guerra di invasione russa contro Kiev non si è fermata con il lancio di 85 droni e un missile, in Italia le reazioni politiche tardano ad arrivare.
Evidentemente, soprattutto negli ambienti governativi, si vuole capire prima meglio su cosa si sarebbero fatti i passi in avanti e poi esternare il proprio pensiero. Che il momento sia molto delicato sono tutti d'accordo
Fatto sta che un politico italiano ha già detto la sua: si tratta di Carlo Calenda, il leader di Azione.
E l'ha fatto a modo suo: senza prestare molta attenzione alla diplomazia e giudicando entrambi i protagonisti dell'incontro di Anchorage, sia Trump che Putin, in maniera molto pesante.
Calenda, infatti, attraverso i suoi canali social, ha dato subito sfogo alla sua indignazione un minuto dopo che il presidente russo è sceso dall'aereo: un giornalista gli ha chiesto se avesse intenzione di smetterla con gli attacchi ai civili ucraini. Ma la sua risposta è stata solo un cenno: non ci sentiva. Al che, Calenda ha commentato con una sola parola:
Ma perché il leader di Azione ha usato il plurale? Beh, la risposta è intuitiva: evidentemente, crede che Trump, organizzando l'incontro in Alaska, abbia riabilitato a livello internazionale il criminale di guerra Putin senza giungere a risultati concreti per la pace.
Sta di fatto che molto più positivo, nella mattinata di oggi, si è dimostrato il vicepremier Matteo Salvini, il primo a far compagnia a Calenda nel commentare il vertice di Anchorage.
Il segretario della Lega, da sempre vicino sia a Trump che a Putin, ha voluto vedere il bicchiere mezzo pieno e l'ha messa così: