18 Aug, 2025 - 11:57

Scudetto, chi sfida il Napoli? La griglia di partenza secondo Sandro Sabatini

Scudetto, chi sfida il Napoli? La griglia di partenza secondo Sandro Sabatini

Il controesodo dalle amichevoli estive è arrivato al casello del campionato. Quattro o cinque giorni ancora in coda, poi sarà via libera alla rincorsa per spogliare il Napoli dello scudetto conquistato tre mesi fa.

Scudetto, Napoli da battere

Intanto l'infortunio di Lukaku fa scattare l'allarme azzurro: Lucca, da solo, non basta. Curioso che tutto questo si verifichi a pochi giorni dalle partenze di Simeone con destinazione Torino e Raspadori addirittura all'Atletico Madrid. Almeno uno dei due, adesso avrebbe risolto un problema.

Comunque, anche se scritto sulla carta, che ad agosto sembra come inciso sulla spiaggia, il pronostico di Ferragosto e dintorni prevede il Napoli due passi avanti sulle altre e l'Inter almeno uno.

Però il mercato un po' bulimico di Antonio Conte potrebbe aver inserito anche qualche granello di sabbia negli ingranaggi dell'anno scorso. Perché d'accordo che ci sarà il nobile e faticoso sfogo della Champions, ma qualche dualismo di troppo (tipo Milinkovic-Savic e Meret) rischia di diventare controproducente. Tipo anche come si sistemeranno a centrocampo De Bruyne e McTominay (periferico a sinistra è impensabile!).

Il Milan di Allegri

Considerato l'ottavo posto dell'anno scorso, sembra impensabile che il Milan possa ambire allo scudetto. Però attorno ai rossoneri aleggia entusiasmo, testimoniato anche dagli oltre 70mila paganti a San Siro nella notte di Coppa Italia.

Allegri ha riportato solidità e concretezza, ma la squadra ha comunque guadagnato dal trading di mercato con le uscite tecnicamente importanti di Reijnders, Theo e Thiaw. Comunque il Milan potrà divertirsi, soprattutto se arriverà un attaccante migliore dell'opaco Gimenez. 

Una solida Juve

A proposito di divertimento, se le amichevoli contano qualcosa, pur con il classico accorgimento del "calcio d'estate che alimenta sogni e illusioni", la Juventus sembra molto più avanti del percepito popolare. Valutando sia la prestazione che il risultato, non è da tutti vincere in trasferta a Dortmund e contro l'Atalanta. La Juve c'è riuscita.

È la Juventus di Tudor e della rinnovata dirigenza: solida come una granita, anziché squagliata come panna montata un'estate fa. Resta il problema Vlahovic, nodo da sciogliere più economico che tecnico. Ma l'impressione attuale è che il serbo, se dovesse rimanere in bianconero, potrebbe diventare addirittura una risorsa, in appoggio a David e anche a Kolo Muani che speranzoso attende la riconvocazione.

Sistemato Koopmeiners nella linea dei mediani, anziché senza fissa dimora, Tudor sembra aver restituito alla Juventus un decente orgoglio tattico, che nobilita anche i giocatori di tecnica più elevata, tipo Cambiaso oltre naturalmente a Yildiz. E superfluo aggiungere che se Bremer è già tornato quello pre-infortunio - come sembra - la Juve può guardare con fiducia, anziché con ansia, alla lotta di vertice.

Incognita Inter

L'Inter invece sembra aver perso la linearità, anche un po' monotona, del quadriennio di Inzaghi. Vedremo come andrà a finire il mercato, ma non si comprende come si possa saltare agevolmente da Lookman a Kone, dimenticando che la vera emergenza è visibile in difesa, dove Sommer, Pavard, De Vrij e Acerbi sommano 140 anni in quattro. Troppi. Sia per il rendimento che per i possibili (prevedibili?) infortuni.

La Roma e le altre

Alle spalle delle "solite" quattro, che sembrano le più credibili candidate a posizionarsi nei quattro posti Champions League, si agita la Roma dell'agitatissimo Gasperini. Sembra assai più tranquillo Pioli che pilota un'ambiziosa Fiorentina. Enigmatico il Bologna di Italiano, che comunque risentirà delle recenti partenze di Lukumi e Ndoye più di quelle di Calafiori e Zirkzee un anno fa. La Lazio non fa mercato e quindi nemmeno notizia. Il Como si candida a diventare la nuova Atalanta.

E proprio l'Atalanta, già: da tanti anni abita i posti nobili della Serie A, ma stavolta la traiettoria sembra più opaca, se non altro perché Juiric - pur essendone forse l'allievo prediletto - non è Gasperini.

LEGGI ANCHE