18 Aug, 2025 - 11:39

Perché l'INPS accredita l'anticipo pensione fino a 1.500€ a 63 anni solo per alcuni lavoratori?

Perché l'INPS accredita l'anticipo pensione fino a 1.500€ a 63 anni solo per alcuni lavoratori?

 Molti lavoratori che hanno presentato domanda per l'Ape sociale si chiedono quando riceveranno l'anticipo pensione fino a 1.500 euro. L'indennità, erogata in 12 mensilità annue, parte dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e prosegue fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o per un'altra pensione anticipata.

L'Ape sociale è un sostegno economico riservato a chi si trova in particolari condizioni di difficoltà, come stabilito dalla articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017. Le categorie che possono beneficiarne sono i disoccupati, i caregiver che assistono familiari con disabilità grave, i lavoratori con un'invalidità civile di almeno il 74% o coloro che svolgono mansioni gravose.

Chi ha inviato la domanda nelle finestre del 31 marzo e del 15 luglio 2025 è ancora in attesa della risposta di idoneità da parte dell'INPS. Una volta ricevuta, si potrà inoltrare la richiesta definitiva. L'ultima scadenza utile per presentare l'istanza per l'Ape sociale per il 2025 è il 30 novembre.

Ma quanto tempo ci vuole per ricevere il primo pagamento dopo l'accoglimento della domanda? E cosa si può fare in caso di rigetto? Nel resto dell'articolo risponderemo a queste e altre domande, fornendo tutte le informazioni utili per i richiedenti.

Chi può ricevere l’anticipo pensione INPS fino a 1.500 euro a 63 anni e quando?

L’anticipo pensionistico Ape sociale racchiude e mantiene l’impegno di un’uscita anticipata a 63 anni e 5 mesi per alcune categorie di lavoratori con i requisiti maturati al 31 dicembre 2025. Per il prossimo anno è atteso il rinnovo nella legge di Bilancio 2026.

Qualcuno la definisce un'esperienza pensionistica, invece si tratta di un vero collocamento a riposo con l’erogazione di un’indennità ponte fino alla vera pensione. La domanda per l’accesso all’Ape sociale va presentata nei modi e termini previsti dalla normativa.

Per questo motivo, tutti coloro che, in possesso dei requisiti, hanno presentato la domanda preliminare per il riconoscimento del diritto alla pensione, sono in attesa dell’ok definitivo dall’INPS. Il termine ordinario per l'emanazione del provvedimento è di almeno 30 giorni (legge n. 241/1990).

Quanti contributi servono?

Per accedere all’Ape sociale, il numero minimo di contributi richiesti dipende dalla categoria di lavoratori, quali:

  • lavoratori disoccupati, caregiver e invalidi: almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori con mansioni gravose/usuranti: almeno 36 anni di contributi.

Qual è l’ultima data utile per presentare la domanda Ape sociale 2025?

Le prime finestre per l’accesso all’anticipo pensionistico sono scadute e riguardavano le date del 31 marzo (istanza tempestiva); 15 luglio (istanza intermedia), resta ancora la possibilità di inoltrare la richiesta entro il 30 novembre 2025 (istanza tardiva).

 L’aspetto della tempistica riguarda il rapporto tra domanda e lavorazione dell’istanza: tecnicamente è accaduto che per le domande presentate a gennaio la risposta è giunta a giugno 2025.

Per le domande presentate tra luglio e novembre i tempi cambiano e presumibilmente coinvolgono le seguenti date:

  • 15 ottobre: per le istanze intermedie presentate entro il 15 luglio;
  • 31 dicembre: per le istanze tardive presentate tra il 16 luglio e il 30 novembre 2025.

Domanda definitiva anticipo pensionistico: quando si presenta?

Se l’esito della prima istanza è positivo, è possibile presentare la domanda definitiva di accesso all'Ape sociale.

Per eliminare il problema della doppia domanda, in alcuni casi, contestualmente alla domanda preliminare, se maturati tutti i requisiti, si presenta anche la domanda definitiva.

Cosa fare se viene respinta la domanda per l'Ape sociale?

Nei casi in cui l'INPS ritiene la richiesta per la verifica del diritto alla pensione non conforme ai criteri normativi, quindi rigetta l’istanza, è possibile presentare richiesta di riesame entro trenta giorni dalla notifica del provvedimento.

 Con la circolare n. 100/2017, l’INPS ha fornito maggiori dettagli per le situazioni di annullamento, revoca o rigetto dell’accesso all’Ape sociale, per cui prevede la richiesta di riesame senza ricorrere al giudice. Per ulteriori dettagli, si rimanda alla pagina ufficiale dell'INPS.

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