Mettiamola così: a Bari si vive di certezze. E non ci stiamo riferendo al Governatore uscente della Puglia nonché ex sindaco del capoluogo regionale Michele Emiliano il quale va ripetendo che con Decaro o senza Decaro il centrosinistra è destinato a vincere comunque le elezioni da cui scaturirà il suo successore. No: a Bari si vive di certezze granitiche perché anche nel giorno in cui Israele si è fermato con uno sciopero generale contro il governo Netanyahu e per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine dell'offensiva sulla Striscia di Gaza, quindi nel giorno della dimostrazione lampante che Israele è ancora una democrazia e che tantissimi israeliani si schierano contro il governo Netanyahu, si decide comunque di fare di tutta l'erba un fascio e di vedere la storia solo da un'angolazione.
Dopo che il Governatore Michele Emiliano ha sospeso ogni rapporto della Regione Puglia con Israele (ma non era contro l'Autonomia differenziata?); dopo che il sindaco Vito Leccese ha deciso di dare alla funzionaria dell'Onu Francesca Albanese le chiavi della città (sebbene quest'ultima non riconosca esplicitamente Hamas per quello che è, un'organizzazione terroristica), l'ultima arriva dalla Nuova Fiera del Levante che ha deciso di invitare dal 13 al 21 settembre prossimi tutti i Paesi di questo mondo, siano essi democrazie o guidati da feroci dittature, tranne Israele.
Ma come si è arrivati alla decisione di non invitare Israele alla prossima Fiera del Levante?
Tutto è spiegato nel comunicato della società che ne fa una questione di trasparenza e di scelte etiche dietro input del sindaco di Bari, Vito Leccese, un passato nei Verdi e ora vicino all'area di sinistra del Pd.
La Fiera descrive nei particolari come è nata l'idea di tener fuori Israele:
"Sistematica violazione dei diritti umani della popolazione civile" che, naturalmente, ancora nessun tribunale ha sentenziato. Ma tant'è: come detto, a Bari si vive di certezze. A nessuno viene nemmeno il dubbio che le atrocità che subisce il popolo palestinese siano dovute ad Hamas che negli anni, invece di scuole, case, ospedali e strade ha costruito 700 chilometri di gallerie sotterranee attraverso i quali condurre la guerra contro Israele lasciando la popolazione civile a fare da scudo umano. A nessuno viene il dubbio che il conflitto venga raccontato spesso con la propaganda di Hamas: ultimo esempio, quello della povera Marah, la ragazza di Rafah morta in Italia non per fame, ma per la leucemia, come attestato dal Naser Hospital.
Ma tant'è: la sinistra pugliese, da Michele Emiliano a Vito Leccese, è in piena campagna elettorale. E pazienza se tra un boicottaggio e l'altro, tra una cittadinanza onoraria e l'altra, paradossalmente, la fa sulla pelle dei palestinesi.
Ripete quello che il suo popolo vuole che gli si racconti: che Israele è uno Stato "genocida" e che i bambini di Gaza meritano il Premio Nobel per la Pace. Dopo il riconoscimento della Palestina, crede che sia un altro passo concreto per salvar loro la vita.
Ancora riprendendo il comunicato della Fiera del Levante:
Non servirà a migliorare le condizioni di vita dei palestinesi, ma intanto a serrare le fila dell'elettorato di centrosinistra.